Ve lo avevo già anticipato che avevo un disperato bisogno di ferie, vero? In attesa di farci da domani una bella settimana in Alto Adige, siamo tornati indietro nel tempo, ai tempi delle elementari e delle medie, quando le gite scolastiche si svolgevano nei dintorni (mica come oggi che già alle scuole medie si prendono un bell’aereo e se ne vanno all’estero!). Se c’è una destinazione in Italia dove le scuole in Romagna amavano (e tuttora amano) portare i futuri Einstein sono le grotte di Frasassi. E siccome sono una gran nostalgica, vuoi non tornarci a distanza di … no, lasciamo stare, non importa.
Manager ha finito la sua stagione estiva in hotel, abbiamo caricato un paio di bagagli a mano e siamo partiti per un weekend nell’entroterra marchigiano, tra natura e borghi senza tempo.
Serra San Quirico e le Grotte di Frasassi
Prima tappa del nostro itinerario Serra San Quirico, uno splendido borgo famoso per le sue copertelle, passaggi coperti di origine longobarda. All’interno della Chiesa di Santa Lucia abbiamo incontrato due volontarie che, vista la chiusura dell’ufficio informazioni, si sono messe a disposizione dei turisti che vogliono scoprire le leggende e gli angoli più nascosti del borgo.
Dopo pranzo abbiamo visitato le grotte di Frasassi, uno dei tanti luoghi in cui l’unica cosa che ti viene da pensare è che la natura è veramente in grado di fare cose straordinarie. La nostra guida Sara ci è davvero piaciuta: concisa ma precisa, pochi salamelecchi, come piace a noi. Non vi diremo cosa indossare e come arrivare, il tutto è perfettamente riportato sul sito internet ufficiale.
Una volta usciti dalle grotte, abbiamo visitato l’Abbazia di San Vittore delle Chiuse e abbiamo pensato di poter emulare i migliori scalatori percorrendo i 700m in salita per raggiungere il Tempio del Valadier. Dopo aver perso un mezzo polmone, tuttavia, siamo concordi con i commenti letti nei vari blog: ogni metro è valsa la fatica. In più, vista la concomitanza del nostro soggiorno con il Frasassi Climbing Festival, al nostro arrivo “in cima”, ci siamo ritrovati due bei ragazzotti fare slacklining.
Genga, Fabriano e Sassoferrato
Il nostro itinerario nell’entroterra marchigiano è proseguito con una tappa al borgo di Genga: peccato sia disabitato. E quando diciamo disabitato, lo intendiamo letteralmente: ci abitano oramai solo due famiglie e il prete! Gironzolando in macchina fra un paese e un altro ci siamo imbattuti anche in Pierosara di Genga, piccolo borgo dall’affascinante leggenda alla “Paolo e Francesca”.
Gli ultimi due giorni del weekend li abbiamo trascorsi fra Fabriano e Sassoferrato. Consigliamo vivamente di passare una giornata a Fabriano, e per la bellezza del centro storico, e per il suo Museo della Carta e della Filigrana. Non perdetevi la visita guidata gratuita di Claudia, davvero interessante e, lasciatecelo dire, anche esilarante. Vi consigliamo la visita guidata perché senza di essa il museo non verrebbe apprezzato appieno.
👉 Se avete tempo, non fatevi sfuggire un breve giro a Cacciano, il borgo dei murales artistici a soli 10km da Fabriano.
Sassoferrato è il tipico borgo arroccato, dai vicoli silenziosi, con la sua pasticceria, il suo bar e la pizzeria dove vedere la partita la domenica sera, dove tutti si conoscono e dove si sente parlare principalmente dialetto.
Dove mangiare e dove dormire
- Hostaria da Marianna (Genga) – trattoria casereccia (provate la tipica crescia marchigiana).
- Genga (Frazione Serrabernacchia): B&B La Colombaia consigliatissimo per posizione, pulizia, cortesia, colazione e bellezza della camera.
6 commenti
Solo vedere le foto di quei equilibristi sulle corde mi fa venir male.
A chi lo dici! Anche se devo ammettere che ha il suo fascino.
Se ci avessi provato, sarei ancora lì sospesa come un sacco di patate ?
Torna a trovarci!! Ci sono tanti bei borghi nelle Marche da scoprire!!
è proprio ciò che faremo quest’anno! 😉
Nell’ultimo anno sono stata nelle Marche: anche se Fabriano e le Grotte di Frassassi erano nella mia lista, non ci sono ancora andata! Ma sicuramente ci sarà una terza volta (sono innamorata delle Marche!) e ci andrò.
A Fabriano devo assolutamente visitare il Museo della Carta: da brava bibliotecaria ed ex librario, come posso farmi mancare una visita nella patria della carta?
La visita al Museo della Carta è stata davvero una chicca, forse ciò che mi è piaciuto di più di quel weekend. Se è piaciuto così tanto a me, non oso immaginare quanto tu possa apprezzarlo!