Un borgo medievale dalle origini picene, Offida non è solo uno dei borghi più belli d’Italia, ma anche uno dei borghi più affascinanti della provincia di Ascoli Piceno e delle Marche. Racchiuso dentro le mura castellane risalenti al XII-XIII secolo, Offida è un piccolo scrigno da cui ammirare panorami unici che spaziano dai Sibillini al mare Adriatico.
Immersa nel subappennino marchigiano, tra le valli del fiume Tesino e Tronto e a soli 30km da Ascoli Piceno, Offida è la destinazione ideale per una gita fuori porta nelle Marche. Con il suo patrimonio culturale ed enogastronomico, questo borgo ha tutte le carte in regola per farvi trascorrere una giornata all’insegna delle tradizioni e del buon cibo. Offida fu la tappa al ritorno dal nostro weekend a Castelluccio di Norcia e Montemonaco e mai scelta fu più azzeccata. Lasciate l’auto nel parcheggio gratuito fuori le mura e scoprite il suo centro storico seguendo l’itinerario a piedi che vi consigliamo.
Indice
La fontana monumento alla Merlettaia
Offida è famosa in tutta Italia per la sua tradizione legata al merletto a tombolo, nata nel XVI secolo e che si tramanda, ancor oggi, di generazione in generazione. A testimoniare l’importanza di questa tradizione il Monumento alla Merlettaia, situato proprio all’ingresso del paese, realizzato nel 1983 dallo scultore offidano Aldo Sergiacomi. Un gruppo scultoreo in bronzo di tre figure femminili intente a lavorare il merletto a tombolo, appartenenti a tre diverse generazioni, a riprova della continuità che gli offidani intendono garantire ad una tradizione così unica e preziosa che richiede tanta pazienza.
Piazza del Popolo
All’ingresso del paese, oltre al monumento alla merlettaia, si trova l’ex Ospedale Civile, risalente al Settecento. Prendete Corso Serpente Aureo e percorretelo fino a raggiungere Piazza del Popolo, il cuore pulsante di Offida. La sua forma triangolare è sicuramente un elemento che non passa inosservato. Ciò è dovuto al riassetto avvenuto nella seconda metà del XVIII secolo, con la demolizione di alcuni edifici, prevalentemente ospedalieri, per fare spazio alla nuova chiesa della Collegiata.
Piazza del Popolo sembra quasi volerti abbracciare e ti accoglie con le facciate dei suoi palazzi e dei suoi monumenti più importanti. Sulla piazza, infatti, si affacciano il Palazzo Comunale, il Teatro Serpente Aureo e la Chiesa della Collegiata.
Il Palazzo Comunale
Con la sua loggetta sorretta da tredici colonne in travertino e l’imponente facciata trecentesca, il Palazzo Comunale presenta una torre dello stesso periodo coronata da merli a coda di rondine. Il portico centrale risale al XV secolo ed è formato da colonne in laterizio con capitelli in travertino. Ai due lati si trovano due stemmi, uno della Casa Savoia e uno del Comune di Offida.
👉 Piccola curiosità: a differenza dei merli a rondine della torre, quelli lungo il perimetro della facciata principale non sono del ‘300, bensì del 1924.
Il Teatro Serpente Aureo
Quando si racconta un viaggio, spesso viene spontaneo utilizzare espressioni come “una chicca”. Ecco, il Teatro Serpente Aureo è una vera chicca, un gioiellino creato nel XVIII secolo il cui aspetto attuale si deve all’intervento dell’architetto Piero Maggi nel 1820.
Si tratta di un teatro “all’italiana”, con 50 palchi distribuiti su tre ordini, oltre al loggione a balconata e alla platea. Un teatro di concezione barocca che, tuttavia, non è dotato di una propria facciata. L’ingresso, infatti, si trova sotto il portico del Palazzo Comunale. Si accede alla platea attraversando un atrio neoclassico, adornato con le statue delle quattro Muse delle Arti. La platea è un tripudio di stucchi e intagli dorati, la volta centrale sorprende con il suo rosone rappresentante Apollo e le Muse della Musica, della Commedia e della Tragedia. E se ciò non fosse ancora sufficiente a lasciarvi a bocca aperta, il lampadario di cristallo è pronto a sferrare il colpo finale.
La storia del teatro è piuttosto curiosa. Documenti dell’archivio comunale testimoniano l’esistenza di un teatro all’interno del Palazzo Comunale prima del 1768. Si parlava di un teatro costruito “senza distinzione di ceto”. Dopo tale data, si decise di costruire un teatro in legno al posto di quello esistente, con costi totalmente a carico dei privati. Questi ultimi avrebbero dovuto pagare 8 scudi ciascuno per impadronirsi di uno dei palchi, mentre la platea sarebbe rimasta riservata al pubblico appartenente alle classi inferiori. Ed ecco presentarsi il problema: una volta completato, ci si rese conto che era troppo piccolo poiché non tutte le famiglie nobili riuscirono ad accaparrarsi un palco. Fu per questo motivo che nel 1820 si iniziò la costruzione di un teatro più grande, quello che oggi possiamo ammirare.
👉 Curiosità: sul palcoscenico è conservato ancora l’antico sipario con dipinto Apollo e le Muse accanto al tempio del leggendario Serpente d’Oro. Il nome Offida, infatti, deriva dal greco Ophis, serpente (Ophite in latino). La leggenda narra che un serpente d’oro attraversò la città in senso longitudinale, percorrendo la strada che oggi ha preso il nome di Corso Serpente Aureo. La tradizione vuole che sia custodito nel sottosuolo del paese e che in passato esistesse un tempio ad esso dedicato.
👉 Per conoscere gli orari di visita aggiornati, fate riferimento alla pagina Facebook della Cooperativa Oikos che gestisce sia le visite al teatro che alla chiesa di Santa Maria della Rocca, o chiamate lo 0736/888609 o il 334/1547890.
La chiesa della Collegiata o Collegiata di Santa Maria Assunta
La chiesa della Collegiata presenta una facciata il cui stile varia dal greco-romano al barocco, mentre all’interno presenta tre navate. Conserva una copia di un quadro di Caravaggio raffigurante la tumulazione del Cristo, oltre alla “Madonna del Palio“, detta anche “Palio del miracolo”, così detto perché, durante l’epidemia di peste del 1850, la Madonna face scomparire il morbo sbattendo gli occhi nella notte dell’8 luglio dello stesso anno.
Nella cripta, inoltre, si trova la ricostruzione della grotta della Madonna di Lourdes. Costruita nel 1920 da artigiani locali, riproduce perfettamente e in miniatura la famosa grotta meta di pellegrinaggi da tutto il mondo.
I musei di Offida
Lasciando Piazza del Popolo, basta proseguire su via Roma per raggiungere Palazzo de Castellotti-Pagnanelli, uno splendido edificio ottocentesco che ad oggi ospita il polo museale di Offida. Al suo interno, infatti, si trovano:
- museo del merletto a tombolo;
- la Pinacoteca Comunale;
- museo delle tradizioni popolari;
- museo archeologico.
Il museo del merletto a tombolo è senza alcun dubbio quello più curioso poiché, attraverso documenti, fotografie e ricostruzioni, si può ripercorrere la storia di questa secolare tradizione. Gli attrezzi per la lavorazione, i filati, i disegni e addirittura i corredi in pizzo: un percorso che mette in evidenza le varie tecniche di lavorazione fino ad arrivare all’abito originale, indossato da Naomi Campbell nel 1997, eseguito a tombolo dalle merlettaie offidane. Una tradizione, quella del merletto a tombolo, talmente radicata nel tessuto culturale locale da vedere, nel 1910, la nascita della prima scuola di merletto.
👉 Orari di visita e biglietti: per tutti gli orari aggiornati e le diverse tipologie di biglietti, vi consigliamo di fare riferimento alla pagina dedicata ai musei di Offida sul sito di Musei Piceni.
La chiesa di Santa Maria della Rocca
Proseguendo fino alla fine di via Roma si arriva alla chiesa di Santa Maria della Rocca, il luogo di culto e monumento architettonico più significativo di Offida. A colpire non è solo la struttura in stile romanico-gotico con la scalinata che porta all’ingresso e la sua posizione dalla quale si può ammirare tutto il borgo e il territorio circostante. All’interno troverete ben due chiese, oggi comunemente definite cripta e chiesa superiore.
La storia
La storia di questa chiesa è molto interessante e risale al 1039, anno in cui il feudatario e signore di Offida, Longino d’Azone, donò tutto il suo patrimonio all’Ordine dei Benedettini di Farfa. Una precisazione, tuttavia, è d’obbligo. La donazione non fu fatta per una sua particolare devozione religiosa. Il primogenito dei suoi tre figli (così come il secondogenito) decise di farsi monaco, diventando priore presso questo Ordine e, poiché la legge obbligava il padre a lasciare tutto il patrimonio al primo figlio maschio, si vide costretto a donare tutto ai monaci. Longino d’Azone aveva anche una figlia ma si sa, all’epoca le femmine non avevano alcun diritto all’eredità.
Longino d’Azone non doveva essere particolarmente entusiasta all’idea di donare tutti i suoi averi ai monaci. Infatti, il suo più grande timore era che la sua proprietà venisse trasformata in una succursale dell’Abbazia di Farfa. Per evitare ciò, accordò la donazione nel 1054 a patto che venissero soddisfatte delle condizioni, due di queste piuttosto vincolanti:
- il castello non poteva essere distrutto fintanto che i discendenti erano in vita: una manovra per tutelare, con una sorta di usufrutto moderno, la figlia;
- alla sua morte, i monaci avrebbero potuto distruggere tutto ad eccezione della piccola chiesetta longobarda inglobata nel castello dove sarebbe stato sepolto.
La costruzione della prima chiesa romanica, su quella longobarda, avvenne nel 1250. Tuttavia, i monaci avevano grandi ambizioni, puntavano ad avere una cattedrale: per questo ampliarono la chiesa e, nel 1330, iniziarono i lavori per costruire la chiesa superiore, relegando la prima ad una cripta. La chiesa superiore ha uno stile architettonico più semplice rispetto alla sorella più piccola ma entrambe sono affrescate.
Dal 1800 la chiesa fu abbandonata e si trasformò, a suo malgrado, in rifugio per pastori, fortino napoleonico e caserma militare nella Seconda guerra mondiale. Nel 1891 diventò di proprietà del comune di Offida che, per mancanza di fondi, avviò i lavori di restauro solo nel 1973. Il 2 giugno 1985 vennee riaperta e ogni anno, solo il 15 agosto, viene celebrata una messa per mantenerne la consacrazione.
L’interno della chiesa
In seguito al sisma del 2016, a causa di criticità strutturali del campanile, in via preventiva sono state montate delle impalcature nella chiesa superiore. Resta visibile, oltre ad alcuni affreschi, l’unico dettaglio rinascimentale, realizzato dal maestro Vincenzo Pagani, la “Madonna con San Giovanni Apostolo” (o San Rocco o, vista la somiglianza, Gesù).
Senza nulla togliere alla chiesa superiore, ma la cripta è un capolavoro. A tre navate, è quasi completamente affrescata, con opere del Maestro di Offida (non se ne conosce il nome, probabilmente si tratta di un monaco). Fortemente influenzato da Giotto, attribuì una dolcezza ai visi dei personaggi dipinti con pochi eguali. Un esempio è la “Madonna con Bambino e due angeli” in cui è il Bambin Gesù ad accarezzare la Vergine Maria e non viceversa come da tradizione.
👉 Curiosità: lungo la scalinata d’accesso alla cripta è stato scolpito un agnellino su un gradino. Secondo la tradizione, porterebbe fortuna ai visitatori. A voi scovarlo!
Cosa mangiare e bere a Offida
Una gita fuori porta nelle Marche può prendere sempre pieghe diverse: alla bellezza dei borghi, alla natura spesso incontaminata e alle tradizioni, abbinare la scoperta delle specialità enogastronomiche è un obbligo morale. Offida ovviamente non fa eccezione. Ecco alcune proposte:
- li taccù, tagliolini da cuocere in brodo o asciutti;
- il chichì ripieno, una focaccia farcita con tonno, alici, carciofini e peperoni;
- il pollo Ncipp Nciapp, uno spezzatino di pollo rosolato in padella con aglio e rosmarino;
- il coniglio in salsa, spezzatino con salsa di peperoni, alici, prezzemolo, capperi, olive e carciofini;
- i funghetti di Offida, un dolce a base di acqua, zucchero, farina e anice, così chiamati perché somigliano a piccoli funghi. Sono deliziosi quindi se riuscite a scovare la ricetta originale, gelosamente tenuta dai fornai offidani, fateci sapere!
Con tutte queste prelibatezze occorre bere altrimenti si rischia di soffocare 😜. In vostro aiuto arrivano Offida Rosso, Offida Pecorino e Offida Passerina, oltre a Rosso Piceno, Falerio e Terre di Offida. All’interno dell’ex convento di San Francesco si trova l’Enoteca Regionale, che tanto ci ricorda Ca’ di Be’ a Bertinoro, dove degustare questi e tanti altri ottimi vini della zona.
Che dite, la organizzate una gita a Offida?
2 commenti
Purtroppo non ci siamo stati quando siamo stati nelle Marche tempo fa. Sicuramente entra nelle città da vedere quando torneremo nelle Marche
Devo ammettere che le Marche, complice anche la pandemia, mi stanno sorprendendo sempre di più e, vista la mia vicinanza, sono di casa piuttosto spesso 😜 Dal punto di vista di borghi e natura hanno ben poco da invidiare a tante altre regioni più blasonate