Tresigallo, la cosiddetta città metafisica, è una meta decisamente singolare per una gita fuori porta in provincia di Ferrara. Immersa nel verde della pianura orientale della provincia, è un paese dalle origini antiche che, a partire dagli anni Trenta, si vede trasformare completamente.
Tresigallo, di fatto, è una città progettata a tavolino, una città utopica e ideale nata dall’idea di Edmondo Rossoni, nativo proprio di Tresigallo. La sua intenzione, infatti, fu quella di creare una città dove lavoratori e datori di lavoro collaborassero per creare nuovi opportunità di sviluppo e maggiore benessere, anche attraverso una struttura urbanistica che funzionasse.
Edmondo Rossoni e la (ri)nascita di Tresigallo
Non è possibile comprendere e apprezzare lo stile di Tresigallo senza aver prima conosciuto la figura di Edmondo Rossoni, ideatore di quella che oggi è ancora una città non finita. Promettiamo di non dilungarci troppo ma siamo sicuri che la sua storia vi appassionerà.
Nei primi del ‘900, Rossoni era quel si poteva definire un rivoluzionario. Un anarchico socialista che, prima di approdare al partito fascista, collezionò condanne in Italia e fogli di via da Brasile, Stati Uniti, Canada e Francia. Non proprio un angioletto 😂. Nonostante il suo spirito ribelle, negli anni Venti aderì al fascismo, diventando, con il tempo, un personaggio importante, fino a guadagnarsi la carica di Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei Ministri prima e Ministro dell’Agricoltura e Foreste poi.
Con la costruzione delle prime città volute dal Duce, come Sabaudia e Aprilia, Rossoni iniziò, in segreto, a progettare la sua “città modello”, dove poter trasformare in realtà le sue idee sindacaliste e corporative. Era talmente convinto del suo progetto che, in caso di successo, lo avrebbe riproposto su scala nazionale. E inizia proprio con Tresigallo, un paese che, fino agli inizi degli anni ’30, versava in condizioni di miseria.
La costruzione della sua città avvenne quasi clandestinamente. A Tresigallo si costruiscono e ricostruiscono fabbriche, piazze, vie, ospedale, grandi infrastrutture, centri sportivi ed educativi, e case, grazie al lavoro dei cittadini. Peccato che il suo crescente consenso gli costò la perdita di potere. Mussolini ne aveva intuito le abilità di trascinatore di folle e, pertanto, si rese necessario “rimetterlo al proprio posto”.
A causa di questa decisione dall’alto, se così vogliamo chiamarla, Tresigallo subì uno stop dei lavori dopo soli cinque anni. Vennero portati a compimento gli edifici già iniziati ma gli altri cantieri furono chiusi. L’idea di “paese più giusto”, tanto desiderato da Rossoni, resterà un sogno realizzatosi solo parzialmente.
Visitare Tresigallo
L’impronta architettonica di Tresigallo è ben evidente e riconoscibile anche a chi non ha mai aperto un libro di storia. Questo, proprio per la sua particolarità, la rende un bene storico che merita di essere rivalutato e promosso dal punto di vista architettonico e culturale. L’idea, al di là dello stile, era quella di fare del bene alla comunità, progettando una città dallo spirito affettivo e funzionale. Questo ci deve servire per guardare oltre il periodo storico in cui è nata.
Detto questo, visitare Tresigallo significa fare un salto indietro nel passato e in un quadro di De Chirico. Tutti gli edifici principali, ma anche quelli più piccoli come i bar, sono un chiaro esempio di architettura razionalista. Scaricando la cartina dal sito ufficiale della città, è possibile seguire un itinerario a piedi per scoprire (e fotografare) gli edifici principali. Visitare Tresigallo significa viaggiare nella storia, come fossimo all’interno di un museo di architettura.
Ammettetelo, avete già visto alcune di queste foto sui social. Si tratta degli edifici più famosi e significativi della città. Si inizia con “Sogni”, l’Urban Centre di Tresigallo che, in passato, era adibito a bagni e spogliatoi (di onirico non aveva granché 😂), per poi proseguire con l’adiacente Casa della Cultura, prima Casa del Balilla e oggi sede della biblioteca comunale. Come non fermarsi di fronte al campo sportivo, alla scuola elementare e a piazza della Repubblica (con la sua forma a “D”). E perché non spingersi fino al cimitero, anch’esso un’opera di grande rilievo.
Tuttavia, Tresigallo non è solo grandi edifici. I tratti dell’architettura razionalista sono ovunque: nelle insegne dei negozi, del teatro, nei portici, nei nomi delle tombe di famiglia, nei materiali. D’altronde, l’obiettivo del razionalismo era la ricerca della funzionalità: gli edifici progettati avevano forme e spazi rispondenti alle esigenze per cui erano stati costruiti.
Passeggiare lungo le vie di Tresigallo è come sentirsi in un mondo sospeso, dove spazio e tempo acquistano un significato diverso. Vige il silenzio, una calma che a tratti ti lascia una strana sensazione addosso. Tresigallo non ha subìto alterazioni significative nel tempo e l’atmosfera che si respira è senza dubbio particolare.
Cosa vedere nei dintorni di Tresigallo
Data la sua posizione, Tresigallo è la destinazione perfetta per una gita fuori porta. Ferrara e le valli di Comacchio si trovano a soli 30 minuti in auto, in un’ora è possibile raggiungere Ravenna, mentre in meno di due ore si arriva a Faenza, Dozza, Brisighella e Rimini.