Trekking alle Gole dell’Infernaccio ed Eremo di San Leonardo

Nella parte orientale del Parco Nazionale dei Monti Sibillini, a pochi chilometri da Montemonaco e Montefortino, si trova un luogo molto particolare, meta di trekking per quasi tutto l’anno. Si tratta delle Gole dell’Infernaccio, in località Rubbiano, tra le pareti dei Monti Sibilla e Priora.

L’Infernaccio, nome con cui vengono comunemente chiamate le gole, è uno dei luoghi più suggestivi dell’Appennino umbro-marchigiano dove trascorrere una giornata unica all’insegna della pace e della natura. È altresì uno dei più popolari trekking nelle Marche.

Storia delle Gole dell’Infernaccio

Le Gole dell’Infernaccio, chiamate in origine “Golubro” (dal latino Gula – gola e Lubricum – scivoloso, impenetrabile) sono il risultato del paziente lavoro del fiume Tenna che, per crearsi un passaggio, una sorta di via di uscita, ha eroso per millenni le rocce della montagna.

Un luogo dalla grande forza, misticismo, che in passato collegava le valli del fiume Nera e quella del fiume Tenna, il primo sfociante nel Tevere e il secondo nel mar Adriatico. Le sue pareti di roccia, così possenti da rendere difficile, in alcuni punti, il passaggio della luce, ti proiettano in un girone dantesco. L’atmosfera è senza dubbio incredibile e, se doveste percorrerle ad Halloween, siamo certi incuterebbero un certo timore.

Le Gole e la zona circostante erano aree destinate ad agricoltura e pastorizia, attività che permettevano il sostentamento delle popolazioni montane locali. Tuttavia, qui passava anche la via che conduceva a Roma, attraverso Norcia e Visso, lungo la quale si incontravano pellegrini, commercianti e persino briganti. Questa strada passava, infatti, sopra la gola, dove sorgeva l’ex chiesa di San Leonardo. Non proprio il massimo dell’accessibilità, visti gli strapiombi.

L’intera zona, chiesa inclusa, fu donata ai monaci camaldolesi di Fonte Avellana dalla figlia di un signore di Valle. Qui vissero per anni grazie a ciò che la terra era in grado di offrire loro. Pensate che riuscirono a seminare anche il grano nel mese di marzo (per questo chiamato “marzolo”). I monaci accolsero i viandanti e i pellegrini che percorsero questa via per circa 40 anni, quando abbandonarono la chiesa a causa dello spopolamento delle montagne che colpì anche questa zona.

Fu solo nel 1970 che il frate cappuccino Padre Pietro Lavini decise di ristabilirsi qui per ricostruire quello che, secondo le testimonianze dell’epoca, era uno degli eremi più antichi e belli delle Marche. L’Eremo di San Leonardo è il risultato visibile della decisione del frate.

La leggenda delle Fate della Sibilla

Quanto alle leggende che circondano le Gole dell’Infernaccio, quella più affascinante è senza alcun dubbio legata alle Fate della Sibilla. Si narra, infatti, che la strada che conduce all’ingresso delle Gole si chiamasse “Valleria” (o “Balleria”), ossia il luogo dove le fate, nelle notti di plenilunio, scendendo dal Monte Sibilla, si recavano per ballare i “valli” (balli in dialetto) con i pastori. Come la mezzanotte per Cenerentola, anche le fate avevano un obbligo: quello di rientrare alla loro grotta prima delle luci dell’alba affinché nessun raggio di sole potesse sorprenderle.

Durante una di queste notti, i balli dovevano essere piuttosto coinvolgenti perché le fate, metà donne e metà caprini, non si accorsero del sorgere del sole. Impaurite sia dalla luce che dalla reazione che la Sibilla avrebbe avuto, fuggirono via in fretta e furia lasciando dietro di loro una scia chiara, ancora oggi visibile lungo il dorso della montagna: “il cammino delle fate”.

Trekking alle Gole dell’Infernaccio ed Eremo di San Leonardo

  • Segnaletica CAI: sentiero E9 (non è un giro ad anello).
  • Traccia gpx (la traccia mostra il sentiero dal parcheggio all’Eremo, il ritorno è sullo stesso tracciato).
  • Dislivello: 300m
  • Lunghezza: 7km
  • Durata: circa 2h andata e ritorno (pause pranzo e foto escluse)
  • Difficoltà: E (abbiamo effettuato l’escursione con una guida ma il sentiero è fattibile anche in autonomia). Questo sentiero è adatto a tutti coloro che abbiano un minimo di allenamento perché il dislivello non è troppo impegnativo.

Per poter ammirare le Gole dell’Infernaccio, occorre seguire il sentiero E9 che inizia dal parcheggio (dettagli nel paragrafo successivo). Si percorre una leggera discesa, accompagnati – sulla destra – dall’eco del torrente, fino a raggiungere le Pisciatelle. Si tratta di cascate a goccia, un fenomeno dovuto al tipo di morfologia di questo versante del Monte Zampa, particolarmente apprezzate nei mesi estivi.

Dopo una piccola doccia ci si trova di fronte all’ingresso della gola. Di fianco si nota l’entrata di un tunnel artificiale (chiuso con un’inferriata) attraverso il quale passano mezzi e bestiame. Si prosegue salendo, attraversando ufficialmente le gole, una forra scavata dalle acque del fiume Tenna, il quale contribuisce al fascino del luogo con la sua portata che, logicamente, varia a seconda dei periodi dell’anno.

gole dell'infernaccio

Il sentiero si snoda tra rocce e vegetazione, costeggia il torrente in un saliscendi per nulla eccessivo fino ad addolcirsi su un agevole sentiero. Il sentiero non presenta crinali o punti in cui chi soffre di vertigini possa riscontrare difficoltà. Tuttavia, l’utilizzo di scarpe da trekking è d’obbligo, soprattutto quando si torna indietro perché in discesa si rischiano scivolamenti.

Dopo poche centinaia di metri troverete un bivio: a sinistra si prosegue fino a raggiungere la sorgente del fiume Tenna (sorgenti Capotenna), mentre a destra – con una leggera ma costante salita – si raggiunge l’Eremo di San Leonardo.

▶︎ Il sentiero per le sorgenti Capotenna è ufficialmente chiuso causa pericolo valanghe.

Da questo punto in poi il paesaggio cambia notevolmente poiché ci si addentra nella faggeta secolare di San Leonardo. Un luogo che ti riconcilia con il mondo. Con la nostra guida ci siamo fermati a meditare, seduti ai piedi di questi “grandi saggi”, con i profumi e i suoni della natura che ti cullano e trasmettono quel senso di pace che chi, come noi, cerca quando va in escursione.

Camminando attraverso la faggeta si arriva all’Eremo di San Leonardo. Non visitabile a causa dei danni provocati dal terremoto, questo eremo si trova in un luogo che oggi considereremmo piuttosto impervio ma che, in passato, era attraversato dalla strada più breve ed accessibile per collegare le vallate dei fiumi Nera e Tenna. Godetevi il pranzo o una pausa con una vista mozzafiato, soprattutto nel periodo autunnale, con le montagne punteggiate di rosso, arancione, giallo e marrone.

Come già accennato, non si tratta di un giro ad anello, pertanto occorre ripercorrere esattamente lo stesso tracciato dell’andata che sarà, di conseguenza, prevalentemente in discesa. Fate attenzione al tratto subito dopo le gole: è facile scivolare a causa della presenza di rocce e sassi.

L’escursione alle Gole dell’Infernaccio e all’Eremo di San Leonardo è uno dei trekking più famosi dei Monti Sibillini, insieme a quello delle Lame Rosse. Il suo basso livello di difficoltà lo rende meta prediletta di numerosi escursionisti (e non), soprattutto durante il fine settimana. Se potete, privilegiate un giorno feriale: avere gole e faggeta tutte per voi non ha prezzo!

Consigli utili

  • Quando andare / apertura Gole dell’Infernaccio: le gole sono generalmente aperte da primavera a fine autunno (la chiusura avviene generalmente nel mese di novembre poiché in inverno la zona è a rischio valanghe).
  • Dove parcheggiare: alcuni posti auto sono disponibili proprio all’inizio del sentiero (link Google Maps), nello spiazzo dove si trova l’info point del comune. Nei fine settimana è quasi impossibile trovare un posto auto e sarete costretti a parcheggiare lungo la strada sterrata.
  • Portatevi cibo e acqua (all’Eremo troverete una fontana dove poter riempire le vostre borracce) e indossate scarpe da trekking. È altresì consigliato l’utilizzo del caschetto protettivo. Al di là dell’assenza di cestini dell’immondizia, ricordatevi sempre di non lasciare rifiuti in giro.
  • Cosa vedere nei dintorni: dopo l’escursione alle Gole dell’Infernaccio, non perdete l’opportunità di visitare il Santuario della Madonna dell’Ambro, detta Lourdes dei Sibillini. In alternativa, abbinate al trekking una giornata o un fine settimana al lago di Fiastra, con le famose Lame Rosse, o alle cascate perdute di Sarnano.

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