Cosa vedere a Pesaro in due giorni: itinerario nel centro storico

Pesaro è la prima città che noi Romagnoli incontriamo quando entriamo nelle Marche, una città tanto vicina quanto sconosciuta. Eppure la definiscono “la città della musica, della bicicletta e della ceramica”, un biglietto da visita che in pochi possono sfoggiare, non credete? D’altronde, Pesaro ha dato i natali al noto compositore Gioachino Rossini (diventando dal 2017 Città Creativa UNESCO per la Musica) e l’arte della ceramica si esalta nelle botteghe cittadine sin dal XIV secolo.

Che ne dite di scoprire il suo centro storico con noi? Vi accompagneremo in questa città a misura d’uomo in un itinerario a piedi (o in bici, grazie agli oltre 100km della sua Bicipolitana) attraverso il luoghi simbolo della città, Capitale italiana della cultura 2024.

La Sfera Grande di A. Pomodoro e Villino Ruggeri

Iniziamo il nostro tour alla scoperta di Pesaro con una tappa in Piazza della Libertà, a due passi dal mare, dove si trova l’opera in bronzo Sfera Grande di Arnaldo Pomodoro, adagiata su una superficie d’acqua di una fontana, copia di quella che si trova a Roma davanti all’ingresso della Farnesina. Rappresenta il pianeta, la vita, l’azione dell’uomo che costruisce ma distrugge allo stesso tempo. “La palla di Pomodoro”, come viene comunemente chiamata, è divenuta con gli anni il simbolo della città, nonché un riferimento geografico per chi visita la città o vuole darsi un appuntamento.

A pochi metri dall’opera di Pomodoro si trova uno splendido esempio di edificio in stile Liberty, Villino Ruggeri. Oreste Ruggeri, proprietario della casa, fu uno dei personaggi più noti della città. Industriale farmaceutico, si fece conoscere per il suo rimedio contro l’anemia. Ve lo ricordate Oreste Ruggeri? Lo avevamo conosciuto in occasione delle visite guidate teatralizzate 😜

sfera grande di arnaldo pomodoro pesaro
L’opera di Pomodoro

Domus di via dell’Abbondanza

Lasciatevi il mare alle spalle e percorrete Viale della Repubblica prima e Via Gioacchino Rossini poi per circa 500m per poi imboccare via dell’Abbondanza, dove si trova l’omonima domus romana, inaugurata nel 2015. La Domus di via dell’Abbondanza è un’area archeologica dove sono oggi visibili i resti di una lussuosa dimora signorile di prima età imperiale romana.

Pisaurum, così si chiamava Pesaro in epoca romana, è ancor oggi evidente nella pianta del centro storico, con cardo e decumano facilmente riconoscibili. In via dell’Abbondanza sono stati ritrovati reperti appartenenti all’età augustea fino alla prima epoca rinascimentale, con una suddivisione stratigrafica che copre ben 1.500 anni.

La visita, in parte virtuale e dotata di un percorso per ipovedenti creato in collaborazione con il Museo Tattile Statale Omero di Ancona, è molto esaustiva e interessante. Dai resti della bottega di un vasaio e di un ceramista (la testa di un piccolo Eros dormiente in terracotta è diventata il simbolo della domus), dai mosaici con motivi geometrici in bianco e nero agli affreschi dai colori intensi come il rosso e l’ocra, la domus, nel IV-V secolo d.C. divenne anche una zona termale e, successivamente, parzialmente utilizzata come spazio cimiteriale.

▶︎ Orari e giorni di apertura: sabato, domenica e festivi dalle 10.30 alle 12.30 e dalle 16.30 alle 18.30 (da ottobre a maggio gli orari del pomeriggio sono dalle 15.30 alle 17.30).

▶︎ Biglietti: €7 (ridotto €4, gratuito per possessori Card Pesaro Cult in occasione della Stradomenica). L’ingresso è incluso nel biglietto unico Pesaro Musei (€12)

La Cattedrale di Santa Maria dell’Assunta (Duomo)

Tornate su via Gioacchino Rossini per fare tappa al Duomo di Pesaro, la Cattedrale di Santa Maria dell’Assunta. Precedentemente dedicata a San Terenzio, primo vescovo della città, fu edificata su una basilica paleocristiana e presenta una facciata del ‘200, unico esempio di architettura romanica ancora integro di Pesaro, con un portale del ‘300 in pietra bianca con due leoni. La cattedrale possedeva anche un campanile che, sfortunatamente, fu distrutto da Cesare Borgia nel 1503.

L’interno è completamente diverso dalla facciata. Lo stile, infatti, risale all’800 neoclassico. Durante la ristrutturazione di metà Ottocento si scoprono due mosaici pavimentali sovrapposti, per una superficie di circa 800/900mq ciascuno, che rappresentano la vera chicca della cattedrale. I mosaici bizantini e medievali si trovano sopra quelli di epoca romana, questi ultimi più raffinati e dai colori più intensi. Varie sono le rappresentazioni e presente la simbologia cristiana anche nei mosaici di epoca medievale. Un esempio è il pesce che rappresenta Cristo e il leopardo che sbrana il cervo come simbolo della lussuria.

Interessante anche l’affresco staccato a sinistra del presbiterio raffigurante la Madonna col Bambino, i SS Pietro e Girolamo e il Cristo morto tra due angeli. Della scuola di Giovanni Santi, papà di Raffaello, pare che il giovane figlio prodigio, allora quindicenne, ci abbia messo lo zampino, anzi il pennello.

Palazzo Mosca – Musei Civici

Dopo aver visitato la cattedrale, proseguite per circa 50m e prendete via Mazzolari, sulla destra, che vi condurrà fino a Piazzetta Mosca, dove si trova il palazzo omonimo, sede dei Musei Civici.

Palazzo Mosca, in passato residenza della famiglia Mosca, una delle più importanti della nobiltà pesarese (fecero costruire anche Villa Caprile), ospita il museo dal 1936. Al suo interno vi è una collezione permanente con opere dal XIV al XVIII secolo (la pala “L’Incoronazione della Vergine” di Giovanni Bellini è un vero capolavoro del Rinascimento) ma è la collezione di maioliche rinascimentali che lascia a bocca aperta. Con la rosa, simbolo della ceramica pesarese, qui si celebra un’arte che visse a Pesaro il periodo di massimo splendore nel Settecento.

▶︎ Prima di entrare all’interno dei musei, non perdetevi l’opera “Medusa”, tondo in rilievo in ceramica di Ferruccio Mengaroni, artista pesarese, che richiama l’opera di Caravaggio. Definirla un’opera espressiva è riduttivo: Medusa è rappresentata nel momento successivo alla sua decapitazione e, come nel caso del maestro delle luci e delle ombre, è l’artista a prestare il proprio viso all’opera. A incutere una certa suggestione non è solo questo aspetto, bensì la leggenda che vuole lo specchio usato da Mengaroni rompersi durante la realizzazione dell’opera. Molti si sarebbero fermati, credendo alla superstizione, ma non fu il caso del ceramista che continuò fino a completare il lavoro.

▶︎ A pochi metri da “Medusa” si trova uno dei luoghi più instagrammabili di Pesaro, la parete di libri, una sorta di libreria all’aperto con le scenografie del Rossini Opera Festival.

▶︎ Orari e giorni di apertura: martedì-domenica dalle 10 alle 13 e dalle 16 alle 19 (nel mese di agosto aperti anche il lunedì. Da ottobre a maggio, martedì-giovedì dalle 10 alle 13 e da venerdì a domenica anche dalle 15.30 alle 18.30).

▶︎ Biglietti: €7 (ridotto €4, gratuito per possessori Card Pesaro Cult in occasione della Stradomenica). L’ingresso è incluso nel biglietto unico Pesaro Musei (€12)

Sinagoga

Dopo aver fatto una pausa aperitivo nell’adiacente Casetta Vaccaj, magari provando la famosa pizza Rossini (con uova sode e maionese), proseguite su via Mazzolari per circa 200m fino a raggiungere la Sinagoga (sulla sinistra, via delle Scuole).

Considerata per molto tempo di rito spagnolo o Sefardita, si tratta dell’unica sinagoga italiana della città, fondata da esuli trasferitisi a Pesaro nel 1555, protetti dai Della Rovere, a cui dedicarono il soffitto stuccato con rosoni e serti di quercia. Nella facciata si trovano i due portoni, quello più grande per gli uomini e quello più piccolo per le donne.

Al piano terra è possibile vedere il forno dove cuocere il pane azzimo e la vasca per il bagno di purificazione, mentre nella sala delle preghiere (o Tempio) si trovavano l’Arca Santa e il pulpito. Usiamo il passato perché la sinagoga non è più un luogo di culto, pertanto diversi pezzi di arredo, tra cui l’Arca Santa, sono stati trasferiti in sinagoghe attive.

▶︎ Orari e giorni di apertura: da giugno a settembre, ogni giovedì dalle 17 alle 20. Da ottobre a maggio, ogni terza domenica del mese dalle 10 alle 13. Ingresso gratuito

Museo Officine Benelli

Pesaro non è solo la città della bicicletta ma anche di piloti e motori. Impossibile non ricordare Valentino Rossi, nato a Tavullia, e lo storico marchio Benelli. E proprio Benelli è il tema principale della prossima tappa. Lasciata la sinagoga, continuate per circa 350m su via Sara Levi Nathan (poi via Luca della Robbia) e, alla fine della strada, proseguite a sinistra su viale Fiume e viale G. Mameli per 150m fino a trovare il Museo Officine Benelli sulla vostra destra.

Oggi, nei locali dell’antica azienda motociclistica pesarese si trova il Moto Club Pesaro e il Registro Storico Benelli, nonché l’esposizione di 150 modelli prodotti anteguerra (e non solo), fotografie e trofei d’epoca. Un viaggio nella storia di questa famiglia che segnò la città di Pesaro, sia a livello economico che sportivo e sociale. Un racconto, quello fatto dai soci che gestiscono il museo, molto coinvolgente, a tratti emozionante, in cui – usando l’immaginazione – sembra quasi di trovarsi di fronte Tonino Benelli, il più piccolo dei fratelli, il più spericolato (morì in pista a 35 anni) ma anche il più geniale, “smanettare” con le moto che proprio qui venivano costruite.

▶︎ Orari e giorni di apertura: dal lunedì al sabato, dalle 9 alle 12.30 e dalle 16.30 alle 19. Terza domenica del mese, visita guidata alle 16. Ingresso gratuito con Card Pesaro Cult.

moto benelli
Alcune delle moto in esposizione

Museo Nazionale Rossini

Dopo aver fatto “un giro di pista”, attraversate la strada e prendete via Mastrogiorgio per tornare in centro. Camminando troverete, all’incrocio con Corso XI settembre, l’antica pescheria, oggi sede del Centro Arti Visive, spesso sede di mostre temporanee. Proseguite su via Ferruccio Mengaroni, via Giuseppe Mazzini (a destra) e via G. Passeri (a sinistra). Fermatevi per pranzo o un brunch al Rossini Bistrot per poi visitare il Museo Nazionale Rossini.

Aperto dal 2019, è il primo di cinque luoghi legati e dedicati al compositore pesarese, nato nel 1792. Il museo offre uno sguardo a tutto tondo sulla vita e la carriera di Gioachino Rossini attraverso 10 sale, ognuna segnante le tappe biografiche come in un’opera lirica. Troverete un’Ouverture, due Atti e un Intermezzo. Se essere accompagnati da “Il Barbiere di Siviglia” o “La gazza ladra” non fosse già abbastanza, aggiungiamo anche la bellezza del palazzo in cui è ospitato il museo, Palazzo Montani Antaldi, con i suoi soffitti affrescati a tema mitologico.

Aneddoti, spartiti originali, libretti uniti a supporti medievali e interattivi: il Museo Nazionale Rossini è all’altezza del genio pesarese vissuto in un periodo storico a dir poco turbolento.

▶︎ Orari e giorni di apertura: martedì-domenica e festivi dalle 10 alle 13 e dalle 15 alle 18 (nel mese di agosto aperti anche il lunedì. Da ottobre a maggio, martedì-giovedì dalle 10 alle 13 e da venerdì a domenica e festivi anche dalle 15 alle 18).

▶︎ Biglietti: €8 (ridotto €6, anche per possessori Card Pesaro Cult).

Palazzo Ciacchi

Appena 350m vi separano dal Museo Nazionale Rossini a Palazzo Ciacchi, sede di Confindustria Pesaro-Urbino in via Cattaneo. Dopo aver fatto una sosta al Teatro Rossini, a pochi metri dal palazzo, la visita a Palazzo Ciacchi è una piacevole prosecuzione di quella ai Musei Civici. Dal 2018, infatti, ospita opere provenienti dai depositi del museo: dipinti, ceramiche, statue e arti decorative in un allestimento che si è rinnovato a marzo 2023 con l’esposizione di una sessantina di opere. Una partnership vincente che permette di poter ammirare tesori che normalmente rimarrebbero nascosti nei depositi museali.

▶︎ Orari e giorni di apertura: secondo e quarto giovedì del mese, dalle 15 alle 18.30. Terza domenica del mese: da giugno a settembre 16.30-19.30, da ottobre a maggio 15.30-18.30.

▶︎ Ingresso gratuito su prenotazione (Confindustria 0721/383201 o Pesaro Musei 0721-387541).

Museo Archeologico Oliveriano

Il nostro itinerario alla scoperta di Pesaro ci riporta in pieno centro storico, più precisamente al Museo Archeologico Oliveriano, riaperto a dicembre 2022 con un allestimento completamente rinnovato.

Con la sua sede al piano terra di Palazzo Almerici, il museo nasce grazie al lascito testamentario di Annibale degli Abbati Oliveri, pesarese che donò alla città tutto il suo patrimonio archeologico e bibliotecario (la Biblioteca Oliveriana nasce in contemporanea).

La nuova esposizione è organizzata in quattro sezioni: dai reperti della necropoli picena di Novilara fino alla tarda età imperiale, in un percorso ricco di cippi, stele, epigrafi in marmo e addirittura bilingue (in etrusco e latino), vasi, dipinti e bronzetti di divinità.

▶︎ Orari e giorni di apertura: da giovedì a domenica e festivi. Da giugno a settembre, dalle 16 alle 19. Da ottobre a maggio, dalle 15.30 alle 18.30.

▶︎ Biglietti: €7 (ridotto €4, gratuito per possessori Card Pesaro Cult in occasione della Stradomenica). L’ingresso è incluso nel biglietto unico Pesaro Musei (€12)

▶︎ Per poter visitare la biblioteca, con le sue collezioni di avori, cammei, monete e affreschi, è necessario presentarsi nei giorni feriali.

museo oliveriano pesaro

Piazza del Popolo e Palazzo Ducale

Stiamo per concludere la nostra due giorni a Pesaro facendo una sosta, dopo aver ammirato il Conservatorio Rossini (attraversando via Almerici), nel cuore della città, Piazza del Popolo, dove si incontrano cardo e decumano di epoca romana.

Su uno dei lati si trova Palazzo Ducale, la cui facciata fu fatta realizzare da Alessandro Sforza a metà ‘400. L’edificio subì numerose ristrutturazioni e cambiamenti al susseguirsi delle varie signorie che governarono Pesaro ma il suo aspetto attuale lo deve ai Della Rovere. All’interno si possono visitare gli appartamenti dei duchi, il Salone Metaurense, i saloni di rappresentanza e le corti.

▶︎ Orari e giorni di apertura: sabato alle 10.30 (durata di 1h30), martedì e giovedì alle 16 e 16.45 (durata di 45 minuti). Da ottobre a maggio la visita del pomeriggio è solo alle 16.

▶︎ Biglietto unico Pesaro Musei €12

Museo della bicicletta

Lo abbiamo detto all’inizio del post, Pesaro è (anche) la “città della bicicletta”, pertanto non poteva mancare in città un omaggio a questo sport / mezzo di trasporto. Il Museo della bicicletta è nato a giugno 2022 e mira a voler raccontare le due ruote non solo dal punto di vista sportivo, ma anche sociale e culturale.

Creato nei sotterranei di palazzo Gradari, lo spazio espositivo include biciclette d’epoca, biciclette da corsa a tema Giro d’Italia (tra cui spicca quella di Girardendo) e una sezione dedicata alle donne del ciclismo. Pensate all’emozione nel trovarsi di fronte alle biciclette dell’epoca di Coppi, Bartali, Gimondi e Adorni, o ammirare da vicino la bici originale con la quale Francesco Moser portò a casa il record dell’ora del 1988. Gli amanti di questo sport ma anche solo i semplici curiosi non possono non apprezzare questa chicca a pochi metri da Piazza del Popolo.

▶︎ Orari e giorni di apertura: sabato, domenica e festivi, dalle 10 alle 13 e dalle 16 alle 19. Da ottobre a maggio, dalle 10 alle 13 e dalle 15.30 alle 18.30.

▶︎ Ingresso con Card Pesaro Cult o con biglietto unico Pesaro Musei (€12).

museo della bicicletta pesaro

Casa Rossini

Vicino al Museo della bicicletta si trova la casa natale di Gioachino Rossini. Casa Rossini offre un percorso ricco, coinvolgente, “a suon di musica”! Nelle varie sale, oltre ad essere accompagnati dalle opere del compositore in sottofondo, è possibile ascoltare i capolavori rossiniani grazie alle postazioni touch screen.

Giochino Rossini nacque il 29 febbraio 1792 e trascorse in questa casa i primi anni di vita. Oggi è possibile ripercorrere la sua vita personale e professionale grazie alle stampe, alle incisioni e litografie, i ritratti (ve ne sono 30 ordinati dalla giovinezza alla vecchiaia), caricature e un pianoforte. Non manca anche uno spazio dedicato a una delle passioni di Rossini, la buona tavola. Casa Rossini merita decisamente una visita, un luogo da vedere assolutamente a Pesaro. Sarà per il fatto che la storia di compositori e cantanti lirici ci interessa da sempre, fatto sta che anche questa volta siamo rimasti soddisfatti.

▶︎ Orari e giorni di apertura: da martedì a domenica e festivi, dalle 10 alle 13 e dalle 16 alle 19. Da ottobre a maggio, da martedì a giovedì dalle 10 alle 13, da venerdì a domenica e festivi dalle 10 alle 13 e dalle 15.30 alle 18.30.

▶︎ Biglietti: €7 (ridotto €4, gratuito per possessori Card Pesaro Cult in occasione della Stradomenica). L’ingresso è incluso nel biglietto unico Pesaro Musei (€12)

Fuori dal centro storico

Siamo sicuri di avervi già fornito sufficienti spunti per trascorrere un fine settimana a Pesaro, ma se avete voglia di spingervi a pochi chilometri dal centro storico, pur rimanendo in città, vi segnaliamo alcune chicche per rendere la vostra esperienza ancora più speciale.

  • Villa Miralfiore, in origine casa rurale degli Sforza;
  • Villa Caprile, con i giochi d’acqua ancora funzionanti nei suoi splendidi giardini all’italiana;
  • la Casa-Museo Giovanni Gentiletti;
  • Villa Imperiale, esempio di architettura manierista;
  • Villa Cattani-Stuart;
  • Area archeologica e antiquarium di Colombarone;
  • una giornata a Fiorenzuola di Focara, citata da Dante nella Divina Commedia.

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