La nostra coppia aveva sempre avuto due animi piuttosto diversi in fatto di scelta dei luoghi da visitare: lui amava il mare, lei non disdegnava affatto la montagna. Fu così che, dopo aver fatto tappa a Jurmala, dedicarono una intera giornata a Sigulda, a poco meno di un’ora di treno da Riga.
Sigulda, la porta di accesso al Parco Nazionale del Gauja, soprannominata dai suoi abitanti “la Svizzera della Lettonia”. Con queste premesse sarebbe stata una missione impossibile impedire a lei di visitarla.
Arrivarono a destinazione in una fredda mattinata in treno. Usciti dalla stazione, ad attenderli solo la neve, il cui bianco era interrotto solamente dal simbolo (turistico) della città.
Decisero di iniziare partendo dalla cima della montagna, più precisamente dal Museo-Riserva Naturale di Turaida. Presero un minibus che li lasciò direttamente all’ingresso (vale la pena precisare che, considerato il mutismo del conducente, se non ci fosse stata un’anima pia a dir loro di scendere a quella specifica fermata, ad oggi, con molta probabilità, si troverebbero ancora dispersi da qualche parte nel parco).
Una volta acquistati i biglietti, iniziarono il loro cammino verso il Castello, il cui colore rosso dei mattoni contrastava meravigliosamente con il bianco abbagliante della neve.
Turaida, in livone antico (lingua ai due ovviamente sconosciuta) significa “Giardino di Dio”. Non fecero fatica a capirne il perché, nonostante i metri di neve: questo castello del XII secolo era completamente circondato da giardini e foreste che, in primavera, dovevano proprio garantire un panorama mozzafiato, pensarono. Anche con la neve, comunque, fece la sua sporca figura!
I due dedicarono un’ora alla visita delle stanze del castello, alla scoperta di quelli che erano gli usi e i costumi dell’epoca livoniana, per poi spostarsi nel Giardino delle Canzoni della Collina di Daina, caratterizzato da 26 sculture dedicate agli eroi di fiabe e mitologia lettoni e decantati dai dainas, canti popolari che parlano di amore, onestà, devozione e rispetto per la natura, la famiglia e il proprio paese.
A proposito di miti e leggende, fu in questo castello che la giovane Maija Roze (Rosa di Maggio o, più comunemente, Rosa di Turaida) crebbe e scoprì l’amore. Ma di questo parleremo dopo.
La Grotta di Gūtmaņa e il castello medievale di Krimulda
Usciti dalla riserva, non ebbero molte scelte a loro disposizione. Sì perché se è vero che raggiunsero il castello in minibus, non avrebbero potuto fare lo stesso al ritorno perché proprio tale mezzo non prevedeva fermate intermedie. Poiché i due volevano fermarsi a Krimulda, i loro piedi si rivelarono gli unici mezzi di trasporto a disposizione, con buona pace degli scarponcini da trekking che non vedevano l’ora di tornare in Italia.
Iniziò a nevicare piuttosto pesantemente, avevate dubbi in proposito?
Raggiunsero l’ufficio informazioni dove un giovanotto, vedendoli pronti per l’ibernazione, offrì loro una tazza di caffè bollente e gli spiegò come raggiungere la grotta e il castello nel minor tempo possibile. La sacra bevanda fece riprendere colore ai due, nonché la sensibilità agli arti. Decisero dunque che era arrivato il momento di ripartire. Arrivarono alla Grotta di Gūtmaņa in poco meno di cinque minuti.
Ma che cos’ha di così speciale questa grotta? Presto detto. Oltre ad essere la grotta più vasta creatasi grazie al fenomeno dell’erosione in tutta la regione del Baltico e ad essere il luogo in cui si consumò la tresca segreta fra la Rosa di Turaida e il suo amore, la leggenda narra che l’acqua che vi scorre all’interno abbia il potere di guarire nonché di ringiovanire.
Va da sé che entrambi vi si lavarono praticamente tutta la faccia in quell’acqua così gelida, ma i capelli bianchi sembrano non essersene mai andati!
Una strada in salita e a serpentina – costruita in occasione della visita dello zar Alessandro II nel 1862 – li portò a Krimulda, ai ruderi del suo Castello medievale situato in quella che si rivelò essere un’altra cittadina fantasma.
Raggiunsero la funivia che li riportò a valle. Non fu difficile da credere che fossero gli unici passeggeri.
La neve riprese a cadere copiosamente, costringendo la nostra coppia a saltare la visita al Castello di Sigulda.
Tornarono a passo lento verso la stazione, non senza dimenticare il Parco dei Bastoni e la Piazza della Chiave. Si narra che l’utilizzo del bastone fosse già di gran moda nel XIX secolo per le camminate nella vallata ed è ancor oggi il prodotto di artigianato locale più acquistato in città. Quanto alle tre chiavi, queste furono create in occasione dell’800° anniversario della nascita della città di Sigulda e rappresentano l’unità fra i centri storici di Sigulda, Turaida e Krimulda.
Ripresero infine il treno per tornare a Riga con la consapevolezza di aver trascorso una giornata davvero speciale. Solo lei ebbe un unico rimpianto: quello di non aver potuto acquistare un bastone da utilizzare nel caso in cui lui l’avesse fatta arrabbiare. Sfortunatamente, trovò chiuse tutte le botteghe.
Nelle puntate precedenti:
- Tallinn, la città da c’era una volta
- Cosa vedere nei dintorni di Tallinn: Pirita e Kadriorg
- Riga: itinerario a piedi nella capitale lettone
- Cosa vedere nei dintorni di Riga: Jurmala
(Foto di copertina Canva)
32 commenti
quanto mi piace seguire le vostre avventure! anche questa volta suggerimenti super interessanti!!
Ne siamo felici! E’ stato proprio un viaggio all’insegna del freddo e delle comiche 😂
Ma i negozi – ops, le botteghe – erano chiuse perché magari era un giorno di festa, oppure perché in inverno sono chiuse perché in giro non c’è anima viva? Vorrà dire che ti toccherà tornare in estate per comprare il bastone 😉
Comunque si percepisce il freddo semplicemente guardando le immagini!
Ho paura che fosse per la mancanza di esseri umani 😂
Bellissimo il paesaggio tutto imbiancato! E sono sicura che anche in questo periodo con la fioritura sia splendido! Ma ciò che vale il viaggio è l’elisir dell’eterna giovinezza 😊😊😊
Noi stiamo ancora aspettando gli effetti benefici di quell’acqua gelida 😂. Più passa il tempo più credo dovremo accontentarci degli splendidi ricordi della neve…
Ma che freddo faceva? C è una strana atmosfera surreale vero?
Molto surreale ma molto affascinante, non riuscivamo ad andarcene via! Avremmo camminato nel parco per ore!
Da raccogliere e pubblicare in un volumetto queste fiabe! Che poi i luoghi lo sono davvero da fiaba, le sculture imbiancate sono stupende! *_* Certo la mancanza di esseri umani a volte lascia un po così ma ripensa a questa esperienza magari la prossima volta che sarai in fila al gate o su un’affollatissima spiaggia hahahah il misantropo che c’è in me ogni tanto esce allo scoperto! 😛
Il fatto che non ci fossimo solo noi due ha in effetti lasciato le tipe della biglietteria un po’ sbigottite, chissà cosa avranno pensato….In ogni caso ti dirò che il non avere gente fra i piedi è davvero bello, la folla sta iniziando a stancare un po’. Sarà per questo che viaggiamo quasi sempre in bassa stagione? O stiamo diventando misantropi pure noi? 😂
Che bel racconto ! Si lascia sempre qualcosa o qualche motivo per tornare.. in questo caso il bastone!
Direi che è un ottimo (e utile) motivo vero? 😂
I capelli bianchi saranno anche rimasti, ma sono sicura che i nostri prodi viaggiatori non abbiano neanche una ruga! XDDD
Aspetta che vado a controllare….😂
Non sai cosa darei per poter visitare il Giardino delle Canzoni della Collina di Daina. Grazie di questo post.
Se riesci ad andarci in primavera o estate sono convinta che l’effetto sarà anche migliore! Ne rimarrai affascinata!
Bellissime foto e bellissimi paesaggio… chissà che freddo!!!
Diciamo che ogni tanto è stato necessario un bel caffè caldo per riprenderci!
Ciao! Lo sai che ogni volta che vi leggo scopro sempre posti incredibili! Grazie per le informazioni. A presto.
Il bello di blog secondo noi è proprio questo, scoprire nuove mete e riscoprirne di già vissute con occhi diversi! 😍
Questi due avventurieri mi stanno facendo scoprire luoghi che non conoscevo. Ragazzi pero’ siete andati fin li’ per vedere la Svizzera della lettonia, ma sapete che il mio paese lo chiamano La Svizzera Napoletana? Non scherzo vi assicuro! 😀
Veramente? Allora preparati perché ormai abbiamo preso il via con la scia elvetica quindi ci vedrai presto dalle tue parti!
quanti ricordi mi hai fatto tornare con questo articolo! 🙂 peccato, io l’ho vista lo scorso anno tra aprile e maggio, quindi senza neve. mi sarebbe piaciuto vederla innevata!
Facciamo un secondo round? 🙃
Che scoperta! Io non sono mai stata a Riga tanto meno nei suoi dintorni. Terzo a mente il tuo utilissimo blog per quando andrò.
Ti auguriamo di visitare questi paesi presto, sono delle vere chicche!
…ma si può fare il bagno nell’acqua che ringiovanisce ? Ti prego dimmi di si! 😁
L’idea era quella ma visto che solo lavandosi la faccia non ho visto miracoli, dubito che l’immersione completa porti giovamenti….tentar non nuoce comunque! 😉
Che bel racconto ragazzi 🙂 mi avete fatto apprezzare anche la neve… ( a me non piace la neve eheheh )
Non ti piace? Allora credo che le Repubbliche Baltiche dovresti visitarle in estate 😂 Scherzi a parte siamo felici ti sia piaciuta – anche se solo sulla carta 😉
Mi sono imbattuta in questo blog perché vorremmo andare nei Baltici dopo Natale. Vorremmo prendere una macchina a noleggio per poter viaggiare più liberamente. Ma Google Maps funziona nel nulla della campagna? Attendo vostre indicazioni. Grazie
Ciao Federica,
grazie per averci contattati e scusaci per la risposta tardiva. Non abbiamo avuto alcun problema con Google Maps ma considera che noi ci siamo spostati con bus e treni da una città all’altra quindi diciamo che Maps è stato usato relativamente poco. Potreste valutare una esim locale per avere più garanzia di stabilità del segnale! Fateci sapere 😉