Per essere il capoluogo di regione delle Marche, Ancona è decisamente una delle mete meno blasonate della regione. Sarà per la sua aria un po’ sorniona, un po’ istituzionale, fatto sta che la sua provincia è di certo molto più apprezzata dal punto di vista turistico. Un peccato, perché Ancona riserva dei piccoli e grandi tesori che attendono solo di essere scoperti.
Anche noi abbiamo commesso l’errore di aver visitato Ancona solo in tempi più recenti ma vogliamo “espiare le nostre colpe” portandovi con noi in questa città sorprendente alla scoperta dei luoghi da vedere e le cose da fare in un fine settimana.
▶︎ Consiglio: i luoghi che vi consigliamo sono dislocati in diversi punti della città, alcuni distanti tra loro. Pertanto, se vorrete scoprire la città a piedi, armatevi di scarpe comode e preparate l’itinerario in anticipo: in questo modo ottimizzerete tempi e fatica.
Indice
Visitare la Mole Vanvitelliana
La Mole Vanvitelliana deve il suo nome a Luigi Vanvitelli, l’architetto che la progettò e che in seguito divenne famoso per aver ideato il progetto della Reggia di Caserta.
Nata come lazzaretto cittadino, la Mole si trova all’interno della zona del porto, su un’isola artificiale pentagonale collegata alla terra ferma tramite un canale, detto il “Mandracchio”, e tre ponti. All’interno dei suoi locali potevano essere ospitate fino a 2.000 persone destinate alla quarantena e merci. La Mole rappresentò, soprattutto durante le guerre, una fortificazione a difesa del porto e della città e, nel corso dei secoli, si trasformò anche in raffineria di zucchero e deposito tabacchi.
Questa fortezza del 1700, voluta da papà Clemente XII quando concesse alla città il porto franco, appartiene oggi al comune di Ancona il quale, dopo averne completato il restauro, l’ha riaperta al pubblico. Al suo interno, oggi, si trova il Museo Tattile Statale Omero e la Collezione Design.
Il Museo Tattico Statale Omero
Preparatevi ad entrare in un museo unico al mondo, dove l’arte si può toccare. Non avete mai avuto la tentazione di toccare il David di Michelangelo? Ecco, al Museo Tattico Statale Omero potete farlo, anzi dovete farlo.
Nel 1985, i coniugi Aldo Grassini e Daniela Bottegoni, viaggiatori e amanti dell’arte, ebbero questa geniale idea di creare un museo dove le opere si potessero toccare. Un museo senza barriere, accessibile a tutti, con oltre 200 opere tra copie di gesso e resina di opere classiche, modelli architettonici e sculture contemporanee.
Un’esperienza multisensoriale, un luogo dove convivono capolavori come la Nike di Samotracia e la Venere di Milo insieme al Duomo di Firenze, il David di Michelangelo e le sculture (originali) di Giorgio De Chirico e Arnaldo Pomodoro, solo per citarne alcuni. Tutta la collezione offre ovviamente descrizioni anche in Braille e pedane mobili con scale per riuscire a toccare anche le sculture più alte. Provate chiudere gli occhi (o a mettere una benda) e toccate alcune delle opere, la sensazione è davvero strana ma allo stesso tempo emozionante. Questo museo è davvero inclusivo, un luogo dove “educare lo sguardo, il pensiero e le mani”.
A dicembre 2021, seguendo la filosofia del Museo Tattile Omero, è stata inaugurata la Collezione Design. Questa ala della Mole Vanvitelliana accoglie 32 simboli del design made in Italy. Anche in questo caso, quindi, gli oggetti possono essere toccati e manipolati, in un percorso che interessa diversi settori, dai viaggi al lavoro al gioco. Capolavori del design firmati Artemide, Alessi, Bialetti, Dainese, Kartell, Piaggio e Tod’s, eccellenze italiane fruibili a tutto tondo.
- Giorni e orari di apertura: aperti tutti i giorni, tranne il lunedì, dalle 16 alle 19. Domenica e festivi anche dalle 10 alle 13.
- Sito ufficiale
- Biglietti: il Museo Tattile Omero è a ingresso gratuito, mentre la Collezione Design prevede un ingresso di €5. La prima domenica del mese l’ingresso è gratuito.
Cattedrale di San Ciriaco
Situata sulla sommità del colle Guasco, la cattedrale di San Ciriaco sorge dove in passato si trovava l’antica acropoli della città. La sua posizione è scenica, non c’è che dire. Dalla sua scalinata si può dare uno sguardo al porto e al centro storico, artisticamente è un mix omogeneo di stile medievale, romanico e bizantino.
La facciata colpisce per i due leoni in marmo rosso, per il suo portale in marmo rosso e pietra bianca del Conero con sculture a rilievo. Il campanile trecentesco è scollegato dalla chiesa ma si trova sullo stesso piazzale. L’interno è a croce greca su tre navate, con due cappelle, quella del Crocifisso con la cripta delle lacrime e quella della Madonna con la venerata immagine della Madonna “Regina di Tutti i Santi” e la cripta dei Protettori al di sotto. In quest’ultima si trovano le tombe dei protettori della città, tra cui San Ciriaco, a cui è dedicata la cattedrale.
La cattedrale sorse sui resti di un antico tempio dedicato ad Afrodite (di cui sono stati ritrovati dei blocchi d’arenaria) e di una basilica dedicata a San Lorenzo (resti visibili nella cripta dei Protettori). Divenne la chiesa principale di Ancona quando la città divenne una Repubblica Marinara e acquistò notorietà grazie al Prodigio della Madonna del Duomo, miracolo avvenuto il 25 giugno 1796. In questa data, il quadro della Madonna Regina di Tutti i Santi avrebbe – per diversi giorni – aperto gli occhi e sorriso a chi stava recitando le preghiere.
Tale evento fu considerato di buon auspicio per il futuro della città, impegnata ad impedire a Napoleone di trionfare. Una volta arrivato ad Ancona, infatti, Bonaparte decise di non confiscare i beni della cattedrale. Non si trattò di un intervento divino, come la leggenda vorrebbe far credere, bensì di una ponderata decisione politica volta ad evitare ulteriori attriti tra francesi e fazione cattolica della città.
Anfiteatro Romano e Parco del Cardeto
A pochi metri dalla cattedrale si trova l’antico anfiteatro romano, risalente al I secolo a.C.. In grado di ospitare fino a 10.000 spettatori, nei mesi estivi ospita ancor oggi rappresentazioni teatrali.
Proseguendo si raggiunge il Parco del Cardeto, che si estende sulla cima dei colli Cappuccini e Cardeto. Si tratta del parco urbano più grande della città, da cui si gode uno splendido panorama sul mare e dove godersi piacevoli passeggiate.
Il parco racchiude luoghi importanti per la storia della città, come il Campo degli Ebrei, uno dei più grandi cimiteri ebraici d’Europa inclinato verso Gerusalemme, il vecchio faro dell’800, l’iconica Polveriera Castelfidardo, il Campo degli Inglesi e il Bastione San Paolo (o Baluardo del Cassero), i cui sotterranei sono visitabili in occasione di eventi speciali.
Il centro storico di Ancona
Una passeggiata nel centro storico di Ancona vi farà fare un viaggio indietro nel tempo. I vostri compagni di viaggio saranno resti romani, incantevoli piazze e antichi palazzi signorili. Un libro di storia, architettura e arte da sfogliare.
L’itinerario che vi proponiamo inizia a poche centinaia di metri dalla cattedrale di San Ciriaco e tocca le seguenti tappe:
- Museo Archeologico Nazionale delle Marche;
- Chiesa del Gesù;
- Palazzo degli Anziani;
- Chiesa di San Francesco alle Scale;
- Piazza del Plebiscito;
- Teatro delle Muse e Loggia dei Mercanti;
- Fontana del Calamo (o delle 13 cannelle).
Il Museo Archeologico Nazionale delle Marche
Nato nel 1927 come Museo Nazionale di Ancona con l’intenzione di raccogliere in un unico luogo “tutti i monumenti dall’età della pietra in poi rinvenuti con certezza in regione”, l’odierno Museo Archeologico Nazionale delle Marche si trova all’interno del cinquecentesco Palazzo Ferretti e presenta una collezione di reperti di tutto rispetto.
Il percorso di visita segue la linea temporale che va dall’epoca preistorica (con la preziosa Venere di Frasassi) fino a quella romana, passando per sezioni dedicate al periodo protostorico, classico e celtico. Numerosi i rinvenimenti appartenenti a necropoli dell’anconetano e del fermano.
Merita di essere visitato? La collezione è sicuramente di pregio ma non possiamo dire altrettanto dell’esposizione, asettica, molto “vecchio stile” e, ad essere onesti, lasciata un po’ a se stessa.
👉 Il museo è aperto tutti i giorni, tranne il lunedì (orari sito ufficiale). Il biglietto costa €5 (ridotto €2). Ingresso gratuito la prima domenica del mese.
👉 Davanti a Palazzo Ferretti si trovano alcuni resti dell’antico Foro Romano. Sono visibili i basamenti delle colonne sbirciando attraverso le transenne.
Chiesa del Gesù
L’aspetto odierno della Chiesa del Gesù (o del SS Nome di Gesù) lo si deve all’architetto Luigi Vanvitelli, lo stesso che progettò la Mole. Si trova di fronte a Palazzo degli Anziani, sede del Comune, e fu eretta nel 1605 dai Gesuiti. Vanvitelli, successivamente, la modificò e la ampliò su richiesta di papa Clemente XII.
Lo stile è neoclassico, con una forma concava che rimanda all’insenatura del porto della città e un accesso possibile attraverso due scala semiellittiche. Al suo interno è presente l’opera “Circoncisione”, del Gentileschi.
Abbiamo visitato la chiesa in occasione delle Giornate del FAI. Normalmente la chiesa è aperta al pubblico il venerdì dalle 15 alle 17.30, il sabato e la domenica dalle 10 alle 12.30.
Palazzo degli Anziani
Sede storica delle Magistrature della città nell’Alto Medioevo, tradizione vuole che sia stato costruito da Galla Placidia. Non si tratta di un palazzo fortunato: nel corso dei secoli, infatti, subì bombardamenti, invasioni e un incendio che, nel 1348, costrinse il Consiglio Comunale a trasferirsi in un altro palazzo.
Il palazzo, in stile gotico, oggi ospita nuovamente il Consiglio Comunale ma è stato anche sede della Pinacoteca Civica e della facoltà di Economia e Commercio del Politecnico. La sua posizione fa sì che lato mare il palazzo presenti ben sei piani, mentre lato collina ve ne siano solo tre: ciò ha permesso la creazione di due facciate diverse. Nella parte più bassa è diventato iconico l’alto porticato con archi a ogiva e il loggiato sovrastante.
Chiesa di San Francesco alle Scale
La chiesa di San Francesco alle Scale è una delle più note di Ancona, fondata nel 1323 dall’ordine francescano. Ciò che la caratterizza esteticamente è la sua scalinata della metà del ‘400 e il portale gotico con il bassorilievo raffigurante San Francesco che riceve le stigmate.
L’interno, oltre ad aver ospitato una caserma in epoca napoleonica e un ospedale, custodisce un’opera di Lorenzo Lotto e di Pellegrino Tibaldi.
Piazza del Plebiscito
Detta anche “Piazza del Papa” per la presenza della statua di papa Clemente XII, Piazza del Plebiscito risale alla fine del 1400. Qui trovavano il punto di incontro i terzieri (quartieri) della città: Porto, Capodimonte e San Pietro. In questa piazza fu eseguita l’esecuzione capitale di Pietro Grifoli, il podestà accusato di tentato tradimento, e fu fondata la sede della Giovine Italia. Il nome odierno è dovuto al fatto che qui si tenne, il 4 e 5 novembre 1860, il plebiscito con il quale i cittadini scelsero di annettere le Marche al Regno d’Italia.
La piazza si sviluppa su livelli collegati da rampe e scalinate e su di essa si affacciano la chiesa di San Domenico, conservante un’opera di Tiziano e del Guercino, e il Palazzo del Governo. A pochi metri dalla piazza si diramano due delle vie dello shopping anconetano, Corso Mazzini e Corso Garibaldi.
Teatro delle Muse e la Loggia dei Mercanti
Il Teatro delle Muse, in Piazza della Repubblica, è il più grande teatro della regione. Risalente al XIX secolo, colpisce per la sua facciata con un bassorilievo neoclassico raffigurante le 9 Muse, Apollo (dio delle arti) e Palemone (dio dei porti).
Parzialmente danneggiato durante la Seconda guerra mondiale, è stato riaperto al pubblico nel 2002.
A pochi metri dal teatro si trova la suggestiva facciata della Loggia dei Mercanti. Realizzata a metà del 1400, sfoggia un ricco stile gotico fiorito veneziano, con intagli marmorei, pinnacoli e statue delle 4 virtù cardinali. Oggi ospita la sede di rappresentanza della Camera di Commercio di Ancona, in continuità con la sua funzione originaria, ossia quella di ospitare attività collegate al commercio e alla navigazione. Non a caso si trova a due passi dalla zona portuale, da secoli fulcro dell’economia cittadina. Qui, infatti, i mercanti trovavano un luogo ideale per intavolare trattative e svolgere riunioni.
La Fontana del Calamo (o delle 13 cannelle)
Percorrendo Corso Mazzini si raggiunge la Fontana del Calamo, detta anche Fontana delle 13 cannelle. In stile rinascimentale manierista, la fontana fu creata su una precedente di epoca greca, poi inglobata nelle mura cittadine nel Medioevo.
Alimentata all’epoca da una cisterna sotto le mura che a sua volta traeva l’acqua dall’acquedotto del Monte Conero, presenta – e da qui il nome – 13 cannelle rappresentanti 13 mascheroni, 12 in bronzo e il centrale in pietra. Satiri e sileni sono separati da volute del Rinascimento e al centro si trova il simbolo della città in bassorilievo, il cavaliere all’assalto.
Oggi la fontana è alimentata dall’acquedotto cittadino e la tradizione vuole che bere l’acqua che sgorga da questa fontana sia di buon auspicio e un invito a tornare ad Ancona. “Se alla fontana berrai, ad Ancona tornerai”.
Ancona sotterranea
Letteralmente dietro la fontana del Calamo si trova il punto di incontro e di inizio del tour alla scoperta della Ancona sotterranea. Se avete voglia di:
- scoprire un lato della città a dir poco alternativo,
- immergervi nei vicoli e cunicoli sotterranei della città,
- indossare stivali di gomma e caschetto,
- tuffarvi in un’atmosfera misteriosa e affascinante allo stesso tempo,
allora questa è sicuramente un’attività che può fare al caso vostro. L’antico acquedotto cittadino vi aspetta con i suoi misteri, le sue leggende e i suoi segreti!
▶︎ Scopri di più sul tour “Ancona sotterranea”
A caccia di street art
Da diversi anni la città di Ancona, grazie ad AnconaCrea, si è arricchita (ed abbellita) di splendidi murales in differenti zone della città. Dal centro storico al porto, fino alla più recente “invasione artistica” nel quartiere di Capodimonte, artisti contemporanei hanno dato il loro tocco personale creando un museo a cielo aperto.
Armati di mappa interattiva, divertitevi a scoprire le opere di Ozmo, Camilla Felsini, RUN e tanti altri, dalle più imponenti fino a quelle più nascoste. In pratica preparatevi ad una caccia al tesoro, ops, alla street art!
⚠️ Causa pandemia, AnconaCrea ha deciso di continuare con la realizzazione delle opere durante tutto l’anno, sospendendo temporaneamente l’organizzazione del festival annuale di 10 giorni. Pertanto, le opere sono in continuo aggiornamento e, alla data del nostro tour della street art anconetana, ci siamo resi conto che la mappa interattiva non è sempre aggiornata. Alcune opere non sono segnalate e le abbiamo scoperte per puro caso. Vi consigliamo quindi di seguire la mappa, certo, ma di seguire le pagine social del festival per scoprire le opere più recenti ed aggiungere al vostro tour personale.
Cammino della Porta d’Oriente
Ancona è da sempre definita “la Porta d’Oriente”. Questo perché sia San Francesco che San Ciriaco partirono da qui per raggiungere la Terra Santa e i tanti pellegrini che volevano raggiungere i luoghi della fede, come Loreto e Assisi, sbarcavano ad Ancona e iniziavano il loro cammino.
Il Cammino della Porta d’Oriente si estende per 44km e, generalmente, si percorre in due tappe: la prima parte da Ancona e arriva a Il Poggio, la seconda da Il Poggio arriva alla destinazione finale, Loreto.
Se siete amanti delle escursioni e volete trascorrere più di una giornata ad Ancona, questo trekking deve decisamente rientrare nei vostri piani.
▶︎ Prima tappa del “Cammino della Porta d’Oriente”
Il Passetto
Concludiamo questo nostro itinerario alla scoperta della città di Ancona con il quartiere più lontano dal centro storico, il Passetto. Senza alcun dubbio, il Passetto è una delle zone più affascinanti e suggestive della città, oltre ad essere considerata una delle 10 spiagge metropolitane più belle d’Italia.
Il Passetto, tuttavia, non è solo la splendida spiaggia rocciosa che scende fino al mare dalle pendici del Monte Santa Margherita e del Monte Pelago, raggiungibile sia con ascensore panoramico (a pagamento, orari 2023) sia scendendo una scalinata bianca a dir poco suggestiva.
Questa zona di Ancona è famosa per le grotte del Passetto. Si tratta di grotte scavate nella roccia a partire dalla metà dell’Ottocento fino agli anni Sessanta, utilizzate in origine come deposito per le imbarcazioni da pesca e, oggi, divenute una sorta di seconda casa per i “grottaroli”, i proprietari che ne preservano lo stato e portano avanti questa antica tradizione. Un tripudio di colori che risplendono alle luci del tramonto, una perfetta convivenza tra ambiente naturale e architettura. Non crediate di trovarvi di fronte a locali “alla moda”: qui vige il materiale di recupero, usato per costruire le strutture per far scendere in acqua le barche, i mobili sono stati riadattati, le mattonelle mischiate creando pavimentazioni a dir poco creative. I grottaroli vi trascorrono le giornate al mare, godendosi il fresco delle grotte, un pasto a base di pesce e un pisolino!
Dopo aver ammirato le grotte e esservi goduti una giornata in spiaggia e un tuffo nelle cristalline acque del Passetto, risalite fino a piazza IV Novembre dove sorge il Monumento ai Caduti della Prima guerra mondiale. Inaugurato nel 1932, si presenta come un alto tempio circolare con otto colonne in pietra d’Istria. Il monumento è uno dei simboli della città, al suo interno c’è un piccolo altare e alla base decorazioni con elmi e spade.
E per concludere la giornata, fermatevi per una squisita cena di pesce con vista mare al ristorante “L’Ascensore”. Dalle sue vetrate il panorama è garantito!
Speriamo di essere riusciti a farvi venire voglia di visitare questa città che colpì persino Lord George Byron, che qui si imbarcò per raggiungere Corfù. D’altronde, come resistere all’unica città al mondo dove è possibile ammirare il sole sorgere e tramontare?
2 commenti
Lo dico sempre: Ancona è troppo sottovalutata!
Io per prima, quando ci passavo col treno, la guardavo dall’alto in basso. Poi, da quando l’ho scelta come la mia base (insieme a Senigallia) per i miei viaggi nelle Marche ho iniziato a conoscerla e ad amarla!
Ora non ne posso fare a meno 🙂
Succede spesso che le città vengano sottovalutate e Ancona è spesso vittima di questo fenomeno. Secondo me dipende molto dal fatto che altre province e comuni/borghi marchigiani hanno saputo lavorare meglio a livello di promozione turistica. Che ne pensi?