Fare trekking nelle Marche è davvero un’esperienza adatta a tutti: ogni zona, ogni parco naturale, ogni riserva, ogni montagna è in grado di offrire sentieri sia per principianti che per escursionisti esperti. Il caso del Parco Naturale Bosco di Tecchie, nella provincia di Pesaro-Urbino, non fa alcuna eccezione.
È possibile esplorare il Bosco di Tecchie percorrendo ben 7 itinerari diversi, spesso interconnessi tra loro, partendo da Ca’ Balbano:
- Il sentiero del Cerro;
- Il sentiero delle Cascatelle;
- Il sentiero Ca’ Tecchie;
- Il sentiero del Faggio;
- Il sentiero delle biodiversità;
- Il sentiero didattico (adatto alle scolaresche, molto semplice);
- Il sentiero del Serrone.
Ciò che caratterizza principalmente questo parco naturale è la armoniosa coesistenza di faggi secolari e cerri che arrivano a superare i 30m di altezza. Camminare lungo i sentieri significa sentirsi un po’ come Cappuccetto Rosso che sta attraversando il bosco per andare dalla nonna. Per fortuna di lupi nemmeno l’ombra, in compenso potreste imbattervi in una salamandra pezzata 😅.
Come arrivare al Bosco di Tecchie
Il Parco si trova territorialmente nel comune di Cantiano. Prendete l’uscita della SS3 “Cantiano” e al primo incrocio girate a sinistra seguendo le indicazioni per Bosco di Tecchie. Proseguite fino ad arrivare al Rifugio Ca’ Balbano di Sotto (rimarrà sulla vostra sinistra). Qui e pochi metri dopo potrete lasciare l’auto e dirigervi a piedi verso l’inizio del sentiero a pochi metri da lì.
👉 I primi cartelli, fino a Pian di Balbano, sono molto chiari. Dopo aver preso la strada che da Pian di Balbano porta al Bosco dovrete proseguire immaginando che sui cartelli ormai completamente bianchi e rovinati dal sole ci sia scritto “Bosco di Tecchie” 😩. Per vostra comodità, ecco la posizione su Google Maps del lavatoio che si trova poco dopo il parcheggio del rifugio.
Il sentiero Ca’ Tecchie, del Cerro e delle Cascatelle
Il sentiero del Cerro è senza alcun dubbio uno dei percorsi maggiormente adatti a tutti coloro che non sono del tutto estranei al trekking. Il tracciato è molto ben segnalato e per gran parte ampio, tuttavia presenta alcuni tratti in salita e per il tipo di terreno sono consigliate scarpe da trekking.
- Difficoltà: E
- Lunghezza totale (3 sentieri): circa 11km (non sono sentieri ad anello)
- Dislivello massimo totale: ±250m
- Durata: 4h con pause
- Segnaletica CAI sempre presente
Per poter percorrere il sentiero del Cerro è necessario seguire il sentiero Ca’ Tecchie fino al Rifugio omonimo. Si parte subito con una bella salita: niente di impossibile ma a muscoli freddi si rischia di sentirla più di quello che in effetti è. Inoltre, se percorsa dopo una giornata di pioggia, il terreno risulterà molto fangoso.
Dopo aver terminato la salita incontrerete il primo bivio con il sentiero del Serrone. Proseguite per “Ca’ Tecchie – La Faggeta”, attraversate un piccolo fiume (con il caldo la portata di acqua cala sensibilmente, rischio di farsi trascinare dalla corrente è pari a 0) e continuate, oltrepassando un lato della montagna ricoperto di tronchi e rami tagliati, fino a raggiungere il secondo bivio, quello per il sentiero delle Cascatelle.
Il sentiero delle Cascatelle è una deviazione che merita di essere fatta per due semplici motivi: il primo perché si tratta di un percorso piuttosto breve (circa 600m a/r con una pendenza di 60m), il secondo – e più importante – perché è difficile resistere al fascino delle cascate. Non aspettatevi le Marmore o la cascata dello Sturo della Piscia, d’altro canto si chiamano cascatelle per un motivo! Tuttavia, dobbiamo ammettere che assistere alla forza dell’acqua, al suo creare piccole piscine e al suo profumo che conquista l’aria e tutto ciò che tocca, è un’impresa ardua.
Una volta tornati al bivio, si prosegue fino a raggiungere il Rifugio Ca’ Tecchie, punto di arrivo del sentiero Ca’ Tecchie (e di quello del Serrone) e luogo ideale dove fermarsi per la pausa pranzo. Il rifugio, come nel caso di quello di Ca’ Balbano, è chiuso ma attorno ci sono alcuni tavoli con delle panche disponibili. Fermatevi non solo per riposarvi un po’, ma anche per ammirare lo straordinario ambiente circostante e, se come noi sarete così fortunati da essere soli, riuscirete addirittura a percepire i suoni della natura.
Alle spalle del rifugio partono due sentieri: a sinistra si procede per Pian Dingola, a destra inizia il sentiero del Cerro. Procedete in salita su un tracciato piuttosto comodo fino al bivio in cui il sentiero si divide da quello delle biodiversità. Lasciate quest’ultimo sulla destra e continuate a salire gradualmente di quota attraversando quello che riteniamo essere un vero spettacolo della natura: il bosco di cerro. Una volta raggiunta la sommità dell’area protetta e sarete usciti dal bosco – trovandovi di fronte ad un ampio pascolo – vi ritroverete al cosiddetto Pian dei Santi.
A questo punto potrete o tornare indietro (come nel nostro caso) o scendere dall’altro lato del pascolo per ricollegarsi al sentiero del Faggio.
👉 Lungo il tracciato troverete, oltre al segnavia bianco-rosso, anche segnaletica bianco-celeste, questo perché buona parte del percorso rientra nella terza tappa del Cammino di Sant’Albertino.
Organizzare un’escursione al Bosco di Tecchie: consigli utili
- Equipaggiamento necessario: scorta di acqua, bastoncini da trekking, snack e pranzo al sacco (i rifugi sono chiusi causa Covid-19), k-way, crema solare e antizanzare, cambio da tenere in auto, un telo se volete fare un picnic sull’erba a pranzo.
- Se non siete troppo stanchi, potete sempre fermarvi a Cantiano, borgo molto carino famoso per la produzione dell’amarena, la nota visciola di Cantiano.
- Se invece siete dei golosoni come noi, c’è solo un posto dove gustare la deliziosa crescia marchigiana, rigorosamente ripiena di salumi: il Forno K2. Preparatevi a fare un po’ di fila ma ne vale la pena!