Cosa fare e vedere a Conversano, Puglia: non solo ciliegie

La Puglia che non ti aspetti“: questo sarebbe stato il titolo ideale per questo post dove vi portiamo alla scoperta di una città a soli 30 minuti in auto da Bari, Conversano. Una città che è sì famosa per le sue ciliegie, ma non solo. Conversano ti conquista con il profumo del suo olio, con il sapore unico delle sue ciliegie e delle sue mandorle, con la bellezza del suo artigianato e del centro storico, con la possibilità di toccare con mano e vivere in prima persona esperienze e tradizioni uniche e decisamente local.

Conversano è quella città che ti lascia a bocca aperta perché non puoi immaginare, finché non la visiti, che possa nascondere intriganti storie e aneddoti piuttosto singolari. È lì che ti fissa, dall’alto della dolce collina sulla quale sorge, quasi a volerti rimproverare per non averla mai vista prima d’ora. E avrebbe tutte le ragioni per farlo: con una campagna ricca di frutteti, vigneti e uliveti, con il mare a soli 10km, con un patrimonio storico ed artistico importante, con le sue tradizioni e i suoi prodotti tipici, cos’altro volete chiederle? L’ospitalità? Che domande, c’è anche quella (e se ve lo diciamo noi che siamo romagnoli, dovete fidarvi).

Cosa vedere a Conversano: il centro storico

Il centro storico di Conversano è un dedalo di vicoli e piccoli e grandi tesori racchiusi in quasi 800m di mura megalitiche. Un borgo curato, ricco di suggestivi angoli e scorci tutti da fotografare e che, in occasione del solstizio d’estate, si veste ulteriormente a festa. Un patrimonio di storia e tradizioni da scoprire, magari accompagnati dalle eccezionali guide della Cooperativa Armida che sapranno soddisfare ogni vostra curiosità, aggiungendo quel quid tale da rendere la visita avvincente ed estremamente interessante. Un itinerario, quello che stiamo per proporvi, che include anche una tappa al laboratorio urbano “La Bottega”, nato in un ex mattatoio oggi riconvertito in un centro dove, dal 2015, si realizzano laboratori e corsi per bambini, ragazzi e adulti.

Il Castello Acquaviva d’Aragona e la Pinacoteca

È il Castello Acquaviva d’Aragona a darci il benvenuto una volta arrivati nel centro storico di Conversano. Una struttura dall’aspetto inespugnabile, in parte ancor oggi abitata, che divenne la sfarzosa dimora dei conti Acquaviva d’Aragona a partire dalla metà del XV secolo. L’ingresso avviene da Piazza della Conciliazione, dal portale settecentesco a Largo di Corte, così chiamato perché pare che lì i conti di Conversano facessero dei processi.

Una volta superato il portale, si può accedere alla scalinata interna che, attraverso tre livelli, vi condurrà in cima alla Torre Maestra, alta ben 25 metri, dalla cui terrazza si gode un panorama spettacolare sulla città. Se noi ci siamo giustamente limitati ad ammirare Conversano dall’alto, pare che il conte Giangirolamo II, detto il Guercio delle Puglie, non sfruttasse questo luogo per lo stesso motivo.

Personaggio dall’enorme potere e considerato piuttosto sadico, è il protagonista di numerose leggende locali. Una di queste lo vede vestire i panni di Robin Hood ma non per “rubare ai ricchi per dare ai poveri”, bensì come tiratore scelto. Si narra, infatti, che amasse tirare di archibugio alle brocche di acqua che le signore portavano in testa. Peccato non avesse una grande mira e colpisse le donne invece delle brocche. Per questo motivo, sempre secondo la leggenda, la terra rossa che si trova in alcune zone circostanti sembra sia il risultato del sangue versato. Ovviamente il colore è dovuto alla composizione del terreno, ricco di argilla rossa, ma tra le due versioni è inevitabile che la prima susciti maggiore curiosità.

All’interno del castello, la Pinacoteca civica “Paolo Finoglio” che, insieme al Museo archeologico, costituiscono il polo museale MUSeCO. Al suo interno, il ciclo pittorico di dieci tele raffiguranti gli episodi della “Gerusalemme liberata” di Torquato Tasso. Realizzate dal pittore Paolo Domenico Finoglio, fu voluto da Giangirolamo II il quale, grazie anche alla moglie Isabella, fu l’artefice dell’arricchimento della collezione di famiglia. Guardate attentamente le tele e diteci quale pittore vi viene subito in mente.

pinacoteca paolo finoglio conversano
Prima sala della pinacoteca

👉 Per le visite guidate, scrivete a polomusealemuseco@gmail.com. Biglietto di ingresso pinacoteca e museo archeologico €5.

La Cattedrale di Santa Maria Assunta

La Basilica minore cattedrale di Santa Maria Assunta e San Flaviano Vescovo (sì, il nome è decisamente lungo) è un vero esempio di stile romanico pugliese. Sebbene fu in gran parte distrutta da un incendio nel 1911, il suo portale e alcuni resti di affreschi trecenteschi si salvarono. Il portale, in particolare, è un tripudio di simbologie legate sia al periodo medievale – come la presenza di leoni e fiere – sia, ovviamente, alla religione cattolica. I leoni sono a guardia del tempio sacro e, attorcigliati alle loro zampe, ci sono dei serpenti; le due fiere hanno rispettivamente un bambino, simbolo di innocenza, e l’agnello, simbolo del sacrificio; la Madonna tra due angeli è circondata da Gesù e dai 12 apostoli.

cattedrale conversano
Facciata della cattedrale

Il Monastero di San Benedetto

Se il castello, in passato, rappresentava il simbolo del potere politico, la Cattedrale e il monastero di San Benedetto costituivano senz’altro quello spirituale. A pochi passi dalla Cattedrale, il Monastero di San Benedetto da Norcia è stato, per circa sei secoli, sede delle famose badesse Mitrate. Badesse con un potere straordinario concesso dallo stesso papa Gregorio X. Esse, infatti, al pari dei vescovi, potevano indossare la mitra e impugnare il pastorale e la madre superiora poteva altresì avvalersi dell’onore del baciamano da parte del clero maschile, seduta sul trono abbaziale. Infine, avevano giurisdizione vescovile sul clero di Castellana. Tutto questo, unita alla notevole prosperità economica di cui godeva il convento, scatenò inevitabilmente non pochi attriti con il vescovo e il clero.

Si arrivò addirittura a coniare per loro la dizione di Monstrum Apuliae (“Stupore di Puglia”). Le suore possedevano un grande patrimonio tra masserie, poderi, case e fabbricati e, per entrare, dovevano essere nobili e portare una dote consistente. Erano tutte scolarizzate e avevano creato una vera e propria cittadella indipendente ed autosufficiente. Sembra addirittura che diverse nobildonne preferirono entrare in questo convento invece di sposarsi 🤭. Fu solo con i decreti murattiani dei primi dell’Ottocento e della bolla di papa Pio VII che l’ordine fu sciolto e la storia unica di questo monastero si concluse.

All’interno del complesso del monastero, il chiostro romanico lascia letteralmente a bocca aperta. I suoi capitelli sono ricchi di raffigurazioni allegoriche, una fra tanti quella del labirinto unicursale, ossia un tipo di labirinto che non prevede percorsi ciechi ma un unico (tortuoso) percorso che dall’esterno porta al centro, a simboleggiare il cammino che l’uomo deve fare per raggiungere il regno dei cieli.

chiostro monastero di san benedetto conversano
Chiostro del Monastero di San Benedetto

Laboratori di cucina e degustazioni di prodotti tipici

Lasciamo il centro storico per spostarci nella campagna conversanese, madre di vere e proprie delizie: dalle succose e croccanti ciliegie ferrovia, all’olio extravergine di oliva, dalle burrate alla pasta fresca, dalle mandorle con cui preparare deliziosi dolcetti fino all’uva, senza contare le numerose specialità che caratterizzano questa zona della Puglia. Vi sta già venendo fame, vero? Allora pensate a come si sentirà il vostro stomaco nel preparare piatti a base di queste materie prime di altissima qualità.

Per esempio, che ne dite di imparare a fare orecchiette e cavatelli? E di preparare una deliziosa confettura di ciliegie con le signore del borgo? E di degustare diverse varietà di olio passeggiando tra gli ulivi? Ancora non vi basta? Allora aggiungiamo anche la preparazione delle burrate. Scegliete l’attività che più vi ispira, perché è un’esperienza che coinvolge tutti i sensi e che vi farà rendere ancor più conto di quanta maestria ci sia dietro la produzione di queste prelibatezze. Eccovi alcuni indirizzi utili:

Butterfly Watching ai laghi di Conversano

Sapevate che in Puglia esistono 120 specie diverse di farfalle? Noi lo abbiamo scoperto grazie ad una delle attività organizzate dall’associazione Polyxena. Parliamo del Butterfly Watching, un’attività adatta sia ad adulti che bambini nella Riserva naturale regionale orientata dei Laghi di Conversano e Gravina di Monsignore. La riserva cela dieci doline carsiche ad anello intorno a Conversano che custodiscono, grazie alle piogge invernali, piccoli laghetti ai piedi delle alture. Tutto intorno, boschi, oliveti e il tipico paesaggio rurale caratterizzato da muretti a secco e “casedde” (o trulli che dir si voglia).

Il Butterfly Watching è un’esperienza di due ore davvero divertente ed emozionante allo stesso tempo. Oltre ad una passeggiata didattica nella zona intorno al lago Vignola, si tratta di un’attività volta a preservare la biodiversità della zona e a sensibilizzare sul rischio di estinzione che alcune specie, come la farfalla Zerinzia Cassandra, stanno correndo. Armati di retino (entomologico) e dopo un’accurata spiegazione su come catturarle in totale sicurezza, si parte per la caccia alle farfalle (avete visto la mia tecnica su Instagram? 😂). Una volta catturata, si procede all’osservazione e all’identificazione e, successivamente, alla loro liberazione.

👉 Ci teniamo a precisare che le farfalle non subiscono alcun danno e il passaggio dal retino alla “trappola” (temporanea), chiamata nassa, viene effettuato dai ragazzi dell’associazione.

Oltre al Butterfly Watching, Polyxena organizza anche passeggiate ed esperienze mirate a conoscere la realtà naturalistica della zona di Conversano e non solo. Per ulteriori informazioni e contatti, sbirciate sul loro sito! E se dopo questa caccia alle farfalle doveste salirvi un certo languorino, fermatevi alla Masseria Montepaolo per un pranzo tipico pugliese e, perché no, un bagno in piscina per rinfrescarvi!

Dove mangiare a Conversano: ce n’è per tutti i gusti!

La cucina pugliese, si sa, è da leccarsi i baffi e così ricca di prodotti da essere in grado di soddisfare qualunque palato. A Conversano, chiunque è in grado di trovare un luogo che fa al caso proprio: che si ami la cucina tradizionale o quella più raffinata e rivisitata, esiste il ristorante giusto. Iniziate a far spazio nello stomaco per tipicità locali come fave bianche e cicoria ma anche a crema di mandorle, spuma di friggitelli e piatti stellati!

  • Masseria San Pietro – Mara e Marina vi faranno sentire a casa e riprovare i sapori tipici della cucina pugliese con un tocco di modernità, selezionando esclusivamente prodotti locali.
  • Ristorante Vita Pugliese – in pieno centro storico, è il tipico ristorante di cui ti innamori anche solo per il locale. Se poi ci aggiungete anche la crema di fave bianche, cicoria, pomodori confit e fichi secchi non può che scattare l’amore.
  • Savì Creperia – le crêpe in Puglia? Ebbene sì e sono ottime! Lo chef Nicola Savino ha creato a Conversano un luogo unico dove unire un classico della cucina francese ai prodotti tipici pugliesi. Accostamenti ricercati, creatività e grande attenzione alla stagionalità delle materie prime. Le sue crêpe sono come le ciliegie, una tira l’altra.
  • Ristorante Verso – cena con vista castello! Dobbiamo aggiungere altro?
  • Agriturismo Casina dei Preti – una cucina più tradizionale e gustosa in un luogo splendido, ricco di storia e aneddoti che la proprietaria sarà ben felice di raccontarvi.
  • Ristorante Pashà – regalatevi una stella! Con la sua stella Michelin, il ristorante Pashà vi farà vivere un’esperienza che non dimenticherete tanto facilmente. Non è solo il fatto di trovarsi all’interno di un seicentesco ex seminario vescovile a renderlo particolare: la sua cucina contemporanea trova sempre il modo di creare un filo rosso con la tradizione pugliese.

Cosa vedere nei dintorni di Conversano

Conversano si trova in una posizione strategica perché in meno di un’ora è possibile raggiungere diverse località nei dintorni. Bari, infatti, dista appena 30km, mentre in soli 10 minuti è possibile raggiungere Polignano a Mare. Inoltre, grazie al nuovo progetto “SAC Mari tra le mura”, Conversano, Rutigliano, Polignano a Mare e Mola di Bari sono ora collegate grazie a nuovissimi bus ecologici e a bici che vi permetteranno, per esempio, di godervi tratti panoramici sul mare.

In collaborazione con Gal Sud Est Barese e Comune di Conversano

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4 commenti

  1. Ma quanto è interessante il Butterfly Watching! Tra l’altro non ne avevo mai sentito parlare.
    I laboratori di cucina e di degustazione per me vincono sempre. Tra l’altro si torna a casa con una nuova abilità 🙂

    1. Sempre bello mettere le mani in pasta, è vero, ma il Butterfly watching è davvero un’attività unica e molto divertente e mi piace che non sia fine a se stessa ma che abbia un fine educativo

  2. Ne ho sentito parlare molte volte di questo paese, ma non ci ho mai dato peso. Prossima volta che torno nel barese non me la lascio sfuggire. Anche solo per l’esperienza del Butterfly Watching, molto particolare!

    1. Conversano mi ha colpita molto non solo per la sua bellezza ma anche per la sua pulizia, la varietà di esperienze da fare e l’ottimo cibo. Una tappa da non perdere e che, secondo me, merita molto più di tante mete più blasonate come Polignano, tanto per dirne una.

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