Un mondo sotterraneo, così vengono definite comunemente le grotte sotterranee e gli ipogei. Talvolta si tratta di piccole cavità e brevi gallerie, nella maggior parte dei casi, invece, sono vere e proprie città sotterranee solo parzialmente riportate alla luce e accessibili al pubblico.
Le Marche, da questo punto di vista, ne è molto ricca: fra grotte naturali ed ipogei, cisterne e acquedotti, c’è solo l’imbarazzo della scelta in diverse zone della regione. Ognuno di questi luoghi racchiude e racconta un passato affascinante, ne identifica il territorio e la popolazione dei paesi dove sono state scavati.
Partendo dalla provincia di Pesaro-Urbino fino ad arrivare a quella di Fermo, oggi vi portiamo con noi in un viaggio nel misterioso e talvolta leggendario mondo delle città sotterranee delle Marche.
Indice
Grotta ipogeo di Piagge (PU)
L’unica grotta ipogeo aperta ed accessibile al pubblico a Piagge, nel cuore di Terre Roveresche. Scoperto solo nel 1996, si tratta di un ipogeo molto piccolo che, a differenza degli altri, continua ancor oggi a non voler svelare tutti i suoi segreti. Ciò che si sa per certo (o si può ipotizzare con elevata probabilità) è che sia nato come luogo di culto per i primi Cristiani che temevano, in un’epoca in cui il Cristianesimo aveva appena iniziato a diffondersi, di essere perseguitati.
Una visita molto interessante, alla scoperta dei significati dei suoi simboli (sempre presenti in questo tipo di grotte) e delle sue leggende.
Grotte di Frasassi (AN)
Dite la verità, chi di voi è stato almeno una volta alle grotte di Frasassi? Io sì e ci sono tornata molto volentieri qualche anno fa in occasione di un weekend tra Genga e Fabriano. È difficile spiegare la meraviglia delle grotte di Frasassi, la loro magnificenza, i colori, la luce che riescono a sprigionare, le forme delle concrezioni che talvolta danno il nome alla “stanza” stessa in cui si trovano. Delle grotte di cui vi parliamo oggi, quelle di Frasassi sono le uniche naturali e vi lasceranno letteralmente a bocca aperta.
▶︎ Trovandovi nel Parco Naturale Regionale della Gola della Rossa e di Frasassi, se amate il trekking e non siete dei principianti, non perdetevi l’escursione al Foro degli Occhialoni.
Ancona sotterranea
Abbandoniamo per un attimo le grotte nel senso più comune e diffuso del termine e mettiamo i piedi ammollo. Non andiamo a farci una nuotata ma i piedi nell’acqua, con gli stivali ovviamente, li abbiamo messi! Ancona sotterranea, infatti, è un tour che vi porterà alla scoperta di vicoli e cunicoli sotto il capoluogo di regione marchigiano.
Scoprirete che già dal 1400 era noto che nel sottosuolo di Ancona vi fossero delle opere idrauliche utilizzate per l’approvvigionamento d’acqua della città. Si parla di una rete di ben 3km che si estendono da Viale della Vittoria al porto, raggiungendo anche il Colle Guasco. Non tutta la rete dell’acquedotto anconetano è percorribile ma possiamo garantirvi che quello che vedrete, unito al racconto di guide speleologhe, sarà sufficiente per rendervi conto della vastità di questo mondo sotterraneo “bagnato”!
Le grotte del Cantinone di Osimo (AN)
Le grotte di Osimo sono in realtà degli ipogei, scavati dall’uomo. Si tratta di un labirinto di oltre 100 grotte per un totale di circa 9km di lunghezza. Un luogo senza tempo, dove il senso del tempo e dello spazio scompaiono: il mondo esterno, qui, non trova posto, il rumore e la confusione non esistono, regna solo il silenzio.
Le grotte del Cantinone sono le uniche sempre aperte al pubblico, accessibili solo con una visita guidata che dura circa 45 minuti.
Le grotte di Camerano (AN)
A soli 20 minuti in auto da Osimo, nel sottosuolo di Camerano si celano circa 2km di grotte artificiali, di cui quasi la metà visitabili. Definire le grotte di Camerano affascinanti è francamente riduttivo. Questo reticolo di cunicoli scavati in principio dai Piceni sono una gioia per gli occhi e uno scrigno di segreti, misteri e leggende. D’altronde, tra riti pagani, religiosi, massonici e carbonari, queste grotte devono essere state testimoni di storie a dir poco avvincenti!
Le cisterne romane di Fermo
Una delle chicche da non perdere durante una gita a Fermo è sicuramente la visita delle cisterne romane. Tra le più antiche e grandi al mondo, rappresentano i resti di un impianto idrico per la raccolta di acqua piovana di epoca augustea. Molto ben conservate, si tratta di un’esperienza piuttosto suggestiva, diversa dalle altre. Interessante il racconto delle tecniche di raccolta dell’acqua, testimonianza dell’ingegno dei Romani.
2 commenti
Ho visitato solo le grotte di Ancona con l’associazione Ancona Sotterranea e le cisterne di Fermo. Devo assolutamente visitare anche tutto il resto: l’ultima volta avevo prenotato le visite a Camerano e Osimo ma tra un piccolo terremoto e io che sono stata male durante quel viaggio, ho dovuto disdire!
Ti auguro di visitarle presto perché meritano molto, soprattutto quelle di Camerano!