Nel corso della storia, le popolazioni insediatesi in molti dei territori italiani ne hanno plasmato non solo la superficie, ma anche il sottosuolo. Nelle Marche, le grotte artificiali (o ipogei) sono numerose e costituiscono una rete di cunicoli, sale, cisterne e gallerie tutte da scoprire. Se per esempio Osimo e Camerano venivano utilizzate prevalentemente come luoghi di culto e rifugi, ad Ancona siamo di fronte ad una situazione diversa.
L’acquedotto anconetano
Ancona cela nel suo sottosuolo una rete di cunicoli e cisterne lunga almeno 3km scavata nella roccia. Una rete nata non per motivi religiosi, bensì come acquedotto cittadino. Nei sotterranei della città, infatti, scorre un torrente che nasce dal Monte Conero. Grazie a questo acquedotto l’acqua veniva distribuita dalla città antica al porto, importante approdo commerciale in passato. Per questo motivo, le risorse idriche dovevano essere sufficienti per farlo funzionare al meglio. Basti pensare che, insieme a Numana, si trattava di un porto naturale in grado di garantire un approdo sicuro per chi navigava.
▶︎ Curiosità: in passato qui era diffusa la lavorazione della porpora. Il suo processo di lavorazione necessitava di numerose vasche di decantazione e, di conseguenza, di tanta acqua.
L’acquedotto anconetano è un luogo davvero incredibile e ancor oggi cela non pochi segreti. È vero che, grazie agli speleologi, si è scoperto che nell’acquedotto antico vi erano due zone, una per camminare e una per la manutenzione, in mezzo alle quali passava l’acqua, quasi fosse una tubazione. È altresì vero che fino all’intervento degli speleologi, di fatto non vi erano mappe dell’acquedotto. Perché? Beh, semplice, per motivi di sicurezza.
A tal proposito, è necessario introdurre una figura importante dell’acquedotto, anzi due, i fontanieri. Fino agli inizi del 1900, i fontanieri erano i responsabili della manutenzione: uno si occupava della parte bassa (quella visitabile) della rete, uno della parte alta. Costoro erano gli unici a conoscere i percorsi, sebbene l’uno ignorasse quelli dell’altro. La segretezza era importante e informazioni di tale calibro, così come il mestiere, venivano tramandate solo di padre in figlio, senza lasciare nulla di scritto. Ecco perché con la morte del fontaniere addetto alla zona alta se n’è andata l’unica persona a conoscenza di quella parte di rete. Fortunatamente, Ugo Menghini, il fontaniere (l’ultimo) della parte bassa, a fine anni ’80 e dietro autorizzazione del sindaco, accettò di “svuotare il sacco”. Così facendo, permise la mappatura di una parte dell’acquedotto.
▶︎ Curiosità: fu grazie a lui che si scoprì “la chioccia”, una grossa cisterna che funge da smistatore delle acque. Nel corso di un esperimento per verificare l’integrità del condotto, venne colorata l’acqua della chioccia (a monte) con la speranza di ritrovarla tale a valle. L’esperimento riuscì: sebbene dopo diverso tempo e a fronte di una quantità inferiore di acqua, il flusso colorato arrivò fino a valle, facendo ipotizzare che di chiocce ce ne siano ben tre.
Ancona sotterranea: la visita
Partecipare ad una visita dell’Ancona sotterranea è davvero emozionante, suggestivo e divertente! Una visita del tutto diversa rispetto a quella in grotte più “tradizionali”. Sono luoghi a dir poco incredibili, proprio sotto i nostri piedi.
La visita è possibile solo se accompagnati da guide speleologiche e previa prenotazione.
La città sotterranea presenta ancora molti segreti, veri e propri enigmi ancora lontani dall’essere rivelati. La visita inizia con una prima parte introduttiva alle cisterne Fonte del Calamo (la “fontana delle 13 cannelle”). Qui, grazie anche all’aiuto di pannelli esplicativi, la guida vi illustrerà la storia dell’acquedotto. Si continua poi a Piazza Stamira. E qui viene il bello! Indosserete caschetto, pila frontale e dei bei stivali di gomma per scendere sottoterra: prima attraverso un tombino verticale, poi percorrendo le varie gallerie con ben 11 vasche.
Cosa vedrete? Sicuramente cisterne, pozzi, cunicoli e addirittura una cascata! Beh, non vi voglio svelare tutto, altrimenti che gusto ci sarebbe? Mi resta da darvi solo alcune informazioni di servizio relative a questo viaggio a ritroso nel tempo attraverso cunicoli oscuri, silenziosi e… bagnati!
- Costo della visita: €10
- Durata della visita: circa 2 ore
- Prenotazione: 329/5462168 – visite solo la domenica.
- Contatti: Associazione Ancona Sotterranea – sito ufficiale e pagina Facebook.
2 commenti
Mammamia come sono scenografici questi ambienti, veramente come nei film! Aspetta, calarsi da un tombino… mhhh… dovrei prima perdere qualche kg accumulato durante la pandemia 😛
Lo ammetto, avevamo dei giacchetti belli pesanti quindi scendere dal tombino è sembrata un’impresa alla Majin Buu 😂