Forse non tutti sanno che Amelia è noto come il borgo più antico d’Italia. Adagiato sulle colline umbre, in provincia di Terni, questo piccolo e delizioso borgo vanta una storia millenaria. Edificato intorno al 1100 a.C., non si può dire che qui manchino testimonianze del suo passato, in particolare dell’epoca romana.
Visitare Amelia è piacevole, passeggiare lungo i suoi vicoli, con le sue case in pietra spesso decorate che si alternano ai palazzi storici, ti ricorda che queste chicche tutte italiane, i borghi per l’appunto, vanno vissuti con calma. D’altronde, parliamo di un luogo leggendario, che pare sia stato fondato dal mitico re Ameroe (da cui poi il nome del paese), di conseguenza secoli prima della città di Roma. E non dimentichiamo infine che, come quasi tutti i borghi, è tutto un saliscendi tra vicoli e viuzze.
Amelia è un interessante viaggio attraverso tre diverse epoche, quella romana, medievale e rinascimentale, un viaggio allietato dalla vista sulle colline color smeraldo della splendida Umbria.
Se siete alla ricerca di un po’ di relax, lontani dai rumori e con la voglia di riuscire a vedere le stelle, Amelia, con il suo ottimo stato di conservazione, fa al caso vostro. Ecco allora il nostro itinerario a piedi alla scoperta delle cose da non perdere ad Amelia.
Indice
La cinta muraria
Appena arrivati ad Amelia, è impossibile non notare l’imponente cinta muraria che racchiude il borgo antico. Le mura poligonali rappresentano diversi periodi storici del paese: si parte da quelle più antiche, risalenti al VII-VI secolo a.C., per passare a quelle appartenenti all’epoca romana e al Medioevo. In questi ultimi casi, la cinta è interrotta da 4 varchi: Porta Romana, Porta Leone IV, Porta della Valle e Porta Posterola, ancor oggi punti di accesso al borgo stesso.
▶︎ Il parcheggio di Porta Posterola, collegato al borgo tramite ascensore, è davvero comodo. Da lì è visitabile buona parte del borgo ma ricordatevi che non troverete né bar né ristoranti. Le attività commerciali si trovano sul lato di Porta Romana, da cui si dirama via della Repubblica.
▶︎ A poche decine di metri da Porta Posterola, sulla sinistra, si trova la chiesa romano-gotica di Sant’Agostino. Il suo portale gotico a ogiva non lascia affatto indifferenti.
Cattedrale di Santa Fermina e Torre campanaria
Dedicata a Santa Fermina, patrona di Amelia, la cattedrale colpisce non solo per la sua imponenza ma anche per le sue meraviglie all’interno. Gli affreschi sul soffitto, le cappelle laterali, gli stendardi sottratti ai Turchi durante la battaglia di Lepanto del 1571 rendono questa chiesa un luogo dove soffermarsi ad ogni singolo angolo.
▶︎ Fermatevi nello spiazzo di fronte alla cattedrale per godervi un panorama mozzafiato!
Adiacente alla cattedrale si trova la Torre civica campanaria dodecagonale, risalente all’anno Mille e alta 30 metri. Erronemanete definita civica, si pensa fu eretta per fungere da campanile della cattedrale. La sua pianta a 12 lati, infatti, si ipotizza sia un riferimento cristiano ai 12 apostoli. Visitabile solo di domenica, dalle 10 alle 12 e dalle 15 alle 17, prevede un biglietto di ingresso del costo di €3 (€2 ridotto).
I palazzi storici: Palazzo Petrignani
La cinta muraria è senza dubbio una delle testimonianze tra le più antiche di Amelia, i suoi palazzi signorili ne rappresentano il periodo di massimo prestigio a livello artistico. Palazzo Petrignani è il più importante, risale al XVI secolo e fu voluto da Fantino Petrignani, uno dei protettori di Caravaggio. Le sue sale sono un esempio maestoso di architettura signorile del ‘500, gli affreschi che adornano i soffitti e le pareti lasciano a bocca aperta. Delle 7 sale, solo due, tuttavia, sono visitabili.
▶︎ Le visite a Palazzo Petrignani solo esclusivamente guidate e gli orari cambiano a seconda del periodo. Fate sempre riferimento all’ufficio IAT.
▶︎ Adiacente a Palazzo Petrignani si trova piazza Marconi (a prima vista mi ha ricordato la piazza principale di Presicce). Qui si affaccia la Loggia del Banditore, una tribuna da cui il banditore comunale (o araldo) emanava editti e leggeva i bandi alla popolazione a suon di tromba (non so voi ma da amante della Disney mi sono fatta dei viaggi mentali in pieno stile Robin Hood!). La loggia è sormontata da un orologio pubblico del ‘700 e affiancata da una colonna eretta in onore di Stefano Colonna nel 1479.
Tra i palazzi storici, degno di nota è anche Palazzo Farrattini, sorto sul sito di antiche terme romane preesistenti e ancora parzialmente visibili nei sotterranei.
Le cisterne romane
Nei sotterranei di piazza Matteotti si trova un complesso di 10 ambienti intercomunicanti risalenti all’epoca romana con la funzione di cisterne. Databili intorno al I secolo a.C., sono una delle opere che i Romani creavano una volta conquistato il territorio: basti pensare all’impianto viario, all’acquedotto, al foro. Si è ipotizzato che queste cisterne, lunghe 19 metri e larghe/alte tra i 5 e i 6 metri, servissero alla raccolta e conservazione dell’acqua piovana da utilizzare per bere, per i bagni termali e per le fontane.
La loro struttura ricorda, per ovvi motivi in quanto costruite dallo stesso popolo, le cisterne di Fermo: presentano ancor oggi i canali di raccolta, i bacini di decantazione, i pozzi di aerazione e diversi canali. Con i muri perimetrali e divisori che, a differenza di quelli moderni, sono ancora ben solidi e hanno resistito nei secoli, si tratta di un’opera di ingegneria perfetta.
Alcune informazioni utili per organizzare la visita:
- giorni e orari di apertura: sul sito ufficiale trovate i giorni e gli orari di apertura aggiornati in base al periodo.
- biglietti e prenotazione: il biglietto che include la visita al museo archeologico e alla pinacoteca costa €7 (è valido 7 giorni) e si può prenotare cliccando sul link di cui sopra o direttamente in una delle strutture. Allo stesso prezzo (ma valido 15 giorni), se avete in programma un tour in Umbria, potete acquistare il biglietto sul sito di Sistema Museo che include, oltre ai luoghi già citati, anche Palazzo Petrignani e diversi musei in altre 8 località. Tutte le informazioni e l’elenco li trovate sulla pagina dedicata.
Il Museo Civico Archeologico
Ospitati in un ex convento francescano, il Museo Civico Archeologico e la Pinacoteca “E. Rosa” custodiscono una raccolta di opere e testimonianze di Amelia che vanno da periodo preromano a quello altomedievale, nonché opere provenienti da palazzi e chiese del 1500 e 1600. Tra i reperti esposti ci sono anche quelli appartenenti alle 52 tombe di un’antica necropoli pre-romana rivenuta fuori Porta Romana nel 2001.
La punta di diamante, tuttavia, resta la statua bronzea del generale romano Nerone Claudio Druso, detto il Germanico. Ritrovata nel 1963, è alta più di due metri, è armata e coperta da una corazza decorata. Il generale è rappresentato nel momento dell’adlocutio, ossia quando, di fronte al suo esercito schierato, fa il suo discorso per incitarlo prima della battaglia o dell’inizio di una campagna militare. Morto a soli 34 anni, si credeva fosse l’unico degno di Augusto. Quando sua moglie Agrippina (insieme ai figli, tra cui il futuro imperatore Caligola) portò le sue ceneri a Roma, fu accolto con tutti gli onori che spettavano ai condottieri valorosi.
▶︎ Se volete saperne di più sulla statua e la figura di Germanico, godetevi questo breve video che ne racconta vita e prodezze.
▶︎ Per orari, giorni di apertura e biglietti valgono le stesse indicazioni date per le cisterne romane. L’ufficio IAT è adiacente al museo.
▶︎ A pochi metri dal museo si trova Palazzo Venturelli. Si tratta di una residenza cinquecentesca costruita su preesistenze romane che conserva al suo interno i resti di una domus romana con pavimenti decorati a mosaico bianco e nero. Per dovere di cronaca, ve lo segnaliamo perché ci sembra molto interessante ma personalmente non siamo riusciti a visitarlo per mancanza di tempo. Il biglietto con visita guidata costa €10 (tutte le altre informazioni le trovate sulla pagina dedicata).
Chiesa di San Francesco
Adiacente al museo archeologico, la chiesa di San Francesco colpisce per la sua facciata romanica di inizi ‘400. Costruita nel 1287, in passato era dedicata ai SS. Filippo e Giacomo. L’interno presenta uno stile barocco, ereditato dai lavori di metà Settecento. Da non perdere gli affreschi medievali sulle pareti di un vano antistante l’ingresso, sulla sinistra. Si tratta dell’unico ambiente rimasto intatto dal Trecento, con evidenti influenze giottesche.
Il Teatro Sociale
Dalla volontà di un gruppo di nobili e borghesi di Amelia, nel 1780 nacque il progetto del Teatro Sociale di Amelia. Con la sua classica forma a ferro di cavallo, presenta ancor oggi le strutture e i meccanismi originali (e funzionanti), nonché gli affreschi e le decorazioni in stile Liberty di fine ‘800. Il suo storico sipario, perfettamente integro, raffigura l’assedio di Amelia da parte di Federico Barbarossa: una caratteristica, quella di dipingere il sipario, che abbiamo riscontrato anche a Fermo, al Teatro dell’Aquila.
Il teatro è completamente realizzato in legno ed è stato utilizzato come set cinematografico in alcune scene de “Il Marchese del Grillo” e “Le Avventure di Pinocchio” di Comencini.
Per poterlo visitare, chiamate lo 0744/981453.
Dintorni di Amelia: cosa vedere
A meno di mezz’ora di auto è possibile raggiungere località straordinarie e molto diverse fra loro. Ecco alcune idee:
- le gole del Nera, con tappa a Stifone e alle Mole di Narni;
- Narni (20 minuti);
- il Parco dei mostri di Bomarzo (30 minuti);
- il Parco archeologico Carsulae (30 minuti);
- la Foresta fossile di Dunarobba (30 minuti).
2 commenti
Si puo visitare anche il Museo Scuderia Traguardo, della Rete dei Musei di Umbria e Lazio 22 strutture) appena fuori porta. Fa parte del “Circuito condito ad… Arte” della Teverina.
Grazie mille del suggerimento, lo abbiamo già annotato, ci tornerà molto utile per quando torneremo in zona per continuare la scoperta di altri luoghi incantevoli umbri!