Partecipare alle giornate FAI è per noi diventato un appuntamento fisso al quale non vogliamo rinunciare. È grazie a queste iniziative che nell’ultimo anno abbiamo scoperto luoghi e angoli della nostra amata Romagna normalmente chiusi al pubblico o sconosciuti. Se lo stile Liberty è stato il filo conduttore a Riccione, Rimini e Viserba, le giornate FAI d’autunno hanno visto come protagonista Santarcangelo di Romagna.
Terra natia del Sangiovese e con oltre 150 grotte tufacee ipogee, Santarcangelo di Romagna è il classico borgo romagnolo. Città Slow, è un paese dove l’autenticità dei suoi abitanti e la valorizzazione delle sue tradizioni la fanno da padrone.
Nel passeggiare per i suoi vicoli di domenica mattina sentirete il gruppo di vecchiette tornare a casa dopo la messa e parlare di cosa cucineranno a pranzo, avrete la tentazione di fare un’incursione in casa di una azdora intenta a preparare le tagliatelle al ragù perché il profumo del sugo inebrierà le vostre narici e vi aprirà lo stomaco alle 10 di mattina! (Credeteci, a meno che non siate vegetariani o vegani, resistere può essere una sfida ardua).
Santarcangelo è un borgo medievale e, in quanto tale, ricco di storia, artigianato e tradizioni. Grazie alla delegazione FAI di Rimini abbiamo scoperto due realtà uniche del panorama romagnolo: l’Antica Stamperia Marchi e la Rocca Malatestiana.
Visitare l’Antica Stamperia Marchi
Avete presente le classiche stampe color ruggine su tovaglie, tovaglioli e grembiuli in Romagna? Bene, all’Antica Stamperia Marchi si stampa la tela a ruggine, utilizzando i medesimi colori, metodi e stampi in legno sin dal 1600. Nessuna innovazione tecnica e tecnologica, si lavora utilizzando gli stessi metodi da secoli. E quando la famiglia Marchi parla di “metodi secolari” non scherzano.
All’interno del laboratorio si trova un antico mangano del 1633, ancor oggi funzionante ed utilizzato per la stiratura delle tele di canapa (unico ancora esistente al mondo per peso e dimensioni). Pensate che venne usato in epoca romana anche per costruire il Colosseo poiché fungeva da gru, permettendo lo spostamento di ben 55 quintali di peso grazie al peso di un uomo. Purtroppo non possiamo mostrarvi foto e video del suo funzionamento poiché all’interno della bottega è vietato fare fotografie.
Visitare la stamperia significa entrare in piccoli ambienti dove si ha la sensazione che il tempo si sia fermato, circondati da stampi in legno di pero (perché non si deforma) risalenti al XVII secolo, da schizzi, disegni e antichi attrezzi. Luoghi dove la fretta non esiste, dove ogni passaggio viene svolto con una calma ad oggi paradossale (abituati ai ritmi moderni), perché occorrono tanta precisione e pazienza. I risultati sono meravigliosi e sfidiamo chiunque sia stato in Romagna a non aver visto uno di questi prodotti nei negozi.
Visitare la Rocca Malatestiana
Le giornate FAI d’autunno ci hanno permesso di entrare all’interno della Rocca Malatestiana, solitamente chiusa al pubblico e le cui prime tracce scritte sono state ritrovate nel Codice Bavaro (un papiro oggi conservato in un museo a Monaco di Baviera). Come in tutti i castelli/rocche/fortezze che si rispettino, anche in questo caso questi possedimenti passarono attraverso diverse mani: Carlo Magno, i Malatesta, i signori del Montefeltro, i Borgia, i Veneziani e la Santa Sede.
È ai Malatesta, tuttavia, che si deve la configurazione della rocca così come la vediamo oggi. In particolare, fu Carlo Malatesta ad iniziare la costruzione del Mastio, seguito dal caro nipotino Sigismondo Pandolfo che però ne dimezzò l’altezza.
Oggi è di proprietà della Principessa Colonna di Paliano, la quale ci ha permesso di visitare il cortile e quattro stanze, arredate con mobili seicenteschi (alcuni purtroppo persi perché bruciati per riscaldarsi durante la guerra mondiale), arazzi, soprammobili di pregio e con delle botole per, come dire, far scomparire i nemici.
Causa impegni pregressi, terminata la visita alla stamperia e alla rocca abbiamo a malincuore lasciato Santarcangelo di Romagna. Una cosa però è certa: torneremo. La curiosità di visitare le grotte tufacee ipogee è davvero tanta e vogliamo approfondire la storia del borgo – dove nacque Tonino Guerra – che, siamo certi, ha tante storie da raccontare, quelle “storie di Romagna” che tanto ci piacciono e che fanno volare la nostra immaginazione.
4 commenti
Che eleganti gli interni della Rocca! E che fascino la stamperia!!!! *_* Ma perchè non facciamo una class action e chiediamo al FAI di aumentare le giornate durante l’anno? Io aspetto le giornate FAI (in primavera e autunno) quasi come il giorno di paga! 😛
Comunque anche io ne ho usufruito e ho visitato una chicca segreta nel cuore di Napoli. Chicca che mi ha procurato un’altra bella ciocca di capelli bianchi per la paura… 😉
Inizierei a farne una per ogni stagione, che ne dici?
Non vedo l’ora di saperne di più della tua esperienza alla “shining”….
Vado spesso a Santarcangelo di Romagna per la Fiera di San Martino, anche perché vado a trovare una coppia di amici che abitano lì vicino, però non sono mai stata per le Giornate Fai e mi ispira molto la Rocca!
La Rocca è davvero interessante, se poi ci si abbina un pranzo in una trattoria….😉