Trekking Parco dei Daini – Monte Strega, Sassoferrato

Il caldo estivo vi ha fatto interrompere le vostre giornate di trekking e adesso che le temperature iniziano a scendere avete paura di ricominciare e rimanere bloccati a letto perché non siete più allenati? Che ne dite di un trekking nelle Marche facile facile per rimettere in moto i muscoli? Se poi la destinazione finale si chiama Monte Strega direi che è difficile dire di no!

Raggiungere la cima del Monte Strega: sentiero dal Parco dei daini

Ci troviamo nel territorio di Sassoferrato, uno dei borghi più belli d’Italia, circondati dalle cime del Monte Catria e del Monte Cucco che già da soli sono proprio un bel vedere. Per raggiungere la cima del Monte Strega, alto 1.276m e situato sulla dorsale dell’Appennino umbro-marchigiano, ci sono diverse opzioni. Quella che abbiamo scelto è il sentiero che inizia dal parcheggio adiacente il Parco dei daini di Montelago, frazione di Sassoferrato.

👉 Curiosità: Montelago deve il suo nome a un lago che si formò 8000 anni fa da una frana. Oggi, tuttavia, è completamente prosciugato!

Lasciate la macchina lì (link di Maps), provate ad avvistare i daini (magari sarete più fortunati di noi, si trovano all’interno di un ampio recinto) e iniziate l’escursione.

Eccovi qualche dato prima delle indicazioni:

  • Difficoltà: E
  • Lunghezza: A/R circa 7km (non è un sentiero ad anello)
  • Dislivello: ± 300m
  • Durata: 2h senza pause
  • Segnaletica CAI: presente ma il numero del sentiero non è più visibile.

Subito dopo il parcheggio, sulla sinistra si trova un’area pic-nic dove fermarsi e riposare all’ombra e in completo silenzio. È allestita con tavoli, panche e bracieri quindi ideale per il post escursione. Proseguite per alcuni metri e troverete il primo bivio.

inizio sentiero croce monte strega
Inizio del sentiero

Tenete la destra e seguite il sentiero che, con una pendenza costante, vi condurrà fino ad un’ampia prateria dove godere di un panorama mozzafiato. Il sentiero, fino alla piana, è adatto a tutti e presenta anche dei piccoli tratti all’ombra, giusto per farvi rifiatare un pò qualora la giornata si presentasse particolarmente calda.

piana monte strega
La piana prima dell’ultimo tratto

Dopo essersi rifatti gli occhi con la bellezza di alcune delle cime più belle delle Marche, potete affrontare l’ultimo tratto di circa 15 minuti che vi condurrà alla cima. Si tratta di un sentiero ben marcato, più stretto e molto esposto ai venti, quindi ci vuole un piede sicuro! Il livello aumenta leggermente nell’ultimissimo tratto, quello che vi conduce alla croce.

Ed eccola la croce del Monte Strega, costruita nel 1928 ed alta ben 8 metri. Non resta che sedervi ai suoi piedi e, come dicono gli inglesi, enjoy the moment! La vista a 360° è una gioia per gli occhi, la mente si libera (vista la forza del vento le preoccupazioni se ne andranno comunque 😂) e l’ultimo sforzo viene ampiamente ripagato da un senso di pace e, lasciatecelo dire, di conquista, che solo la montagna sa regalare.

croce del monte strega
Croce conquistata!

👉 Lo spazio disponibile intorno alla croce è davvero poco, quindi fate attenzione a come vi muovete e lasciate perdere pose da Instagrammini in preda a una crisi di scatto perché le raffiche di vento possono giocare brutti scherzi!

Per tornare al parcheggio, basta ripercorrere esattamente lo stesso percorso. Una volta in auto, dopo esservi rifocillati, che ne dite di riposare e rinfrescarvi nel Rio Freddo? Le sue acque gelide saranno un vero toccasana per i piedi dopo una bella camminata!

Cosa vedere nei dintorni

L’escursione al Monte Strega può essere tranquillamente una tappa di un fine settimana dedicato al trekking: la vicinanza del Monte Catria e del Monte Cucco sono già garanzia di un’esperienza unica.

Se, al contrario, siete più amanti dei borghi, oltre a Sassoferrato, meritano una visita:

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2 commenti

  1. Questo lo conosco e l’ho percorso più volte! Il saluto ai daini era d’obbigo, così come era meraviglioso vedere i cavalli lasciati liberi di pascolare! Una volta ho percorso a piedi da Montelago, poco a valle del Parco dei daini, fino all’Abbazia di Fonte Avellana. Fu semplicemente straordinario!

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