Sebbene la nostra vita da expat sia durata poco, complice la situazione sanitaria mondiale, abbiamo avuto l’opportunità di vivere l’atmosfera natalizia in quella che è diventata, sebbene per alcuni mesi, la nostra casa, l’Andalusia.
La curiosità era tanta, non sapevamo come gli spagnoli, andalusi nello specifico, amassero festeggiare il Natale. Certo, l’albero di Natale, le luminarie (la loro accensione nelle principali città come Malaga sono un vero e proprio evento), i presepi, sono cose che ci aspettavamo di vedere ma per il resto si è trattato di indossare i panni da elfi e partire per l’operazione “missione Natale in Andalusia” 🎅🏻.
Vista la vicinanza del nostro pueblo, Bollullos par del Condado, a Siviglia, è da lì che siamo partiti. Durante il nostro weekend pre-rientro in Italia nella perla dell’Andalusia, abbiamo fatto incetta di presepi, luminarie e mercatini di Natale ma si sa, di sola cultura non vive l’uomo… Cosa c’è di meglio del combinare l’atmosfera natalizia scandita dai canti dei campanilleros con dei golosissimi dolci tipici di questo periodo?
I dolci andalusi sono noti per il loro alto contenuto di zucchero, di frutta secca e candita e miele. Sono quello che si definisce una vera bomba calorica che, tuttavia, meritano di essere assaggiati una volta nella vita. Ecco quelli che abbiamo provato noi prima di iniziare un mese di detox al rientro dalle vacanze natalizie. Che tra dolci andalusi e quelli italiani abbiamo seriamente rischiato uno shock glicemico.
Indice
Roscón de Reyes
Iniziamo con il dolce che viene solitamente consumato il 6 gennaio, giorno dell’Epifania o, in spagnolo, Día de los Reyes Magos, giorno in cui i bambini aprono ufficialmente i loro regali di Natale. Eh sì, tradizionalmente quello che avviene in Italia tra il 24 e il 25 dicembre, in Spagna è posticipato al 6 gennaio. Per l’occasione, in ogni famiglia andalusa non può mancare il roscón de Reyes, una sorta di ciambella ricoperta di frutta candida o caramellata e ripiena di panna montata o crema.
Al suo interno si trova una statuetta di ceramica o plastica raffigurante spesso uno dei Re Magi o un piccolo gioco, stile sorpresa dell’ovetto Kinder. Non è insolito trovare all’interno anche una fava secca: chi la trova è destinato a pagare il roscón. Tale tradizione ha origine in epoca romana quando, in occasione dei Saturnali, lo schiavo che trovava la fava secca all’interno del dolce diventava “re dei re”, trattato con tutti gli onori e le attenzioni di un vero re per un breve periodo, di solito la giornata stessa. In alcuni casi, lo schiavo poteva effettivamente conquistarsi la libertà.
Polvorones
I polvorones sono come le ciliegie, uno tira l’altro. Si tratta di biscotti a base di farina, strutto di maiale, zucchero e cannella, con l’aggiunta di mandorle tritate, il tutto ricoperto da zucchero a velo. Una sua particolarità è quella di essere molto friabile e di sciogliersi in bocca.
Pestiños
I pestiños sono tra i dolci più comuni preparati dalle abuelas (nonne) andaluse sia a Natale che a Pasqua e risalgono al XVI secolo. Non è altro che impasto a base di farina, olio e vino bianco fritto in olio e passato nel miele (o nello zucchero). Glicemia portaci via!
Mantecados
Molto simili ai polvorones, i mantecados non sono ricoperti di zucchero a velo e possono contenere sesamo, cannella, cioccolato, mandorle, limone, cocco e addirittura essere fatti di pasta sfoglia. Non è raro trovarli ricoperti di glassa. Antequera e Estepa, ancora oggi, si contendono il primato di prima città in cui i mantecados furono prodotti per la prima volta e ogni anno sono invase da persone intente a fare scorta di questi dolcetti.
Roscos de vino
Ciambelline a base di olio, vino, zucchero e farina, scorza di limone, sesamo e alcol, il tutto ricoperto da zucchero a velo. Si tratta di uno dei dolci natalizi tipici di Malaga ma lo si trova in tutta l’Andalusia.
Turrón
Mandorle tostate e miele: questi sono i due ingredienti principali del turrón andaluso. Si tratta dell’unico dolce simile, se non uguale, al nostro torrone e, come in Italia, viene prodotto sia duro che morbido.
Pan de Cádiz
Lo dice il nome stesso, questo dolce è tipico della città di Cadice e vede tra i suoi ingredienti principali marzapane e confettura di zucca candita e mela cotogna (o frutta candita in alcune varianti). È noto tra i gaditanos, gli abitandi di Cadice, come il “turrón de Cádiz”.
Le origini del pan de Cádiz sono incerte. La leggenda racconta che, alla fine del XIX secolo, a seguito dell’assedio da parte delle truppe di Napoleone e conseguente controllo degli alimenti in entrata e uscita dalla città, i fornai decisero di utilizzare un impasto a base di mandorle, una sorta di marzapane, per sopperire alla mancanza di farina per fare il pane. Una volta ripristinato il rifornimento di farina, questo nuovo prodotto diventò un dolce.
La leggenda è senza alcun dubbio suggestiva ma è destinata a restare una leggenda. Pensare che un alimento fondamentale come il pane potesse essere fatto con un ingrediente costoso, al tempo, come la mandorla è difficile da credere e non ha mai trovato riscontri storici.
Hojaldrinas
Simile ai polvorones e ai mantecados, le hojaldrinas differiscono nella struttura dell’impasto che è molto simile alla pasta sfoglia e nell’aggiunta di vino bianco e succo di arancia.
Almendras rellenas
Mandorle e nocciole tostate, cioccolato bianco e al latte: ecco i 4 ingredienti principali per preparare le cosiddette “mandorle ripiene”. A guardarle sembrano degli ovini Kinder sbiaditi, al palato sono un’esplosione di dolcezza con un forte retrogusto di frutta secca.
Dulces de convento
L’Andalusia vanta una miriade di conventi, spesso di clausura e delle Clarisse, all’interno dei quali le suore producono e vendono dolci artigianali tipici della tradizione seguendo antiche ricette. In occasione delle festività natalizie, è possibile acquistare molti dei dolci di cui vi abbiamo parlato finora, oltre a prodotti a base di marzapane, tartufi, bombones almendrados (piccoli dolcetti alle mandorle ricoperti di cioccolato), alfajores (coppie di biscotti farciti con dulce de leche o confettura, di origine araba) e piñonadas (dolcetti a base di pinoli e miele).
Ora, voi non avete fame?
(Foto di copertina Canva)
4 commenti
Conosco solamente i polvorones (buonissimi e zucherosissimi!) perchè un’altra blogger ne ha parlato sul mio blog lo scorso anno come dolcetto di Natale. E’ stato molto bello leggere questo tuo articolo per scoprirne altri.
Buonissime feste!
Buone feste anche a te Elena! Soprattutto in questo anno così difficile, abbiamo proprio bisogno di un po’ di dolcezza in più, vero?
Che sfizio ho visto che il Bolo Rei (Roscón de Reyes) portoghese è arrivato anche in Spagna. 🙂
Chissà come ci sarà arrivato, sarebbe bello tracciare un percorso: ispirazione francese adattato ai gusti portoghesi e poi passa in Andalusia.
Buone feste!
Caspita non sapevo fosse diffuso anche in Portogallo! In effetti dato il rapporto di vicinato ci può stare 😜
Ora mi hai messo una certa curiosità, ne voglio sapere di più di questo dolce.
Buone feste a te
Erica