Alla scoperta dei Monti Dauni: cosa vedere a Biccari e dintorni

biccari e dintorni

Borghi secolari, una natura incontaminata e tradizioni enogastronomiche fortemente legate al territorio: se i Monti Dauni fossero una ricetta, questi sarebbero i tre ingredienti principali. Abbiamo scoperto per la prima volta questa zona della Puglia grazie al Biccari Cinefood Festival ed è stato proprio in questa occasione che abbiamo capito perché in tanti, al nominare la parola Daunia, ci avevano garantito che ci sarebbe piaciuta molto.

Dimenticatevi le zone costiere del Gargano, nei Monti Dauni si respira un’aria diversa, si scopre una Puglia del tutto inaspettata, di certo non scontata, dove l’autenticità, senza ritocchi, la fa da padrona. I Monti Dauni, in primavera, ti accolgono con immense distese di verde, puntellate qua e là da papaveri, quasi a voler formare un puzzle da voler riprodurre a casa per non dimenticare questi luoghi.

Cosa vedere a Biccari, paese natale di Ralph de Palma

Su una collina, a 450m s.l.m., circondato da boschi e aree naturalistiche del Subappennino Dauno: ecco dove si trova Biccari, piccolo borgo il cui primo insediamento risale al Neolitico.

Uno dei borghi autentici d’Italia, è il paese che diede i natali a Ralph de Palma il quale, con i suoi 241km/h nel 1919, a Daytona Beach batté il record del mondo di velocità in auto, garantendogli l’appellativo di “uomo più veloce del mondo” e “il proiettile”, nonché un (più che meritato) docufilm presentato in anteprima proprio durante il Cinefood Festival.

centro storico Biccari
Il centro storico

Chissà come poteva sembrare Biccari agli occhi del piccolo Raffaele de Palma, chissà quante volte entrò nell’imponente Chiesa Madre del paese, la cattedrale Maria SS Assunta – dove ogni tessera della cupola fu acquistata dalle famiglie del paese – quante volte salì in cima alla Torre Bizantina (da cui si sviluppò il paese e dove oggi è possibile ammirare oggetti legati alla civiltà contadina) o semplicemente attraversò la Porta della città che in passato, una volta chiusa, poteva essere attraversata solo dalle donne che uscivano per gettare i rifiuti domestici.

E chissà, se non fosse stato costretto ad emigrare da bambino negli Stati Uniti, se avrebbe mai ascoltato le ‘nzammarùchele. Cosa sono, anzi cosa erano? Erano canti utilizzati come messaggi tra innamorati che le ragazze erano solite intonare nel buio e nel silenzio della sera, dondolandosi su delle altalene montate sull’uscio di casa o sotto i tanti archi del paese, affinché gli interessati ricevessero il loro messaggio. Sì, ma che messaggio? Beh, vi erano tre tipi di canti: d’amore, di sdegno e di lagnanza. Inutile dirvi quale di questi manager si sarebbe aspettato da me se fossimo vissuti in quel periodo… ma d’amore ovviamente! (Lo so, vi sareste aspettati canti di lagnanza ma devo smentirvi clamorosamente). Se volete farvi un’idea di questi canti, oltre 50 registrazioni sono consultabili sul sito dell’archivio sonoro di Puglia.

arco innamorati biccari
Ve le immaginate le coppiette sotto questi archi?

Trekking a Biccari: escursione sul Monte Cornacchia

Il “tetto della Puglia“, così viene definito il Monte Cornacchia il quale, insieme al lago Pescara e al Bosco della Cerasa, formano un’Area Naturale di circa 600 ettari. Un paradiso per escursionisti ed amanti del trekking, fruibile anche in mountain bike, a cavallo e, per i più pigroni, parzialmente con un fuoristrada 😂. Preparatevi a immense praterie, boschi di conifere, cerri e una tranquillità tale da farvi venire voglia di iniziare un sano detox digitale e sdraiarvi sull’erba a godere del sole per tutta la giornata.

monte cornacchia
Rendiamo l’idea?

Se poi, sulla via del ritorno, non siete molto stanchi, potete sempre fermarvi al parco Daunia Avventura e cimentarvi in uno dei percorsi acrobatici. Che ve lo dico a fare, io ci ho provato e mi sono difesa alla grande, manager, causa vertigini, si è limitato a fare foto e a riprendere – a tratti – la mia goffaggine.

Dove mangiare a Biccari

In Puglia, si sa, il cibo è una cosa seria, abbondante e non lo si può rifiutare quando si è a tavola. A Biccari vi consigliamo quattro posticini niente male, ognuno diverso dall’altro quanto ad interpretazione della cucina locale:

  • La locanda dei sapori – difficile scegliere tra i loro antipasti e le loro orecchiette;
  • Officina 17 – il loro pancotto rivisitato è come le ciliegie;
  • Ristorante La Baita – una pancetta ripiena di agnello che commuove;
  • Ri.Ga. – ottimo il risotto ai funghi e tartufo nero.

Se siete più da formaggi e salumi, invece, c’è solo un posto a Biccari dove dovete andare, l’azienda agricola Molino a vento.

“Mangiare è come fare l’amore, è fantasia”: questo il motto di Domenico, casaro di professione ma, soprattutto, per passione. Una passione che trasuda dalle sue parole, una dedizione supportata e condivisa da tutta la sua famiglia, in particolare da Concetta, sua moglie da quasi 50 anni, e che ha profonde radici nel territorio biccarese. Una passione, insomma, che non può che trasformarsi in prodotti a metro 0, genuini e di altissima qualità. Provare per credere cari i nostri buongustai!

Cosa vedere nei dintorni di Biccari: Orsara di Puglia e Troia

Entrambi Bandiere Arancioni, questi due borghi si trovano a poca distanza da Biccari e meritano di rientrare tra i luoghi da visitare nei Monti Dauni per la loro storia e il loro patrimonio artistico.

Cosa vedere a Orsara di Puglia

Siamo a 635m s.l.m. e si sente: il vento di questo maggio poco primaverile si impone con una certa forza e fa sentire il suo rumore lungo le settecentesche mura di cinta di Orsara di Puglia.

Un borgo dal castrum romano, da cui si governava la via Francigena per oltre 15 miglia, che in passato vantava una cinta muraria con ben venti torri e che ha nella grotta di San Michele Arcangelo e nella chiesa dell’Annunziata i suoi punti di maggiore interesse.

La discesa dal centro storico per raggiungere l’Abbazia di Sant’Angelo non lascia presagire la bellezza di tale complesso che, data la sua posizione, sembra proprio voler invitare fedeli e non ad entrare e scoprire i suoi tesori.

Esterno Abbazia di Sant'Angelo Orsara di Puglia
Esterno Abbazia di Sant’Angelo

Se l’impatto esterno è già positivo, una volta entrati non si può non rimanere affascinati dalla grotta di San Michele. Si tratta di una grotta naturale, creatasi dal vuoto lasciato dal mare, alla quale i fedeli possono anche accedere, tradizionalmente soffermandosi ad ogni gradino per una preghiera personale, scendendo quella che viene definita la Scala Santa.

grotta di san michele
La grotta

Dietro l’altare, una nicchia accoglie la statua di San Michele con la spada sguainata nell’atto di schiacciare, con un piede, il viso del diavolo, impersonato da un uomo di colore. Solo una sezione delle pareti della grotta presenta ancora le evidenze del passaggio dei pellegrini (scritte e impronte) poiché la friabilità delle stesse, causata dalla presenza di sabbia, ne ha provocato la cancellazione.

La chiesa dell’Annunziata, al contrario, presenta due cupole dallo stile orientaleggiante, una a base circolare e l’altra ellissoide. In stile romanico e in pietra viva, non presenta ornamenti e la sua sobrietà fa quasi pensare ad una fortezza, più che ad un edificio religioso.

Prima di fare una scenografica e gustosa pausa pranzo e provare la borragine fritta dello chef Peppe Zullo alla cantina ipogea Nuova Sala Paradiso, il passato spagnolo di Orsara vi condurrà in piazza Mazzini al Palazzo Baronale, adiacente alla chiesa dell’Annunziata, dove dimorò l’ecclesiastico Francesco Guevara (nessuna parentela con il quasi omonimo cubano) e alla Fontana Nuova, custodita tra due arcate del Palazzo della Principessa di Selofra ed utilizzata in passato anche come lavatoio pubblico.

Cosa vedere a Troia

Sebbene si dica che Troia sia stata fondata da Diomede, le testimonianze ritrovate fanno risalire la nascita di questo borgo dei Monti Dauni all’epoca romana. Troia, che conta ben 5 patroni e quest’anno festeggia ben 1.000 anni dalla fondazione, ci accoglie con un timido sole che ben riflette il bianco della pietra di Castelluccio e il verde della pietra di mare della cattedrale romanica di Santa Maria Assunta.

È impossibile non notare il suo rosone con le sue undici colonnine tutte diverse che lo rendono unico al mondo. Tutta la facciata è un insieme armonico di simbolismi creati per ribadire il legame e lo scontro tra religione e razionalità e l’interno non è da meno: colonne marmoree e un pulpito romanico del 1198.

rosona cattedrale di Troia
Il rosone della cattedrale

Ora basta con la storia dell’arte, è ora di fare una pausa golosa. E non potevamo scegliere posto migliore se non la Pasticceria Casoli, dove Lucia prepara il dolce di Troia, la passionata, un dolce a base di tre tipi di ricotta e mandorle della Puglia, e i picchiotti, tarallini al nero di Troia.

passionata Troia
La passionata della Pasticceria Casoli di Troia

Che dire, gli ingredienti per un bell’itinerario nei Monti Dauni ve li abbiamo dati. Preparate le valigie!


in collaborazione con Daunia Press Tour e i comuni di Biccari, Orsara di Puglia e Troia

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2 commenti

  1. Che bei posticini! Io ho un debole per le chiesette e… Che bellezza l’Abbazia di Sant’Angelo! Complimenti per il coraggio dimostrato al parco avventura, perché non a tutti va di mettersi in gioco… Amen la goffaggine, è divertentissimo!

    1. Infatti se dovessi non fare qualcosa ogni volta che mi sento goffa non farei nulla! Chi se ne frega di come mi vedranno gli altri, l’importante è farsi due belle risate!

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