Percorsi trekking da Brisighella: l’Anello del Carné

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Brisighella non è solo uno dei borghi più belli d’Italia ma è anche uno dei comuni attraversati dal Parco Regionale della Vena del Gesso Romagnola. Ciò significa che organizzare un fine settimana a Brisighella non significa solo scoprire un borgo medievale ben conservato, ma anche unire una visita storico-culturale ad una più naturalistica. Il Parco, infatti, estendendosi per circa 25km, è la meta ideale per amanti del trekking, principianti ed esperti.

Il Parco della Vena del Gesso Romagnola

La Vena del Gesso Romagnola è una dorsale di solfato di calcio cristallizzato che affiora lungo tutta la lunghezza del parco. Si tratta di una ricchezza naturale e storica senza eguali che regala a noi escursionisti panorami estremamente diversi a seconda che si guardi a nord o a sud. Suggestivi scorci risaltano l’effetto di cristallizzazione del gesso sulle rocce che, riflettendo il chiarore della luna, le fa sembrare delle pietre lunari. Un susseguirsi di crinali verdeggianti con sfumature azzurrine, calanchi, grotte, doline e pianure abitate, dove il mare, nelle giornate serene, si presenta come una sottile linea blu.

Un patrimonio non solo naturalistico ma anche storico. In epoca protostorica, le grotte Tenaccia e Re Tiberio venivano utilizzate sia come ricovero sia come luogo di culto del dio delle acque. Negli abissi, infatti, si udiva lo scroscio dell’acqua che scorreva. Di blocchi di gesso furono costruiti borghi e centri storici come quello di Brisighella: i gessaroli, difatti, estraevano il gesso che, “cotto e pesto” serviva “mirabilmente per fabbricar case”.

Sentiero trekking l’Anello del Carné

Il sentiero Anello del Carné è uno dei percorsi escursionistici più famosi nella zona di Brisighella, non solo per la varietà di paesaggi che si può incontrare lungo il percorso ma anche perché è adatto agli escursionisti non esperti ma che abbiano un minimo di allenamento.

È un trekking abbastanza facile che si snoda su un percorso diversificato: si va dai sentieri nel bosco alle strade bianche, a quelle asfaltate alle carraie. Ecco le caratteristiche principali.

  • Durata: 2 ore e mezza (3 ore con soste)
  • Difficoltà: E
  • Dislivello: +/-400m
  • Lunghezza: 5km (6km con possibile deviazione)
  • Segnaletica: sentieri CAI 505 e 511
  • Mappa wikiloc (percorso senza deviazione)

L’Anello del Carné

Il punto di partenza del sentiero l’Anello del Carné è il Centro Visite Rifugio Ca’ Carné (link Maps). Lasciate l’auto nel parcheggio a circa 10 minuti a piedi dal rifugio. La strada che collega il parcheggio con il rifugio è caratterizzata dalla presenza di statue in pietra piuttosto curiose che, in pieno autunno, quando abbiamo fatto questo sentiero, assumono un’aria molto misteriosa e a tratti inquietante. Una volta al rifugio, è possibile visitare il museo naturalistico e/o fare una sosta gustosa pre e post trekking.

Si sale lungo il percorso CAI 505 (il primo a sinistra dei tre che ci si trova davanti, quello più in salita), raggiungendo il crinale a Ca’ Angognano in circa venti minuti. Ci si immette poi in una strada asfaltata, continuando verso destra per circa 15 minuti. Come punto di riferimento avrete un parcheggio che incontrerete sulla sinistra: poco dopo, sulla destra, si innesta il sentiero CAI 511, in direzione Vespignano (fate attenzione a non saltare questo incrocio: diversamente allunghereste il percorso di molti chilometri, gran parte dei quali su strada asfaltata!).

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Prendete questo sentiero. Dopo circa 100m un enorme cancello chiude la strada: il sentiero 511 continua a sinistra, prima del cancello. Una volta arrivati nei pressi dell’oratorio di Vespignano si prosegue sempre dritto, oltrepassando una coltivazione di kiwi e vigneti sulla sinistra. Alla fine di via Vespignano, si gira a destra sulla strada asfaltata di fronte che poi inizia a salire fino ad una deviazione ben segnalata dell’itinerario sulla destra.

Da qui il sentiero torna ad attraversare il bosco e continua in salita. Il sentiero è sempre ben segnalato, supererete uno spiazzo con un rudere fino a raggiungere la cresta dei gessi di Castelnuovo, da cui si domina la dolina di Ca’ Plantè. Tra salite e discesa si arriva alla destra della strada che dal parcheggio porta al rifugio, di fronte al sentiero che porta al Monte Rontana.

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Sentieri trekking alternativi

Oltre all’Anello del Carné, il territorio di Brisighella offre tanti altri sentieri di trekking adatti a tutti. Ecco alcuni spunti:

  • Sentiero degli Abissi: 3km, riconoscibile dai segnavia bianco-rossi con la sigla “SA”, punto di partenza il rifugio Ca’ Carné.
  • Sentiero dell’olio: 7km lungo le strade dell’arenale, partendo dalla stazione ferroviaria del borgo.
  • Sentiero ad anello all’ex cava Monticino.
  • Sentiero dei Cristalli: dalle 2 alle 3 ore, a seconda del punto di partenza.
  • L’Anello di Monte Mauro (la cima più elevata della Vena del Gesso): 11km per una durata di circa 7 ore.

Anche gli amanti della bici hanno di che divertirsi. La Ciclovia dei Gessi è un percorso di circa 30km, difficoltà medio-alta, con un dislivello di 900m complessivi.

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2 commenti

  1. Sì, le giornate splendide con i cieli tersi e azzurri va bene… ma vuoi mettere la meraviglia di queste foto nebbiose? Come dici tu aleggia un alone di mistero nel bosco! Ti dirò, non mi dispiacerebbe aggirarmi per quei sentieri con quell’atmosfera (forse l’unico problema potrebbe essere la piega ai capelli) 😛 Buon fine settimana Erica! 🙂

    1. Per i capelli vige una sola regola: il cappello! 😂 Diversamente, nel mio caso, potrebbero prendere un bello spavento anche i caprioli!
      In ogni caso concordo con te Dani: vada per i cieli azzurri ma quell’atmosfera alla Fantaghirò li batte a mani basse!

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