10 cose da fare e vedere al lago di Fiastra e dintorni

Trascorrere un fine settimana al lago di Fiastra è un’ottima idea per chi vuole rilassarsi (e non solo) immersi nella natura unica del Parco Nazionale dei Monti Sibillini. La zona di Fiastra è una meta ideale per organizzare una gita fuori porta nelle Marche perché è in grado di accontentare gli amanti del trekking, quelli che preferiscono scoprire il patrimonio storico-artistico e chi, più semplicemente, vuole trascorrere una giornata senza pensieri, magari sdraiato a prendere il sole in riva al lago.

Di cose da fare e vedere al lago di Fiastra e nei suoi dintorni ce ne sono tante e siamo sicuri che tra quelle che vi proponiamo ce ne sarà almeno una che stuzzicherà la vostra curiosità.

Trekking alle Lame Rosse

Quando si pensa a cosa fare sui Monti Sibillini, la prima cosa che viene in mente è senza alcun dubbio la possibilità di fare escursioni. Di sentieri adatti sia a principianti che ad escursionisti esperti ce ne sono a bizzeffe e ognuno saprà regalarvi panorami mozzafiato in qualunque stagione dell’anno.

Uno dei più trekking più famosi è innegabilmente quello che conduce alle Lame Rosse. Un’escursione affascinante che vi condurrà alla scoperta di quello che viene definito “il canyon delle Marche” o “la piccola Cappadocia”. È un’esperienza che non si può dimenticare ma che, come per tutti i trekking, necessita di qualche accortezza e di preparazione.

▶︎ Non dimenticate di consultare il sito ufficiale del Parco nazionale dei Monti Sibillini per aggiornamenti in caso di chiusure temporanee e permanenti dei sentieri.

▶︎ A 10 minuti in auto da San Lorenzo in Lago vi attende la zona del Sassotetto e di Pintura di Bolognola, un vero paradiso per escursionisti e sciatori. Se siete trekker allenati e volete mettervi un po’ alla prova, provate a raggiungere Forcella Bassete o godetevi il tramonto in cima a Pizzo di Meta!

Lago di Fiastra

Il lago di Fiastra è il bacino idroelettrico più grande delle Marche: va da sé che la zona si presti a diverse attività adatte a tutti, grandi e piccini. Qualche idea su cosa fare?

  • Organizzate un picnic lungo la riva del lago e rilassatevi godendovi la vista del lago, magari su una amaca con supporto;
  • noleggiate una canoa o un pedalò e godetevi un giro del lago;
  • fatevi un bel bagno nelle acqua del lago (ricordatevi le scarpette da scoglio, il fondale non è sabbioso);
  • percorrete il sentiero natura “San Lorenzo in Lago”. Si tratta di un percorso di 6km (andata e ritorno), completamente pianeggiante e percorribile anche in bici, che costeggia la sponda orientale del lago. Il punto di partenza è la zona della spiaggetta attrezzata;
  • gustatevi un delizioso panino da “Il Solengo street food”: lo troverete nell’area picnic adiacente il parcheggio delle Lame Rosse (link Google Maps).

Visitare Caldarola e i suoi castelli

Definita “la porta dei Sibillini”, Caldarola si presenta come un piccolo borgo da fiaba, dominato dal suo antico maniero, il Castello Pallotta, sfortunatamente chiuso a causa dei danni provocati dal sisma del 2016. Ciò che maggiormente colpisce di questo paese è il suo assetto urbanistico, un vero gioiellino di stampo tardo rinascimentale, voluto dal potente Cardinale Evangelista Pallotta. Fu lui a volerle donare il suo aspetto attuale, trasformando quello che prima era un assetto medievale in uno più simile allo stile degli architetti di Papa Sisto V, pontefice dell’epoca.

La piazza resta il cuore del paese, dove si affacciano gli edifici principali come Palazzo Pallotta (voluto sempre dal Cardinale e anch’esso chiuso), la Collegiata di San Martino (dove è conservata una tela dell’artista calderolese Simone de Magistris) e il Santuario di S. Maria del Monte, senza dimenticare lo splendido porticato che la cinge su due lati.

caldarola macerata
Caldarola vista dal castello Pallotta

Caldarola, tuttavia, vanta anche un altro soprannome, la “Terra dei cinque castelli”. Oltre al Castello Pallotta, nei dintorni di Caldarola sorgono quattro borghi medievali che, con la loro posizione, dominano un’area paesaggisticamente straordinaria. Ad eccezione del castello di Caldarola, di questi quattro non sono rimasti che dei ruderi, cinta di mura, talvolta la chiesa e torri di avvistamento. Anche il sisma del 2016 non ha semplificato le cose. Al contrario, ha lasciato evidenti tracce del suo passaggio. Vale comunque la pena visitarli tutti, fare un breve passeggiata ed ammirare i Sibillini da una prospettiva del tutto diversa.

Sono tutti raggiungibili in pochi minuti in auto o, se preferite, percorrendo alcuni dei sentieri escursionistici che attraversano la zona.

  • Castello di Pievefavera. Adagiato su una collina di ulivi che scende verso il lago omonimo (detto anche lago di Caccamo), svetta sul paesaggio circostante dal XIII secolo. Con le sue tre cinte di mura, tre torri e un campanile, racchiude al suo interno la chiesa parrocchiale in stile barocco. Il borgo, tuttavia, vide la sua nascita in epoca romana: a testimonianza di ciò, i reperti appartenenti alla zona riservata alla servitù di una villa riportati alla luce lungo la sponda meridionale del lago ed oggi conservati presso l’Antiquarium (visitabile su richiesta).
  • Castello di Croce. Con la sua struttura ancora prettamente intatta costituita da grosse pietre squadrate, il castello di Croce, così come la chiesa della Santa Croce ricavata al suo interno, sono inagibili a seguito del sisma, quindi visitabili solo dall’esterno.
  • Castello di Vestignano. Raggiungibile anche percorrendo il “sentiero De Magistris” (partendo dal cimitero di Caldarola), il castello di Vestignano, immerso nei boschi, conserva ancor oggi i resti della cinta muraria in pietra del XIV secolo e la sua pianta urbanistica medievale. Dei quattro castelli è sicuramente quello più abitato e presenta una particolarità che gli altri non hanno: paese e castello hanno una sola porta d’ingresso. Fuori dalla cinta muraria, la chiesa di San Martino e Giorgio conserva l’antica abside mentre il resto della struttura risale alla trasformazione avvenuta nel ‘500. Le pregevoli opere all’interno sono ricollegabili alla scuola calderolese.
  • Castello di Valcimarra: di questo castello è visibile la torre di avvistamento a pianta quadrata risalente al XIII secolo.

Mangiare in un antico frantoio nel castello di Vestignano

Se volete fare un’esperienza davvero particolare, assaggiando piatti tipici della cucina maceratese legati alla tradizione contadina e, perché no, anche dai sapori medievali, prenotate un tavolo a “Il Picciolo di rame”. All’interno delle mura del castello di Vestignano, questo piccolo ristorante può ospitare fino ad un massimo di 25 persone e occupa gli spazi di un antico frantoio. Altra sua particolarità è il menù di 12 portate, bevande incluse (acqua, vino della casa e caffè), a soli 35€ a persona. L’atmosfera è davvero particolare e possiamo garantirvi che anche il cibo è delizioso.

▶︎ AGGIORNAMENTO 2023: purtroppo il ristorante ha chiuso i battenti nel giugno 2022. Noi possiamo solo sperare che possa riaprire presto e portare avanti questo progetto così particolare e legato fortemente al territorio.

Visitare l’Abbadia di Fiastra e la Riserva Naturale

Un’oasi di pace per gli amanti dell’aria aperta e per chi è alla ricerca della spiritualità o semplicemente di un momento di riflessione, l’Abbadia di Chiaravalle di Fiastra e la omonima Riserva Naturale distano poco più di mezz’ora in auto dal lago. Un’opzione sicuramente valida per godersi una bella giornata di sole immersi nella natura e circondati dalla bellezza dei luoghi legati ai monaci cistercensi.

Urbisaglia, un salto indietro nel tempo

Appena 5km separano l’Abbadia di Fiastra da Urbisaglia, antica città fondata nel II secolo e unico centro che, oltre a Roma, potè fregiarsi dell’appellativo di urbe (città), a testimonianza della sua importanza e ricchezza architettonica. Bandiera Arancione del Touring Club Italiano, il suo centro storico è racchiuso da una cinta muraria conservante ancora tracce di muri romani e medievali.

Passeggiare lungo le vie del centro è molto piacevole e i panorami che si possono ammirare da qualunque punto del paese tolgono il fiato. Il cuore del paese è piazza Garibaldi, sulla quale si affaccia la Collegiata di San Lorenzo. A pochi passi dalla chiesa svetta imponente la Rocca, costruita da Tolentino nel XVI secolo per impedire le ribellioni dei cittadini insofferenti al suo potere.

Percorrendo Corso Giannelli, la via principale, si esce dal borgo e si raggiunge il punto di partenza per la visita al gioiello di Urbisaglia, il parco archeologico di Urbs Salvia. Con i suoi 40 ettari, si tratta dell’area archeologica più estesa delle Marche, edificata su dei terrazzamenti che valorizzano il dolce pendio delle colline. Un comodo tracciato di circa 1km consente di visitare gran parte dell’area gratuitamente:

  • il teatro (uno dei più grandi d’Italia);
  • l’edificio a nicchioni (raccordo fra i vari livelli della città);
  • la cinta muraria;
  • i resti appartenenti ad un edificio repubblicano;
  • monumenti funerari.

Diverso è il discorso per l’anfiteatro, il serbatoio dell’acquedotto e il tempio criptoportico. Per visitarli è obbligatoria prenotare una visita guidata. Per orari delle visite, biglietti e contatti fate riferimento al sito ufficiale, sempre aggiornato.

Visitare Pievebovigliana

Fondata dai Piceni, il borgo di Pievebovigliana sorge su una collina circondata da boschi. Crocevia di numerosi sentieri escursionistici e Bandiera Arancione del TCI, questo borgo custodisce un vero e proprio gioiello dell’XI secolo, la chiesa di San Giusto. La sua architettura è davvero inusuale, con ben 4 absidi laterali e una cupola costruita senza struttura di sostegno a renderla già affascinante dall’esterno. Al suo interno conserva affreschi tre-quattrocenteschi e una tavola del ‘200 raffigurante la Madonna in trono con Bambino.

Pievebovigliana dista soli 4km dal lago di Polverina, invaso artificiale frequentato dagli amanti della pesca sportiva, e dal lago di Boccafornace. Quest’ultimo è un luogo molto affascinante, soprattutto in primavera e in autunno, quando i colori degli alberi valorizzano ancor di più il colore delle sue acque. Inoltre, un sentiero ad anello di 2,7km che parte dal bar “Il gelato” (link Maps) permette di fare il giro del lago.

Ammirare le valli del Chienti da Rocca Varano

A pochi chilometri da Camerino, Rocca Varano svetta severa ed imponente sin dal XIII secolo, a difesa del territorio governato e controllato dalla Signoria Varano. Registrata a nome di Rodolfo di Gentile Varano, divenne per un periodo un palazzo residenziale fino a diventare, nel XVI secolo, una casa colonica, perdendo di fatto la sua funzione militare.

Dall’alto dello sperone roccioso su cui si trova, si gode una vista mozzafiato sulle valli del Chienti. La presenza di aree di sosta, poi, la rendono un luogo suggestivo dove organizzare un picnic, sempre nel rispetto del luogo.

Come raggiungere Rocca Varano: lasciate l’auto a Varano di Sotto (link piccola area parcheggio su Maps) e raggiungete la rocca seguendo il sentiero segnalato (in leggera salita) per circa 600m.

Visitare Tolentino

Una giornata nella città dove Napoleone firmò la pace con lo Stato Pontificio e Gioacchino Murat perse il trono di Napoli per mano austriaca non può che riservare vere e proprie perle. Dalla maestosa Basilica di San Nicola, al Ponte del Diavolo fino al Castello della Rancia, Tolentino saprà come meravigliarvi.

Scoprire le cascate di Sarnano

Appollaiato ai piedi dei Monti Sibillini, Sarnano è un borgo medievale da esplorare con lentezza (anche a causa dei suoi vicoli talvolta ripidi). Famoso per il suo patrimonio storico e artistico – che speriamo possa essere presto riaperto al pubblico in seguito ai danni causati dal sisma – lo abbiamo visitato per percorrere “La Via delle Cascate Perdute”.

Si tratta di un itinerario ad anello percorribile tutto l’anno e che unisce tre spettacolari cascate createsi lungo il corso del torrente Tennacola.

▶︎ Controllate il sito ufficiale per scoprire in quali giorni è possibile visitarle in notturna e godersele illuminate!

In collaborazione con Tropilex

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