Mamma ho perso il portafoglio… in Andalusia!

smarrire portafoglio in viaggio disavventure
  • Splendida giornata di sole nella Sierra Nevada.
  • Un piccolo paesino sul cucuzzolo della montagna.
  • Un ristorantino locale dove gustarsi degli squisiti piatti fatti in casa e riposarsi un po’ dopo qualche ora di viaggio in macchina.

Queste le premesse. Ecco la storia.

Si narra che due giovani romagnoli stessero allegramente volgendo verso la fine del loro on-the-road in Andalusia quando arrivarono a far tappa a Capileira, splendido pueblo blanco della Sierra Nevada famoso per la sua produzione di tappeti.

All’improvviso, gironzolando per la viuzze del paese, si guardarono negli occhi e capirono di aver avuto lo stesso pensiero: “Tu non hai fame?” Intenzionati a porre fine alle lamentele del loro stomaco, decisero di fermarsi in un ristorantino antistante una piazzetta, uno di quei posti un po’ vecchio stile, con le sedie in plastica bianche e rosse marchiate Coca Cola che ricordavano tanto i bar della spiaggia della Rimini anni ‘80 (ad onor del vero in Romagna se ne vedono ancora).

Altro sguardo di intesa: era lui il ristorante predestinato. Mai scelta fu più azzeccata: un pranzo delizioso, a base di piatti tipici di pesce della cucina andalusa.

polpo alla gallega andalusia
Il nostro pranzo

Arrivò il momento del conto che gli venne cortesemente consegnato al tavolo (ovviamente in pendant con le sedie). Lei aprì il suo zaino, più specificatamente la tasca dove metteva SEMPRE il portafoglio ma … il portafoglio non c’era.

Fase 1 – Con la calma che la contraddistingueva lei iniziò a cercare l’oggetto prezioso nel resto dello zaino, pensando che forse, per una volta, poteva averlo messo da un’altra parte. Del portafoglio nessuna traccia.

Passò allora a perlustrare lo zaino di lui, sempre con la vana speranza che per un incomprensibile motivo la cassaforte dorata fosse finita lì. Nisba.

Fase 2 – Primi attimi di panico in cui cercarono di capire il perché non si riuscisse a trovare il portafoglio, seguiti dal momento in cui cercarono di ricordarsi l’ultima volta che lo avevano usato. Ed ecco l’immagine palesarsi nella mente: il caffè preso in una stazione di servizio 3 ore e circa 200km prima. Nessuno stop intermedio. La domanda nacque spontanea: Come avevano fatto a lasciarlo lì? Impossibile”.

Fase 3 – Secondo voi chi si fece prendere COMPLETAMENTE dal panico? Lui o lei?

Ovviamente … lui! Prese il suo portafoglio, pagò il conto andando praticamente a prendere per le orecchie l’oste in cucina tanta era la fretta che aveva di tornare alla macchina. Iniziò a camminare a passo spedito, arrivando poi a correre lungo le viette (in salita) che portavano al parcheggio, lasciando lei un po’ più indietro causa mancanza d’aria data dal physique du rôle perfetto (e comunque, a sua discolpa, a x metri sul livello del mare l’aria si fa più rarefatta!). Il fatto di essere più “lumacona” fece si che la sua mente riuscì a ripercorrere con maggior precisione gli eventi successi tre ore prima, portandola alla conclusione che il portafoglio non potesse trovarsi alla stazione di servizio.

Arrivarono alla macchina, lui cercò vorticosamente anche sotto i tappetini (in pratica cercò a vanvera) fino a che lei non tirò fuori con sguardo orgoglioso il portafoglio, sistemato nel portaoggetti del sedile passeggero dove LUI aveva deciso di metterlo per non riaprire lo zaino nel sedile posteriore, senza ovviamente informare la controparte.

Il malandrino riprese a respirare ma la possibilità che gli potesse venire un attacco cardiaco non fu del tutto sventata nei minuti successivi perché lo sguardo di lei minacciava vendetta.

Tentò (inutilmente) di addossare la colpa a lei che, prontamente, ribadì il fatto di non possedere le braccia allungabili dell’ispettore Gadget e che quindi, guidando, non avrebbe mai potuto mettere il portafoglio nel portaoggetti del sedile passeggero.

La discussione andò avanti per qualche minuto quando finalmente lui si convinse e ripartirono – felici e contenti – alla volta dell’ultima tappa dell’on-the-road andaluso.


A voi è mai capitato di aver avuto un mezzo infarto in viaggio per la paura di aver perso/dimenticato qualcosa di importante? Ma soprattutto, dite che lui abbia fatto finta di darle ragione pur di concludere la discussione?

(Foto di copertina: Pithonius – Pixabay)

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16 commenti

  1. Non per difendere Manager ma in questi casi anche io mi faccio prendere un po’ dal panico! Che storia ragazzi, meno male che poi si è risolto tutto per il meglio. Ho la sensazione che da adesso in poi le informazioni che riguardano il portafogli saranno sempre condivise con l’altra metà ahaha

    1. Manager per una buona oretta ha osservato un doveroso silenzio prima di ammettere che avevo ragione 😂 e da quel viaggio, ogni volta che scendiamo dalla macchina o che stiamo per uscire da un ristorante, facciamo il controllo “oggetti passibili di smarrimento” 😂

  2. Penso proprio che anche io avrei reagito come Fabio: mi sarei precipitato a pagare il conto e poi sarei sfrecciato verso la macchina, probabilmente trovando il portafoglio di Kiki sotto il seggiolino! Già, di solito li combina lei questi guai! Ahaha
    Tranne quella volta a Budoni, in Sardegna: finale degli Europei, persi contro la Spagna che ci ha rifilato 4 “pappine”. Ero talmente sconsolato che dimenticai il marsupio attaccato alla sedia. Fatti circa duecento metri, direzione parcheggio, mi blocco di colpo e sbianco…corsa tipo Bolt per tornare al bar, per fortuna era ancora lì! 😉
    Un saluto ragazzi! 😘

    1. Beh, Ale, ti è andata proprio bene! Sei stato fortunato a ritrovare tutto, qualche altra anima calcistica disperata avrebbe potuto trovare nel tuo marsupio il giusto mezzo per consolarsi dopo la sconfitta 😂

  3. Ahahah, mitici! Bellissima scenetta comica! Magari non per voi due che l’avete vissuta, ma sicuramente per noi lettori!!! 🙂

  4. Ultimamente perdo parecchie cose, tipo il volo, o il documento prima del volo! 😀
    Cose da niente, insomma.
    Di solito sono molto attento durante il viaggio, ma un mese fa a Viterbo ho lasciato il beauty con docciaschiuma, dentifricio e spazzolino!! Menomale che era l’ultimo giorno…

  5. 😂😂😂Che ansia che mi hai messo Erica! Per fortuna non mi è mai capitato ma soltanto perché dovresti vedermi in giro! Praticamente sono quella che ogni
    due-secodi-due si palpa le tasche per sincerarsi che il contenuto ci sia ancora 😛 Vedo adesso il tuo nuovo logo ma è bellissimo complimenti! *_*

    1. Grazie Dani! Il logo è stato più lungo di un parto, ci è voluto più di un anno ma sono molto soddisfatta.
      Quindi sei una da tuca-tuca da controllo? Già ti vedo in versione Raffaella Carrà tastare ogni tasca per controllare che non manchi niente 😂

  6. Ahahah un grande classico, io mi sarei già vista a lavare i piatti per pagare in natura! A me a New York è capitato che, dopo una lauta cena, sia io che il mio lui provassimo a pagare con varie carte di debito/credito ma nessuna venisse accettata. Allora mentre io restavo seduta al tavolo con aria afflitta (per non dare l’impressione che fosse tutto studiato per poi scappare), lui girava tre isolati provando tutti i bancomat che incontrava, ma non ne funzionava nessuno! Iniziando ad agitarci, lasciamo la patente al padrone del ristorante promettendo di tornare il giorno dopo. Come per magia il giorno dopo tutti i bancomat avevano ripreso a funzionare, togliendoci dal terrore di continuare la vacanza nel digiuno. Quindi il tizio alla fin fine si è beccato un pagamento ritardato ma un’ottima mancia 🙂

    1. Diciamo che vi è andata bene che abbia accettato il pagamento posticipato 😂, come dici tu anche io mi sarei preparata o alla fuga o al lavaggio pentole!

  7. A me è capitato di salire su un volo Doha-Venezia e accorgermi che il mio telefono… era rimasto al Gate. In 15 minuti di attesa delle hostess di terra, visto che ovviamente non mi hanno lasciata scendere dall’aereo per andare a cercarlo, credo di aver perso qualche anno di vita. Quando me lo hanno riportato, recuperato sotto una sedia, avrei voluto baciare la hostess come se fosse un orso di peluche.

    1. Oggi come oggi perdere il telefono è peggio che perdere il portafoglio! Abbiamo la nostra vita in questi smartphone, posso capire il sollievo quando te lo hanno riportato. Ps. fossero stati steward al bacio ci avrei fatto un pensierino! 😂

  8. Mi è venuto il fiatone dall’ansia di arrivare in fondo all’articolo. Beh, francamente, il finale è abbastanza scontato. Come al solito la colpa è delle moglie/compagne. E, come al solito, le dolci metà non riescono ad ammetere le proprie colpe. Se solo fossi stata attenta, ti saresti resa conto di dove il povero Manager stava per riporre il suo portafoglio, evitandogli successivamente di fargli andare di traverso un pasto così buono. Sempre noi maschietti ci rimettiamo

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