Trekking in Valconca: dal mare alla collina

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Non smetteremo mai di dirlo: la Romagna non è solo spiaggia ed ombrelloni. Il suo territorio spazia dalla riviera romagnola al Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi, è costellato da borghi, città d’arte, centri termali e castelli dalle leggende tutte da scoprire.

Una zona che in pochi conoscono è senza alcun dubbio la Valle del Conca, o Valconca come viene comunemente chiamata da noi local. Si tratta di un’area che comprende ben 16 comuni, alcuni dei quali geograficamente nelle Marche, definita dal fiume Conca che nasce dal monte Carpegna per sfociare al confine tra Misano Adriatico e Cattolica. Una zona che si estende dalla collina fino al mare, regalando paesaggi tra loro molto diversi e che in passato fu teatro di aspre battaglie fra i Malatesta e i Montefeltro. Un’area davvero molto vasta che si presta a trekking adatto sia a principianti che a escursionisti esperti.

​Trekking sul fiume Conca

Uno dei percorsi che più ci piace è proprio quello che parte dalla foce del fiume Conca, al confine tra Misano Adriatico e Cattolica, per terminare a Morciano di Romagna, letteralmente a un paio di chilometri da casa nostra.

  • Tempo di percorrenza: 6h30 (giro completo)
  • Distanza complessiva: circa 22km
  • Difficoltà: T (sentiero per gran parte battuto. Fatta eccezione per alcuni tratti leggermente accidentati, è percorribile senza particolari difficoltà.)
  • Denominazione CAI: sentiero 035 (per dovere di cronaca, non abbiamo trovato mai le indicazioni bianco-rosse tipiche della segnaletica CAI, bensì dei cartelli bianco-verdi con la scritta “Percorso del torrente Conca”).

Partendo dalla foce del fiume Conca si diramano due sentieri che seguono a ritroso il fiume su ciascuna delle due sponde fino a raggiungere il comune di Morciano di Romagna. In questo modo potrete compiere un percorso ad anello.

Ecco le indicazioni principali. Dal mare risalite la strada ghiaiosa e, al bivio, tenete la destra. Superate il sottopasso stradale e da lì iniziate il sentiero. Procedendo, supererete la ferrovia e la SS 16 Adriatica. Quando vi troverete nei pressi del viadotto dell’autostrada, il sentiero piega a sinistra e si innesta in una strada. Deviate a sinistra, passate sotto l’A14 e dirigetevi verso l’impianto di potabilizzazione dell’acqua che lascerete sulla destra.

sentiero trekking

A questo punto la strada tornerà ad essere un sentiero che seguirete attraversando un campo da golf. Pochi metri dopo il campo, all’incrocio, tenete la destra e scendete fino a riprendere il sentiero che costeggia il fiume. Attraverserete una zona di vigneti e, giunti all’incrocio, proseguite diritto sulla pista ciclopedonabile.

sentiero sterrato trekking

Il paesaggio è un susseguirsi di campi e macchie boschive fino alla fine della pista, quando devierete a destra su un sentiero che risale ancora il fiume passando dietro il parco di Morciano di Romagna. Proseguite oltrepassando un maneggio e raggiungendo una strada asfaltata, via Concia, che vi condurrà al ponte sul fiume Conca. Una volta raggiunto il ponte avrete completato metà del percorso. Vi basterà superare il ponte e riprendere il sentiero sulla riva opposta per tornare al punto di partenza.

​Dal mare alla collina

L’intero percorso corre quasi esclusivamente su una pista ciclopedonale creata su un sentiero preesistente e spesso delimitato da tronchi d’albero posti ai margini. Per gran parte, infatti, il sentiero segue la carraia che veniva utilizzata, fino agli anni ‘60, per trasportare gli inerti delle alluvioni del fiume.

Essendo il tratto basso del fiume stato dichiarato oasi faunistica dal 1991, non è insolito imbattersi in diverse specie di uccelli acquatici. Se siete appassionati di birdwatching, non dimenticatevi quindi l’obiettivo della macchina fotografica e un binocolo o un cannocchiale. In certi periodi dell’anno, potreste anche imbattervi in daini, lepri e fagiani.

fiume Conca

Quanto alla flora, lungo tutto il percorso è un susseguirsi di specie diverse: si passa dal salice bianco ai vigneti, dai canneti alle ginestre, dalle zone palustri ai prati aridi.

Nonostante viviamo qui, questo trekking sul fiume Conca ci ha permesso di vedere la nostra zona da un punto di vista diverso e di renderci conto che la Valconca, uno dei cuori dell’entroterra romagnolo, è un’area di una bellezza unica che ancora non abbiamo finito di svelare. Le sue dolci colline, a tratti segnate dalle fenditure dei calanchi, i suoi castelli e i suoi borghi dalle cui sommità regalano viste mozzafiato fino alla costa. Rocche, torri e borghi fortificati, testimoni di un periodo storico, quello tra medioevo e Rinascimento, che ha segnato l’identità della Valconca e ne ha forgiato dialetti e tradizioni.

​Informazioni utili

  • In questo caso, non è obbligatorio indossare scarpe da trekking anche se le consigliamo comunque, soprattutto se poco prima della vostra escursione ha piovuto. Il terreno, infatti, è a tratti argilloso.
  • Cosa portare: se intendete completare il giro ad anello considerate almeno 1.5l di acqua a persona (anche di più in estate poiché non vi sono fontanelle lungo il percorso) e snack energetici. Anche un repellente antizanzare potrebbe farvi comodo, soprattutto nei mesi più caldi.
  • Nei periodi di secca del fiume, attraversare il Conca per raggiungere la sponda opposta è possibile in diversi punti. Diversamente, fatta eccezione per il guado di Pianventena, non vi sono altri collegamenti tra i due sentieri.

(Immagine di copertina – Canva)

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4 commenti

  1. Mamma mia Erica, è un giro davvero lungo ma credo che la fatica ne valga proprio la pena per il paesaggio.

    1. La cosa positiva è che essendo tutto in pianura non pone problemi in termini di dislivelli e volendo si può completare in due volte, lasciando l’auto, la volta successiva, all’altezza del campo da golf.

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