Escursione a Montiano, entroterra di Cesena

L’entroterra di Cesena è punteggiato da numerosi borghi medievali, abbarbicati su dolci colline che, in primavera, si colorano di rosa e di bianco. Gli alberi di ciliegio, pesco e albicocco, perfettamente allineati, sono una vera e propria pennellata finale su un dipinto che già da solo merita di essere ammirato.

▶︎ “Cosa vedere a Cesena, roccaforte dei Malatesta”.

Tra questi borghi, Montiano si presenta come un vero e proprio balcone naturale, da cui si vede il mare e si respira l’aria dei paesi di una volta. Un territorio conteso in passato da Cesena, Rimini e Ravenna, tre città che si alternarono, con lo Stato Pontificio e i Malatesta, nella dominazione del paese fino all’Unità d’Italia.

Riconoscibile grazie alla sua cinquencentesca rocca malatestiana a forma di cuore, dove visse Giacomo Malatesta, marchese di Roncofreddo, la leggenda narra che Montiano sia stato fondato da schiavi romani i quali, fuggendo dai lavori forzati, riscattarono la loro libertà e trovarono qui un rifugio dove ricominciare una nuova vita.

Trekking a Montiano

L’escursione che vi consigliamo oggi è adatta a tutti, poiché non presenta particolari difficoltà e si sviluppa su tracciati per lo più in piana, con l’unica eccezione di un paio di salite leggermente più impegnative. D’altronde, il dislivello, come potete notare nella tabella tecnica di seguito, non è assolutamente proibitivo. Il sentiero si snoda attraverso alcuni tratti dei Sentieri Poetici di Montiano, accompagnati dalla bellezza di ciliegi, peschi e altri alberi da frutto in fiore (se come noi lo percorrerete in primavera), per poi terminare attraversando il borgo di Montiano.

Percorrere questo sentiero è un ottimo modo per ammirare la Valle del Savio, di cui Montiano fa parte, che si estende dalle pendici del Monte Fumaiolo fino a raggiungere la costa.

  • Segnaletica CAI: giro ad anello che si sviluppa lungo differenti tratti dei Sentieri Poetici e sentiero CAI 143.
  • Traccia gpx 
  • Dislivello: ±200m
  • Lunghezza: 8.5km
  • Durata: circa 2h30 (pause escluse)
  • Difficoltà: E
  • Punto di partenza: parcheggio gratuito via C. Mandolesi (segnaposto Google Maps).
  • Consigli: scarpe da trekking e, se abituati, bastoncini. Unica fonte di acqua è nel borgo di Montiano, quindi organizzatevi con scorte di acqua, snack e sacchetto rifiuti.

Itinerario

Dopo aver lasciato l’auto nel parcheggio di via C. Mandolesi, salite la scalinata che troverete alle vostre spalle, attraversate la strada provinciale e scendete lungo via Longiano per ricongiungervi con via Ciano (strada asfaltata). Proseguite lungo via Ciano per qualche decina di metri e prendete la strada sulla sinistra (via Donegato).

Dopo circa un centinaio di metri, troverete un rudere e un bivio (con cartellonistica CAI). Tenete la destra e proseguite sempre dritto fino ad incontrare un bivio – segnalato – sulla destra (lo riconoscete anche dalla presenza di un capannone agricolo) che vi porterà a proseguire in mezzo ai campi.

Una volta arrivati al bivio, tenete la sinistra e proseguire in discesa lungo la strada asfaltata fino a raggiungere un piccolo nucleo abitato. Qui girate a sinistra e proseguite fino all’incrocio con la strada provinciale. Tenete la destra e continuate fino a raggiungere la località “Acqua della Valle”. Sulla sinistra, (all’incrocio con via P. Ciano sulla destra), imboccate il breve sentiero che vi porterà alla cascatella, negli anni ’60 luogo di aggregazione della popolazione locale. Qui troverete il cartello riferito al sentiero poetico “Anello dell’Acqua – La Chiusa”.

Proseguite costeggiando il fiume (sulla vostra sinistra) su sentieri di campagna, attraversate il piccolo ponte e continuate a destra. Al bivio prendete il sentiero centrale (non quello che va subito in salita a sinistra).

Il percorso continua costeggiando il fiume (questa volta alla vostra destra) fino a raggiungere la strada asfaltata (via dei Laghi). Tenete la destra e, dopo circa 50m, attraversate la strada e prendete la strada bianca in salita (la più impegnativa) sulla sinistra (via Gualdò – segnaletica CAI presente, seguite sempre il 143). Troverete qui il cartello dell’Anello del Lupo, un altro dei sentieri poetici di Montiano.

Il sentiero prosegue in mezzo ai campi, sempre in salita, circondati da ulivi e alberi di pesco. All’incrocio (segnalato) successivo, tenete la destra e proseguite fino all’intersezione con la strada provinciale. Ora vi trovate a Montenovo, piccolo paese confinante con Montiano. Mantenete sempre la destra e proseguite su strada asfaltata fino all’incrocio con via Casarolo. Proseguite a sinistra lungo questa via in discesa fino a raggiungere l’agriturismo Apollinare. Qui continuate a sinistra, sempre in discesa fino al successivo incrocio, sempre ben segnalato.

Qui tenete la destra (sentiero 143a – Rocca Montiano) e, in circa mezzora, raggiungerete il centro storico di Montiano. Questo ultimo tratto si sviluppa letteralmente in mezzo ai campi. Attraversate infine il paese (Piazza Maggiore e Rocca rimarranno sulla vostra sinistra) fino a raggiungere la scalinata (sulla sinistra) che vi ricondurrà al parcheggio, punto di partenza dell’escursione.

Siamo consapevoli di avervi descritto l’itinerario con numerose indicazioni che, talvolta, possono risultare eccessive e causare confusione. Non preoccupatevi, il percorso è molto ben segnalato (i Sentieri Poetici sono stati inaugurati nel 2021) e seguendo la traccia gpx non avrete alcuna paura di perdervi.

La Romagna e la Fogheraccia

Se farete questa escursione il 18 marzo, nel pomeriggio, non perdetevi lo spettacolo della Fogheraccia (chiamata anche fugaréna o focarina o fugaràza a seconda della zona di Romagna in cui vi trovate). Si tratta di un rito storico romagnolo che consiste nel creare un gran falò per bruciare – oggi – scarti di potature e vecchi mobili affinché il raccolto sia generoso. Una sorta di rito propiziatorio collegato al calendario romano, secondo il quale l’anno iniziava a marzo, il mese di Marte, dio della guerra e dell’agricoltura.

fogheraccia montiano

Lungo il percorso, pertanto, vi capiterà di imbattervi in contadini intenti ad accendere il loro falò nei campi, o anche nel giardino di casa, dando luogo ad uno spettacolo unico. Immaginatevi, infatti, le colline con la luce del tramonto e i tanti falò a creare un gioco di luci a dir poco affascinante.

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