Ravenna in due giorni: cose da non perdere nel centro storico (e non solo)

La capitale del mosaico, uno scrigno di arte di rara bellezza dal passato romano e bizantino, dove le tracce del regno di Teodorico e dell’Impero Romano d’Occidente regnano ancora sovrane in diverse parti della città. Ravenna, nel corso dei secoli, ha rappresentato una fonte di ispirazione per artisti e poeti universalmente noti come Dante Alighieri e George Byron e si presenta al visitatore come una città in grado di offrire scenari estremamente diversi tra loro:

  • l’arte e la storia del suo centro storico;
  • la costa, con i suoi 9 lidi che si estendono per ben 35km;
  • la street art;
  • le zone naturali, caratterizzate da dune e dalle pinete secolari del Parco del Delta del Po.

Ravenna è sinonimo di cultura, un luogo di condivisione dove la “romagnolità” si esprime con tutta la sua forza, dall’accento – inconfondibile – al cibo. Trascorrere due giorni a Ravenna è un’ottima idea per un fine settimana o una gita fuori porta. Il suo centro storico è visitabile a piedi: i luoghi di interesse principali, infatti, si trovano tutti nel raggio di 10-15 minuti l’uno dall’altro. Passeggiando, accompagnati dai versi della Divina Commedia iscritti su 100 targhe collocate lungo le vie della città, è impossibile non essere attratti dalle piccole botteghe artigiane, dagli androni dei palazzi nobili, dal profumo della piadina e dei cappelletti, dai mille colori dei mosaici che si trovano letteralmente ovunque, sotto forma di statue, street art, monumenti e addirittura panchine. Arredo urbano permanente unico al mondo. Venite dunque con noi a scoprire i luoghi da non perdere nel centro storico di Ravenna!

Visitare i siti patrimonio UNESCO

Si inizia col botto, non c’è che dire! A Ravenna si trovano ben 8 monumenti dichiarati patrimonio UNESCO, tutti realizzati tra il V e il VI secolo d.C., chiara testimonianza dell’importanza storica della città quale trait d’union tra Oriente e Occidente. L’oro, il verde e il blu dei mosaici in essi conservati lasciano a bocca aperta, sono una gioia per gli occhi, consapevoli che stanno ammirando qualcosa di unico al mondo. Ad eccezione del Mausoleo di Teodorico e della Basilica di Sant’Apollinare in Classe, gli altri sei si trovano tutti nel centro storico di Ravenna:

  • Basilica di Sant’Apollinare Nuovo;
  • Battistero degli Ariani;
  • Battistero Neoniano (o degli Ortodossi);
  • Mausoleo di Galla Placidia;
  • Basilica di San Vitale;
  • Cappella di Sant’Andrea (o Arcivescovile).

Il nostro post aggiornato con tutte le informazioni utili per visitarli tutti lo trovate qui 👇

I luoghi di Dante Alighieri

Agli inizi del ‘300, Dante visitò la pineta di Classe, citandola nel Canto XXVIII del Purgatorio e descrivendola come “la divina foresta spessa e viva”, ma fu nel 1318 che Guido da Polenta – condottiero e padre di Francesca da Rimini – lo convinse a trasferirsi a Ravenna, dove completò la stesura della Divina Commedia. Ve lo immaginate Dante visitare il Mausoleo di Galla Placidia o Sant’Apollinare in Classe? Beh, noi siamo convinti che tale bellezza debba inevitabilmente averlo ispirato.

A pochi metri da piazza San Francesco si trova la cosiddetta “zona del silenzio”, ossia quell’area che circonda la Tomba di Dante e che include, oltre alla tomba stessa:

  • gli Antichi Chiostri Francescani e il Museo Dante;
  • Casa Dante;
  • il Quadrarco di Braccioforte;
  • la Basilica di San Francesco.

Si tratta di una zona di rispetto e tranquillità dedicata alla memoria del padre della lingua italiana. Si comincia dalla tomba, un piccolo tempio in stile neoclassico del tardo ‘700, soprannominata “la zuccheriera” per la sua forma, posta all’ombra di una enorme quercia voluta da Giosuè Carducci agli inizi del ‘900.

Tra la tomba e la basilica di San Francesco si trova il Quadrarco di Braccioforte, dove furono sepolti i resti del Sommo Poeta durante la Seconda guerra mondiale (il cumulo di terra ed edera a simbolo del luogo interessato). Altri simboli legati a Dante sono la campana, in cima alla rampa di scale alle spalle del tempio e il muro dove, tra il ‘500 e l’800, i frati nascosero la cassetta con le spoglie di Dante per impedire che venissero ricondotte a Firenze.

Gli Antichi Chiostri Francescani sono adiacenti alla tomba e risalgono al 1261. Oggi conservano alcune opere permanenti della Biennale di Mosaico Contemporaneo e il rinnovato Museo Dante. Al primo piano dell’ex convento francescano, il Museo Dante è una vera chicca da non perdere. Dimenticatevi i classici musei, noiosi, dove gli occhi si incrociano a forza di leggere ogni singolo documento conservato nelle bacheche. Questo museo, rinnovato e inaugurato nel 2021, è un vero e proprio viaggio nella vita e nelle opere di Dante Alighieri.

Si inizia con una linea del tempo che ripercorre vita e opere del Sommo Poeta, per passare alle iconografie del suo volto, ai cimeli di proprietà del comune di Ravenna e a reperti di notevole valore, come l’arca in cui le spoglie di Dante furono esposte al pubblico nel 1865, in occasione del VI centenario della nascita. Tuttavia, le sale più emozionanti sono le ultime tre, dedicate, rispettivamente, a Inferno, Purgatorio e Paradiso, in cui, attraverso l’ascolto dei versi delle tre cantiche e ad immagini, vi permette di ripercorrere il viaggio “in una selva oscura”. Il tutto è reso più suggestivo dai colori che dominano ogni sala: il rosso per l’Inferno, il blu per il Purgatorio, il bianco per il Paradiso.

A Casa Dante, ospitata in una dimora nobiliare del ‘300, si trovano alcune opere provenienti dalla Galleria degli Uffizi e le collezioni dantesche della Biblioteca Classense.

  • Casa Dante e Museo Dante prevedono un biglietto unico.
  • Orari di apertura: dal martedì alla domenica, dalle 10 alle 17:30.
  • Biglietti (aggiornati 2023): €6 (ridotto €4)
  • Acquisto biglietti: i biglietti possono essere acquistati direttamente in loco o sul sito ufficiale.

La Basilica di San Francesco

Quando la si ammira dall’esterno, la Basilica di San Francesco si riconosce subito per il suo stile romanico. Risalente alla metà del V secolo d.C., oggi ha perso quasi completamente gli elementi dell’epoca paleocristiana. Anche all’interno, la chiesa rispecchia la linearità dell’esterno, coerentemente con il credo dell’ordine francescano. A tre navate con due file di 12 colonne ciascuna, colpisce per la sua abside semicircolare all’interno ed eptagonale all’esterno.

Tuttavia, è la cripta la vera punta di diamante. Situata sotto il presbiterio e risalente al IX-X secolo d.C., si tratta di una sorta di oratorio sorretto da pilastri il cui pavimento mosaicato (della chiesa originaria) è sempre sommerso dall’acqua (dolce filtrata). Visibile attraverso una piccola finestra ad arco, per vederla illuminata occorre inserire una moneta da €1.

La Basilica rientra tra i luoghi danteschi poiché fu qui che, il 13 settembre 1321, furono celebrati i funerali del Sommo Poeta.

cripta basilica san francesco ravenna
La cripta (crediti: Turismo Ravenna) Abbiate pazienza, la nostra foto era inguardabile!

La Cripta Rasponi e i suoi giardini pensili

In piazza San Francesco, a due passi dall’omonima basilica, si trova Palazzo Rasponi, edificio in stile neoromantico oggi sede degli uffici della Provincia. I suoi giardini pensili rappresentano una piccolo angolo di pace e natura in pieno centro storico. A partire dalla fontana circolare, si prosegue su più livelli fino a raggiungere una prima terrazza pensile da cui si gode uno splendido panorama sui tetti di Ravenna.

Salendo qualche altro gradino, all’altezza della cima della torre neogotica, si arriva allo scenico belvedere su piazza San Francesco e su tutta la “zona del silenzio”.

La cripta si trova nella zona più antica di tutto il palazzo ma non è stata mai utilizzata come luogo di sepoltura dei defunti della famiglia Rasponi. Il pavimento mosaicato, nel secondo vano, presenta figure di animali e motivi ornamentali e proviene dalla Basilica di San Severo, oggi scomparsa.

Dal 2021, all’ombra della torre si trova l’opera “Un alloro per Dante”, creata in occasione del 700° anniversario della morte di Dante. Si tratta di una ricostruzione di una corona di alloro in rame, riconoscimento poetico che Dante non ricevette mai in vita, con 1423 fessure (lo stesso numero delle partizioni della Divina Commedia). Queste fessure accolgono foglie di alloro in rame che è possibile acquistare all’adiacente ufficio del turismo e sul sito di Regenesi Design Factory e circondano una lastra di metallo con la riproduzione reale della volta celeste.

▶︎ La cripta e i giardini pensili sono aperti dal martedì alla domenica dalle 14 alle 18 (sabato e domenica dalle 10 alle 14) e il biglietto costa €2. Per aperture straordinarie e aggiornate e per acquistare i biglietti (è possibile farlo anche in loco), fate sempre riferimento al sito ufficiale.

Visitare il MAR – Museo d’Arte della città di Ravenna

Situato all’interno della Loggetta Lombardesca, chiostro dell’antica Abbazia di Santa Maria in Porto, il MAR – Museo d’Arte della città di Ravenna fu inaugurato nel 2002 e ospita collezioni permanenti che spaziano dall’arte del XIV al XXI secolo, oltre al Centro Internazionale di Documentazione sul Mosaico.

La sezione dedicata all’arte contemporanea e moderna è quella che ci ha colpiti maggiormente: dalle opere di Olivieri e Schifano, a quelle di Cattelan fino al “Lanciatore di fiori” di Banksy e ad un nudo femminile di Gustav Klimt. E come dimenticare l’opera “Sacral” di Tresoldi, l’artista della “materia assente”, posizionata nel chiostro del ‘500. Oltre alle collezioni permanenti, il MAR ospita numerose mostre temporanee.

lanciatore di fiori banksy ravenna MAR
“Lanciatore di fiori” (Banksy)
  • Orari e giorni di apertura: martedì-sabato dalle 9 alle 18, domenica e festivi dalle 10 alle 19.
  • Biglietti: €6 (ridotto €5). In caso di mostre temporanee il costo del biglietto potrebbe variare.
  • Sito ufficiale per aggiornamenti su aperture e mostre in corso.

Museo Nazionale di Ravenna

All’interno del complesso monumentale di San Vitale, nell’ex monastero benedettino, il Museo Nazionale di Ravenna custodisce:

  • reperti archeologici;
  • una raccolta lapidaria di origine romana (nel primo chiostro);
  • il ciclo di affreschi del XIV secolo staccati dell’ex chiesa di Santa Chiara realizzati da Pietro da Rimini;
  • collezioni d’arte, suddivise in ceramiche, maioliche, icone, dipinti, bronzetti e avori.

Tra i reperti di maggior prestigio spiccano i resti della Porta Aurea del 44 d.C., demolita nel 1582, la sinopia preparatoria per il mosaico di Sant’Apollinare in Classe e il mobilio della farmacia dei Mori, risalente al ‘700.

Il nucleo primitivo del patrimonio museale fu costituito nel Settecento dalla paziente ricerca e cura dagli eruditi monaci delle grandi abbazie cittadine. Al primo piano sono esposti, nell’ordinata architettura benedettina, i leggiadri bronzetti rinascimentali, una pregevole raccolta di avori, un ricco nucleo di icone, una sezione dedicata alle ceramiche e un’affascinante collezione di armi antiche.

  • Orari e giorni di apertura: martedì-venerdì dalle 8:30 alle 19:30, sabato e domenica dalle 8:30 alle 14 (primi sabato e domenica del mese fino alle 19:30).
  • Biglietti: €6 (ridotto €2 da 18 ai 25 anni).
  • Biglietto cumulativo: Museo Nazionale + Mausoleo di Teodorico + Basilica di Sant’Apollinare in Classe €10. Il biglietto si può acquistare in una delle tre biglietterie o online.
  • Sito ufficiale per aggiornamenti su aperture ed eventi speciali.

A caccia di street art

Dal 2014, Ravenna si è ritagliata un ruolo di prim’ordine nel settore dell’arte urbana. Il Festival Subsidenze, infatti, contribuisce ogni anno ad arricchire (e abbellire) diverse zone della città, trasformandola in una vera galleria d’arte a cielo aperto. Se volete scoprire quali siano i murales più famosi e dove si trovino, leggete il nostro post dedicato 👇

Visitare la Domus dei Tappeti di Pietra

La Domus dei Tappeti di Pietra rappresenta un sito archeologico di grande importanza caratterizzato da splendidi mosaici appartenenti ad un palazzo bizantino risalente al V-VI secolo d.C., un complesso di ben 700mq.

Con i loro temi geometrici, figurativi e floreali, questi pavimenti in marmo e mosaico furono scoperti agli inizi degli anni Novanta durante i lavori per realizzare un parcheggio sotterraneo. Vi immaginate le facce di coloro che, lavorando, iniziarono ad intravedere frammenti di mosaici?

Gli scavi riportarono alla luce un nucleo di case abitativi risalenti all’età romana repubblicana e il periodo bizantino (ma anche a epoche successive), un impianto termale e persino un’abitazione del I secolo d.C.. Grazie a delle passerelle sopraelevate, è possibile ammirare questi mosaici pavimentali unici.

Tra le sezioni di maggior pregio spiccano la “Danza dei Geni delle Stagioni”, in cui i geni danzano in cerchio al suono di Pan (l’Inverno, per esempio, è coperto da un cappuccio), e il “Buon Pastore”, così definito per la presenza di due pavoni a fianco di un giovane appoggiato a un bastone con gli animali al pascolo. Una versione differente dall’iconografia classica cristiana.

Alla Domus si accede dai sotterranei della tardo-barocca chiesa di Sant’Eufemia, a circa 200m dalla Basilica di San Vitale.

  • Orari e giorni di apertura: tutti i giorni (fino al 6.11.22) dalle 10 alle 18:30; (dal 7.11.22) martedì-venerdì dalle 10 alle 17, sabato, domenica e festivi dalle 10 alle 18.
  • Biglietti: €4 (ridotto €3).
  • Sito ufficiale per aggiornamenti su aperture ed eventi speciali.

Provare la cucina locale

La Romagna si sa, non è solo mare e accoglienza, ma anche buon cibo (anzi ottimo, ma noi siamo di parte!). Durante una giornata a Ravenna, ci sono dei piatti che non potete non assaggiare. Non farlo sarebbe come andare a Roma e non mangiare la carbonara!

  • i cappelletti (quelli ravennati sono ripieni di formaggio, mentre quelli di Rimini di carne);
  • i passatelli;
  • la piadina (più spessa rispetto a quella di Rimini. Provate quella con scquacquerone e fichi);
  • il castrato;
  • il pesce (vi consigliamo un bel risotto, i passatelli con il sugo di pesce e uno sfiziosissimo fritto).

Non sappiamo voi, ma a noi è già venuto un bel languorino!

Fuori dal centro storico

Avendo a disposizione due giorni, se riuscirete a trovare tempo anche per visitare luoghi fuori dal centro storico sarete dei veri maratoneti. Detto ciò, abbiamo deciso di inserire nel post due chicche che si trovano a pochi chilometri dal centro di Ravenna ma che possono solleticare la curiosità e rispondere alle preferenze di chi, quando viaggia, non riesce a fare a meno di una giornata nella natura.

Il Museo Classis – Museo della Città e del Territorio

Nel caso del Museo Classis dobbiamo uscire dal centro storico di Ravenna. Questo museo, infatti, si trova in località Classe, dove si trovano l’omonima basilica di Sant’Apollinare e l’Antico Porto, a formare il Parco Archeologico di Classe.

Realizzato su un’area di oltre 2.500mq e circondato da un parco sempre aperto al pubblico, il Museo Classis nasce dal recupero di un ex zuccherificio. In questa enorme struttura si ripercorre la storia di Ravenna, da molto prima della nascita di Cristo. Un vero e proprio viaggio nel tempo che passando dall’epoca romana a quella medievale, arriva fino al Novecento, con l’apertura della fabbrica (chiusa nel 1982). Un viaggio che vede la città trasformarsi dal punto di vista artistico, culturale, architettonico, economico ed urbanistico (ad esempio con la nascita del porto, a riprova del forte rapporto della città con il mare).

L’ex zuccherificio, in particolare, rappresentò una parentesi storica importante per Ravenna. Qui lavorarono ben 600 operai e le tonnellate di zucchero prodotte raggiunsero sia altre zone d’Italia che l’Europa (i resti dell’antico casello ferroviario di Classe si trovano proprio di fronte all’ingresso del parco). Per questo motivo, una sezione del museo è dedicata alla fabbrica, con foto, video, oggetti e testimonianze di chi ci lavorò. In sostanza, l’edificio in cui è allestito il museo è esso stesso un monumento alla storia di Ravenna.

museo classis ravenna ingresso
Ingresso Museo Classis (Opera “Mosaico dell’Onda”)
  • Orari e giorni di apertura: tutti i giorni (fino al 6.11.22) dalle 10 alle 17; (dal 7.11.22) dal martedì alla domenica, dalle 10 alle 17.
  • Biglietti: €7 (ridotto €5).
  • Biglietto cumulativo: Basilica di Sant’Apollinare in Classe e Museo Classis €8 (ridotto €7). Il biglietto si può acquistare in una delle due biglietterie o online.
  • Sito ufficiale per aggiornamenti su aperture straordinarie e mostre temporanee.

▶︎ A soli 2km dalla Basilica e dal Museo Classis si trova l’Antico Porto di Classe. Inaugurato nel 2015, fu fondato dall’imperatore Augusto. Si tratta di un’area archeologica dove è possibile ripercorrere quello che un tempo era l’impianto stradale e degli edifici portuali nel periodo di massimo sviluppo commerciale della città.

Poiché non è aperto tutto l’anno, vi consigliamo di consultare le informazioni su orari, aperture e biglietti sul sito ufficiale.

Oasi, pinete, dune e spiagge

Basta allontanarsi pochi minuti dal centro storico di Ravenna per ritrovarsi in un ambiente completamente diverso. La città, infatti, “ospita” numerose aree protette facenti parte del Parco del Delta del Po. Siamo di fronte a paesaggi unici, fatti di dune che si innalzano raggiungendo i due metri, pinete, zone umide e lagune. Gli scenari sono decisamente unici, mutano al cambiare delle stagioni e possono essere esplorati sia a piedi che in bici, o in canoa o a cavallo.

Vi avevamo già portati con noi in alcune zone del Parco del Delta del Po (Cervia, Mesola e Comacchio e Isola di Goro) ma se dovessimo scegliere delle zone e degli itinerari nella zona di Ravenna, senza alcun dubbio vi consiglieremmo:

  • l’Oasi di Punte Alberete – zona umida di quasi 200 ettari, una sorta di foresta allagata d’acqua dolce, circondata da canneti e da alberi caduti divenuti l’habitat ideale per numerose specie protette. Paradiso per gli amanti del birdwatching, percorrere questa zona a piedi è un vero piacere.
  • Le pinete storiche di San Vitale e di Classe – la loro origine risale probabilmente al V secolo d.C.. Dei 7.000 ettari di estensione nell’anno Mille, gestiti da comunità monastiche, oggi ne sono sopravvissuti 2.000. La pineta di San Vitale si estende a nord della città, vicino all’oasi di Punte Alberete, mentre la pineta di Classe si estende a sud. Un territorio selvaggio, incontaminato, dove trascorrere splendide giornate primaverili ed estive. Piccola curiosità: vista l’abitudine di Dante di passeggiare in queste zone, molti studiosi pensano che le pinete possano averne ispirato “la selva oscura”. Pare inoltre che questi luoghi non solo abbiamo influenzato Boccaccio e Byron (nel Don Giovanni), ma che siano stati teatro di una corsa “come mamma li ha fatti” di D’Annunzio e Eleonora Duse.
  • La Pialassa della Baiona – una meravigliosa laguna salmastra incastonata tra la costa e la pineta di san Vitale di circa 1100 ettari. Raggiungibile sia a piedi che in bici o in barca, ospita ibis, aironi e tante altre specie di uccelli migratori che qui si fermano per riposare. Collegata da canali artificiali che garantiscono uno scambio di acqua marina, qui troverete i famosi bilancioni (tipici capanni da pesca della Romagna) e l’Isola degli Spinaroni. Raggiungibile solo in barca (da Porto Corsini), l’isola assunse un ruolo importante per i partigiani durante la Seconda guerra mondiale poiché qui vi costruirono una base clandestina permanente. Affermare di sentirsi fuori dal mondo è riduttivo.

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