La Valle del Conca, o Valconca, è uno scrigno di tesori tutto da scoprire e noi non possiamo che ritenerci fortunati a viverci. Tra castelli, rocche, borghi da sogno e una natura mozzafiato, l’entroterra di Rimini è come una lampada di Aladino che attende solo di essere strofinata per far uscire il genio. Tra le tante cose da vedere e da fare, il trekking merita un posto d’onore. Le dolci colline della Valconca offrono percorsi adatti sia ad escursionisti esperti che a camminatori in erba. Un esempio tra tutti il sentiero che collega Misano Adriatico fino a Morciano, tutto in pianura.
Dalle Grotte di Gemmano al Monte Croce
Il sentiero che vi proponiamo non presenta particolari difficoltà ma occorre tenere presente che, qualora abbia piovuto nei giorni antecedenti l’escursione, il tracciato si presenterà per gran parte fangoso.
- Difficoltà: E
- Lunghezza: A/R circa 4km (non è un sentiero ad anello)
- Dislivello: ± 250m
- Durata: 1h30 senza pause
- Segnaletica CAI: sentiero 011
Ecco alcune indicazioni utili per organizzare al meglio l’escursione. Lasciata l’auto nel parcheggio antistante il centro visite delle grotte, si percorre la strada asfaltata che sale in direzione Cà Bernardo. La strada si trasforma in sentiero una volta superato l’agglomerato di case. Il sentiero inizia all’incrocio con una vecchia casa abbandonata.
Si seguono le indicazioni per il Monte Croce fino ad un incrocio sul crinale (oltre ai segnavia bianco-rosso, si trovano anche cartelli “Grande anello – Monte Croce” – non è lo stesso percorso ma fino alla vetta i due tracciati combaciano) . A quel punto si devia a destra, lasciando il sentiero e imboccando un tracciato che segue il bordo dei campi, regalando panorami mozzafiato sulla Riserva Naturale di Onferno e gli altri borghi della Valconca.
Proseguendo si devia a sinistra, superando un cancello (con segnaletica CAI) per percorrere l’ultimo tratto in salita che porta alla cima del Monte Croce. A tratti il sentiero si restringe e, in caso di fango, occorre fare maggiore attenzione a dove si mettono i piedi perché le foglie di quercia spesso coprono completamente il suolo.
Una volta in vetta, non resta che mettervi comodi per terra e godervi una vista che, nelle giornate senza foschia, si estende fino al mare. Non dimenticate di portare con voi un k-way o una felpa termica poiché il vento, in cima, fa sentire molto la sua presenza.
Per tornare al punto di partenza occorre semplicemente percorrere lo stesso sentiero al contrario, in discesa.
Informazioni utili
- Cosa portare con sé: una buona scorta di acqua (non vi sono fontanelle lungo il percorso), scarpe da trekking e bastoncini (vi aiuteranno molto soprattutto in caso di tracciato non asciutto), k-way, felpa o giacca a vento. In primavera e in estate, crema solare e spray anti-zanzare/zecche possono tornare molto utili.
- Trattandosi di una escursione di poche ore, approfittatene per prenotare una visita alle Grotte di Onferno e al borgo di Gemmano. Non solo scoprirete le grotte dalla “pietra di luna” ma potrete anche gustarvi l’atmosfera dei borghi piccoli, raccolti, dove la vita scorre tranquilla ma che sono un fiume in piena di storie da raccontare.
- Se volete proseguire con il trekking e provare un altro percorso, il sentiero della memoria e il sentiero dei crinali sono perfetti e adatti a tutti.
2 commenti
Un trekking facile facile per le persone come me 🙂
Sì Simo, le salite sono piuttosto semplici, è proprio adatto a tutti