Provincia di Macerata: cosa vedere a Tolentino

A pochi chilometri dalla zona nord del Parco Nazionale dei Monti Sibillini, la cittadina di Tolentino è una tappa imperdibile in un itinerario alla scoperta del lago di Fiastra.

Appollaiata nella valle del Chienti, le sue origini risalgono all’epoca preistorica. Tracce evidenti della presenza di Piceni e Romani sono state rinvenute nel corso degli anni negli scavi che hanno portato alla luce anche diverse necropoli. A partire dal ‘400, il territorio di Tolentino fu oggetto di diversi scontri: il primo vide protagonista Francesco Sforza il quale, facendo occupare la città da Percivalle Doria, scatena uno scontro molto aspro che viene superato solo a seguito dell’abbandono dello stesso Sforza.

A Tolentino, il 19 febbraio 1797, Napoleone e i rappresentanti di Papa Pio VI firmarono il trattato in cui si riconosceva il potere temporale papale. Nel 1808 viene inclusa nel Regno d’Italia e molti cittadini parteciparono ai moti del Risorgimento.

Tolentino è una cittadina, dunque, dal passato molto interessante che ne ha forgiato e caratterizzato sia l’assetto urbanistico sia il patrimonio artistico, culturale e naturalistico. Con un centro storico ancora circondato, in parte, da mura duecentesche, è sicuramente un’ottima alternativa per una gita fuori porta nelle Marche, nella provincia di Macerata.

Tra i luoghi da non perdere in una giornata a Tolentino non possono mancare:

  • la Basilica di San Nicola;
  • i Musei Civici;
  • il Castello della Rancia;
  • il Ponte del Diavolo;
  • il Teatro Vaccaj;
  • il Poltrona Frau Museum.

La Basilica di San Nicola

Con la sua facciata in travertino, la Basilica di San Nicola fu consacrata nel 1465. Il Santo, sebbene sia nato a Sant’Angelo in Pontano, è detto di Tolentino perché qui visse per gran parte della sua vita. L’interno della basilica, in stile barocco, sfoggia ben 8 cappelle, una delle quali ospitante una pala del Guercino, e un soffitto a cassettoni in legno dorato con statue a tutto tondo, tutto del ‘600. Si tratta di uno dei santuari più importanti di tutta l’Italia centrale ed è stato riaperto ai fedeli e ai turisti – in seguito ai danni subiti dal terremoto – nel 2018.

Tra i luoghi da non perdere all’interno vi è la Cappella delle Sante Braccia. Qui sono custodite le braccia di San Nicola. Perché solo le braccia? Perché durante un tentativo di trafugamento delle braccia, queste furono amputate e da esse iniziò a sgorgare del sangue, un evento miracoloso che è stato rappresentato in una delle tele dietro l’altare maggiore.

Il chiostro agostiniano, del XIV secolo, è sicuramente un luogo di pace e presenta ancora numerose tracce degli affreschi seicenteschi che in passato ricoprivano le pareti. Si tratta del più antico esempio di chiostro mendicante italiano, con volte a botte e la presenza di bacini maiolicati.

Se nella cripta si trova l’urna con i resti mortali di San Nicola, ritrovati solo nel 1926, è il Cappellone di San Nicola il sito di maggior interesse di tutta la basilica. Sfortunatamente le pareti superiori e la volta sono ancora oggi parzialmente celati dalla presenza dei ponteggi per la loro messa in sicurezza, ma si può comunque ben apprezzare la bellezza degli affreschi trecenteschi, ad opera di maestranze riminesi guidate da Pietro da Rimini, dalla forte impronta giottesca.

Nelle pareti sono raffigurati episodi della vita della Vergine, di Cristo e di San Nicola. I quattro spicchi della volta accolgono gli Evangelisti, i Dottori della chiesa, intenti a scrivere sotto loro dettatura, e le Virtù. Al centro del Cappellone si trova un’arca lapidea, sormontata dalla statua di San Nicola, che avrebbe dovuto ospitare i resti del Santo ma che, di fatto, rimase sempre vuota, sebbene posizionata nel punto esatto in cui il corpo fu deposto, a circa 1 metro e mezzo di profondità.

Visitare i Musei Civici di Tolentino

Tre diversi luoghi, situati in diversi punti della cittadina, ospitano musei e mostre completamente differenti tra loro:

  • il Castello della Rancia, all’interno del quale si trovano museo archeologico, museo del mesolitico e la mostra permanente dedicata alla “Compagnia della Rancia”;
  • il MIUMOR – Museo Internazionale dell’Umorismo nell’Arte;
  • il Museo del Santuario di San Nicola.

Il Museo del Santuario di San Nicola, con la sua mostra “La fede nell’arte”, ospita opere del Guercino, di Simone de Magistris ma anche ceramiche, ex voto in legno e argento e una natività del ‘300 in legno a grandezza naturale. Si tratta della collezione presente nella basilica omonima che, a causa dei danni del sisma del 2016, rischiava di non essere più esposta al pubblico.

👉 Biglietti, giorni e orari di apertura: biglietto intero €5 (ridotto €3), chiuso il lunedì. Aperto il martedì, dalle 15 alle 18, il mercoledì, dalle 10 alle 13 e i restanti giorni dalle 10 alle 13 e dalle 15 alle 18. Sede ex carceri, via Francesco Filelfo, 44.

Il MIUMOR, Museo Internazionale dell’Umorismo nell’Arte, è decisamente l’unico nel suo genere in Italia ma vanta pochi rivali anche a livello internazionale. Al suo interno vi sono circa 5.000 opere originali realizzate da noti caricaturisti e umoristi, da Mino Maccari fino a Fellini. Voluto e fondato dal sindaco della città negli anni ’50, Luigi Mari, fu lui a creare quella che ancora oggi si chiama la Biennale Internazionale dell’Umorismo nell’Arte.

👉 Biglietti, giorni e orari di apertura: biglietto intero €5 (ridotto €3), chiuso il lunedì. Per orari di apertura aggiornati, consultate il sito ufficiale. Sede Palazzo Sangallo, Piazza della Libertà (sulla stessa piazza si affaccia anche la Torre dell’Orologio, torre campanaria dell’adiacente chiesa di San Francesco, con i suoi 4 quadranti che rappresentano le fasi lunari, le ore italiche, l’ora astronomica e i giorni della settimana e del mese).

Il Castello della Rancia

Voluto da Rodolfo II Varano come dimora, avamposto fortificato per controllare i territori e magazzino dove conservare frutta e cereali, il Castello della Rancia fu costruito a metà del 1300. Della costruzione originale rimane il mastio, alto 25m, da cui era possibile esercitare un maggiore controllo sul territorio. Ancora presente la cinta merlata, le due torri angolari, l’antico pozzo, la neviera e un’antica scala a chiocciola.

Il 1337 fu un anno particolare per il castello perché qui avvenne il combattimento fra Rodolfo II Varano e i capitani dei Fiorentini, in cui il primo ne uscì sconfitto. Sempre nelle sue sale, nel 1442, fu stipulata la tregua tra Bianca Maria Sforza, moglie di Francesco, e Niccolò Piccinino, il quale rappresentava il Papa. Il castello passò dai Varano allo Stato Pontificio, dai Gesuiti al Marchese Bandini fino al comune di Tolentino, che lo acquistò ad una cifra simbolica nel 1973.

Storicamente, il castello della Rancia è noto per la Battaglia di Tolentino, un evento che molti storici considerano come la prima battaglia del Risorgimento. Il 2 e 3 maggio 1815, infatti, le truppe guidate da Murat e quelle austriache, guidate dal Barone Bianchi, le quali ne uscirono vincitrici. Se siete amanti delle rievocazioni storiche, l’associazione Tolentino 815, ogni 3 anni, ne tiene viva la memoria organizzando la rievocazione della battaglia proprio al castello.

Visitandolo, non avrete la sensazione di trovarvi in un vero e proprio castello: all’interno delle stanze e dei saloni, infatti, non vi sono arredi dell’epoca, a testimonianza del suo uso prevalentemente difensivo e di stoccaggio del cibo. Oggi vi si trovano due musei e una mostra permanente: il Museo Civico Archeologico “Aristide Gentiloni Silverj” e una sezione preistorica dello stesso dedicata al periodo Mesolitico, nonché una mostra dedicata alla Compagnia della Rancia, la prima compagnia teatrale specializzata nella produzione di musical in Italia, con oggetti e costumi di scena, foto, arredi e scenografie originali.

All’interno del museo archeologico si possono ammirare i reperti degli scavi di epoca picena e romana, con alcuni esempi di gioielli davvero molto interessanti, mentre la sezione preistorica si concentra sui ritrovamenti in un accampamento nella contrada Pace di Tolentino e appartenente al periodo Mesolitico.

Biglietti, orari e giorni di apertura

  • Biglietto singolo: il biglietto intero costa €6 (ridotto €4).
  • Biglietto combinato: il biglietto combinato costa €12 (ridotto €7,50) e include l’ingresso al Castello della Rancia, al MIUMOR e al Museo Santuario di San Nicola, nonché l’ingresso alla mostra “Il volto di una città”, un percorso che racconta la storia di Tolentino all’interno di Palazzo Parisani-Bezzi. Maggiori informazioni sul sito ufficiale. Ve lo consigliamo vivamente, soprattutto per il prezzo.
  • Orari e giorni di apertura del castello: chiuso il lunedì. Da maggio a settembre, aperto dalle 10.30 alle 13 e dalle 15.30 alle 19. Da ottobre ad aprile, martedì e mercoledì dalle 14.30 alle 17, dal giovedì alla domenica dalle 10.30 alle 13 e dalle 14.30 alle 17.
  • Come raggiungere il Castello della Rancia: il castello si trova fuori dal centro storico di Tolentino, a circa 7km, sulla strada statale 7.
  • Se pensate di visitare il castello nel pomeriggio, fermatevi a mangiare alla Contrada Country House, a 700m dal castello. Cibo abbondante, piatti locali e di ottima qualità.

Il Ponte del Diavolo

Uno dei simboli della città, il Ponte del Diavolo, come nel caso di Torcello e Ascoli Piceno, è avvolto dalla leggenda. Costruito nel 1268, con i suoi 5 archi, è un simbolo della città. La leggenda vuole che il costruttore, non riuscendo a completare l’opera, decise di chiedere aiuto al Diavolo il quale, come da tradizione, chiese in cambio la prima anima che avesse attraversato il ponte. Lo stesso costruttore, dopo aver accettato il patto, riferì dell’accaduto a San Nicola il quale, il giorno seguente, si prese gioco del Diavolo lanciando sul ponte una forma di formaggio, inseguita poi da un cane, ingolosito dalla possibilità di un pranzo “luculliano”. Il Diavolo, accortosi dell’inganno, lanciò un urlo assordante e precipitò con il cane nel fiume.

Il Teatro Vaccaj

Con la sua elegante facciata, il teatro Vaccaj fu costruito nel 1795 e inaugurato due anni dopo. A causa dei danni da fumo del lampadario in legno originario, il teatro fu restaurato e da “Teatro dell’Aquila” cambiò nome in “Teatro Nicola Vaccaj”, in onore del musicista e compositore tolentinate che nacque nel 1790. Questo teatro subì un’ulteriore battuta d’arresto nel luglio del 2008, quando, durante dei lavori di restauro del tetto, si scatenò un vasto incendio che distrusse tetto e timpano. Anche gli affreschi della finta volta non furono risparmiati. I lavori di restauro durarono alcuni anni e nel 2018 il teatro ha riaperto ufficialmente le porte.

👉 Dal lunedì al venerdì, dalle 11 alle 13, è possibile visitare gratuitamente foyer e sala del teatro. Aperture straordinarie sono previste mensilmente nel fine settimana ma vi consigliamo di consultare il sito ufficiale per tutti gli aggiornamenti.

Poltrona Frau Museum

Una chicca che vi consigliamo di non perdere. Il Poltrona Frau Museum è uno spazio dove ripercorrere, attraverso l’ausilio di audioguida o guida cartacea, gli oltre 50 anni di un’azienda fiore all’occhiello del made in Italy e che dagli inizi degli anni ’60 si è creata uno spazio nel territorio tolentinate. Un vero omaggio a questa eccellenza italiana, con documenti, testimonianze, grafiche pubblicitarie e modelli che hanno fatto e continuano a fare la storia di questo marchio, famoso ed apprezzato in tutto il mondo. Un percorso storico che permette di apprezzare e comprendere a fondo il progetto, le tecniche di lavorazione artigianale e la qualità delle materie prime che sono alla base di un prodotto “dalla vita eterna”.

👉 L’ingresso al Poltrona Frau Museum è gratuito. Aperto dal martedì al venerdì, dalle 15.30 alle 19.30, il sabato dalle 9 alle 13 e dalle 15.30 alle 19.30. Il museo organizza anche visite guidate e laboratori dedicati sia a bambini che ragazzi. Sito ufficiale.

Cosa fare e vedere nei dintorni di Tolentino

Tolentino si trova in una posizione ideale per partire alla scoperta della provincia di Macerata. In meno di un’ora in auto si possono raggiungere numerose località in grado di soddisfare sia gli amenti del trekking e dell’aria aperta, sia chi preferisce borghi e città. Ecco alcune idee su cosa fare e cosa vedere nei dintorni:

Ti potrebbero anche interessare

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.