Itinerario di 6 giorni nella Hill Country in Sri Lanka: cosa vedere, come muoversi e consigli utili

itinerario hill country

Dopo sei giorni nel triangolo culturale avevamo bisogno di “cambiare aria”, soprattutto in termini di temperature. Eccoci quindi lasciare Dambulla per raggiungere Kandy, la prima tappa del nostro itinerario nella Hill Country.

Dimenticatevi le rovine archeologiche di Anuradhapura e Polonnaruwa, dimenticatevi il caldo umido e preparatevi ad essere circondati da 50 sfumature di verde. La Hill Country vi accoglierà con montagne color smeraldo, piantagioni di tè perdersi a vista d’occhio, cascate e temperature tendenti – a tratti – al freddo.

6 giorni nella Hill Country: il nostro itinerario

Come nel caso del triangolo culturale, anche nella Hill Country dovrete fare una scelta: non riuscirete in pochi giorni ad esaurire tutte le meraviglie da visitare, soprattutto se intendete fare del trekking. Ecco, in breve, il nostro itinerario:

  • Kandy (2 notti) – il secondo giorno lo abbiamo dedicato alla visita dei Giardini Botanici di Peradeniya e ai templi di Embekka, Lankatilake e Gadaladeniya
  • Nuwara Eliya (1 notte)
  • Ella (1 notte)
  • Wellawaya (2 notti).

Cosa vedere a Kandy, capitale dell’ultimo regno singalese

Se ripensiamo al nostro viaggio di 15 giorni, Kandy è sicuramente la città più caotica (e costosa) dello Sri Lanka dopo la capitale Colombo. Arrivare a Kandy dopo aver trascorso quasi una settimana nel triangolo culturale è quasi uno shock: alla stazione dei bus (Good Shed bus station) ci è mancato poco che un bus ci investisse.

Lo Sri Dalada Maligawa, più comunemente chiamato Tempio del Sacro Dente, è senza alcun dubbio il sito più importante e più visitato della città. Custode di quella che viene considerata la reliquia più preziosa per i fedeli buddhisti – il dente del Buddha – questo tempio è meta di pellegrinaggio 365 giorni all’anno. Onestamente non ci aspettavamo una tale tripudio di bellezza e sacralità allo stesso tempo: oro, incenso, fiori, avorio e legno intagliato. Statue di Buddha, storyboard che raccontano la leggenda del dente e fedeli in preghiera: a tratti ci siamo sentiti fuori posto. Non sappiamo bene il perché, non è una sensazione a noi comune ma una volta raggiunta la zona esterna quella sensazione è scomparsa.

tempio del sacro dente kandy
Qui è custodita la reliquia

Terminata la visita al tempio ci siamo sgranchiti le gambe passeggiando tutto intorno al lago di Kandy. Dovrete stare attenti a dove mettete i piedi perché il percorso in alcuni punti è un po’ dissestato e dall’acqua potreste veder spuntare animali diversi dai pesci.

Cosa vedere nei dintorni di Kandy in un giorno

Molte persone scelgono di soggiornare a Kandy un solo giorno, solo per vedere il tempio del Sacro Dente. Niente di più sbagliato! Dedicate un’altra giornata ai dintorni di questa grande e caotica città, vi sembrerà di trovarvi in un altro pianeta.

Tuk tuk come “fedele compagno di avventure”, eccoci iniziare il nostro secondo giorno a Kandy con i Giardini Botanici di Peradeniya, a soli 15 minuti dalla città. 60 ettari di meraviglia, di bamboo giganti, orchidee, roseti, agave, ficus benjamina dalle dimensioni extra large, palmeti, noci di cocco giganti e cactus. Chi più ne ha, più ne metta! Giudicate voi.

Lasciati i giardini botanici, continuiamo il nostro tour nei dintorni di Kandy con tre templi – alcuni hindu – molto diversi l’uno dall’altro. Il tempio hindu di Embekka colpisce per le sue colonne di legno intagliate raffiguranti danzatrici, animali e lottatori (come segnalato all’ingresso del tempio, è vietato toccarle). Al nostro arrivo, poi, era appena iniziata una cerimonia con due anziani intenti a suonare dei tamburi, producendo una melodia costante, ripetitiva, di quelle che ti entrano in testa e ti accompagnano per tutta la giornata.

Il tempio di Lankatilake, sia hindu che buddhista, si trova su uno spuntone di una roccia da cui si gode una bella vista sulle montagne. Il santuario è generalmente chiuso ma vi basterà chiedere ad uno dei monaci di aprirvi le porte, accompagnandovi e raccontandovi la storia delle varie statue custodite all’interno.

tempio lankatilake
Tempio Lankatilake

Il nostro tour nei dintorni di Kandy termina con il tempio di Gadaladeniya, forse il tempio che più ci ha colpiti dei tre. Circondato da piccoli laghetti, ha nella statua dorata del Buddha seduto la sua attrattiva principale. A sinistra dell’entrata troverete un artista che vende cartoline sulle principali attrazioni del paese. Noi ne abbiamo acquistata una raffigurante Sigiriya a sole 200 rupie e possiamo garantirvi che ne avremmo acquistate tante altre.

statua buddha gadaladeniya
Statua del Buddha dorato

Informazioni e consigli utili

  • Come raggiungere Kandy da Dambulla con i mezzi pubblici: numerosi bus percorrono la tratta che collega queste due città. Noi abbiamo scelto un bus con l’aria condizionata che in circa 3 ore ci ha lasciati alla stazione centrale dei bus. Il biglietto è costato 615 rupie a persona (circa 3€). Non vi sono collegamenti ferroviari.
  • Quanto costa il biglietto d’ingresso al Tempio del Dente: 1.500 rupie a persona (7,50€). Ricordate di indossare abiti coprenti – sarong o pantaloni/gonne lunghi poiché si tratta di un luogo sacro e i controlli sono ferrei.
  • Ve lo avevamo già accennato nel post sui consigli utili per organizzare al meglio il viaggio ma ve lo ribadiamo anche qui: nei piccoli centri urbani è difficile reperire prodotti specifici per l’igiene personale quindi se vi accorgete di esserne a corto, Kandy è la tappa perfetta per fare rifornimento poiché qui troverete diversi supermercati.
  • Il tuk tuk che ci ha accompagnati per tutto il giorno nel nostro itinerario nei dintorni di Kandy è costato 2.400 rupie, inclusi i 200m di spinta causa benzina finita. Raggiungere i giardini botanici in bus è molto semplice: lo stesso non si può dire dei tre templi. Per questo vi consigliamo di prendere il tuk tuk.
  • Quanto costa il biglietto d’ingresso ai Giardini Botanici di Peradeniya: 1.500 rupie a persona. Per la visita considerate almeno 2/3 ore.
  • I biglietti di ingresso ai templi di Embekka, Lankatilake e Gadaladeniya costano tutti 300 rupie a persona. Sono tutti aperti dalle 8 alle 18.

Un giorno a Nuwara Eliya e Ella, le città del tè e del trekking

Eccoci arrivati alla parte più interessante del nostro itinerario nella Hill Country. Indossate una bella felpa al vostro arrivo alla stazione di Nanu Oya, la differenza di temperatura si farà sentire! A soli 15 minuti in tuk tuk dalla stazione, Nuwara Eliya ci ha un po’ delusi. Definita “la piccola Inghilterra”, di coloniale non ha ormai quasi più nulla. Gli edifici in questo stile sono davvero pochissimi (prevalentemente hotel): l’ufficiale John Davy che la “scoprì” stenterebbe a riconoscerla oggi.

A Nuwara Eliya ci si ferma principalmente per tre motivi: giocare a golf, visitare qualche piantagione di tè e fare un’escursione nelle Horton Plains. Noi non abbiamo fatto nulla di tutto ciò perché abbiamo optato per un leggero trekking, destinazione Lovers’ Leap (salto degli amanti). Seguendo le indicazioni della Lonely Planet si arriva alla cascata in poco meno di 25 minuti, attraversando le piantagioni della Pedro Tea Estate, una delle aziende più famose della zona.

cascata degli innamorati
Lovers’ leap

Informazioni e consigli utili

  • Il tragitto da/per la stazione di Nanu Oya dalla homestay costa 600 rupie. Se soggiornerete in pieno centro potrebbe costarvi anche meno;
  • 400 rupie saranno più che sufficienti per portarvi all’inizio del percorso per raggiungere Lovers’ Leap;
  • Nuwara Eliya si trova sulla linea ferroviaria che collega Kandy a Ella, una delle esperienze da non perdere durante un viaggio in Sri Lanka. Per tutte le informazioni sugli spostamenti in treno vi rimandiamo al nostro post “itinerario fai da te di 15 giorni a dicembre“.

Quando arriverete ad Ella, crederete di aver sbagliato città. “Questo non è precisamente lo Sri Lanka”, o almeno questo è quello che ho pensato appena arrivati in “centro”. Le virgolette sono obbligatorie perché il centro di questa cittadina consiste in una strada di circa 400 metri lungo la quale abbondano bar, ristoranti e negozi di souvenir. Ella è la tappa ideale per chi ama il trekking e rilassarsi (magari con un cocktail) dopo la sfacchinata.

Trekking a Ella

A Ella potrete sbizzarrirvi con i percorsi dedicati al trekking: noi abbiamo scelto di scalare il Little Adam’s Peak e di raggiungere, successivamente, il tanto instagrammato Nine Arch Bridge (ponte dei nove archi).

Per raggiungere il Little Adam’s Peak occorrono circa 45 minuti (sola andata): se non fosse per gli ultimi 15/20 minuti, non sarebbe nemmeno un percorso impossibile. Arrivati agli ultimi – diciamo – 150m, le vertigini di manager hanno avuto il sopravvento e ci hanno impedito di proseguire fino alla cima. A differenza di Sigiriya, questa volta ho desistito anche io: la paura di scivolare a cause delle forti raffiche di vento è stata troppa.

little adam's peak
Little Adam’s peak

La vista dalla cima che precede il Peak (alla stessa altezza) è comunque meritevole e ci ha consolato vedere tante persone fare retromarcia una volta arrivati allo stesso nostro punto 😂 (fanno eccezione i cingalesi che hanno l’incredibile capacità di arrampicarsi come i cervi con le sole infradito).

Discorso diverso va fatto per raggiungere il Nine Arch Bridge. Se come noi vorrete andarci dopo il Little Adam’s Peak e senza tuk tuk, beh, preparatevi a circa 45 minuti di percorsi improbabili (potete anche camminare lungo le rotaie). Ad oggi non abbiamo ancora capito come ci siamo riusciti senza perderci e senza romperci l’osso del collo. Per un brevissimo tratto ci ha stalkerato una sedicente guida la quale, nonostante gli avessi ripetutamente detto che non lo avremmo pagato, ha provato comunque a condurci fino al ponte.

Una volta arrivati al ponte, la stanchezza era tale che un bel cocco fresco ha avuto su di noi questo effetto

Una volta scattate le foto di rito, abbiamo provato ad attendere il passaggio del treno ma visto il calar del sole e in mancanza di torcia, alle prime avvisaglie di buio abbiamo preso la via del ritorno con un tuk tuk (500 rupie, circa 8km).

ponte nove archi
Nine Arch Bridge

Due giorni a Wellawaya: sì o no?

Se i nostri programmi fossero andati come previsto, la risposta sarebbe stata sì. Se ci avete seguito su Instagram, ricorderete che il nostro sognato safari all’Uda Walawe National Park saltò a causa della non professionalità di un tour operator locale che all’ultimo minuto cancellò la visita, lasciandoci nella condizione di non poterci organizzare diversamente. Wellawaya è, infatti, un buon punto di partenza per chi vuole provare l’esperienza del safari. Diversamente, non ha alcun senso pernottare due notti. Sfortunatamente, dato che avevamo prenotato tutto prima della partenza, non abbiamo potuto modificare i nostri programmi. Wellawaya, al di là del safari, è anche la tappa perfetta per visitare le cascate di Diyaluma – che noi non abbiamo visto perché avevamo altro in programma – e Buduruwagala. Il nostro host ci ha anche portati a delle piccole cascate frequentate solo da persone del posto: non ne conosciamo il nome, non sono segnalate da nessuna parte e per arrivarci abbiamo camminato a piedi nudi lungo canali d’acqua e in mezzo alla foresta.

Buduruwagala è famosa per le sculture rupestri del Buddha risalenti a circa 1000 anni fa. Il Buddha in piedi al centro è alto ben 15m ed è circondato da figure scolpite più piccole. Dalla biglietteria occorre camminare circa 30 minuti: una passeggiata molto piacevole lungo un percorso che costeggia laghetti e tanta, tanta natura.

buduruwagala
Buduruwagala

Informazioni e consigli utili

  • Wellawaya dista circa un’ora da Ella. Il biglietto del bus costa 75 rupie a persona e il viaggio dura circa un’ora. Lungo la strada passerete davanti alle Rawana Ella Falls che, onestamente, non meritano una sosta.
  • Il biglietto di ingresso a Buduruwagala costa 362 rupie a persona e il sito è aperto dalle 6.30 alle 18.
  • Per raggiungere Buduruwagala potete prendere qualunque bus diretto a sud o un tuk tuk.
  • Al ritorno dalle sculture rupestri, fermatevi a bere un bel succo fresco nell’unico bar presente nel sito. Al nostro arrivo sembrava vuoto ma, proprio mentre stavamo per andarcene, il proprietario è arrivato in sella ad uno scooter con la frutta fresca. È evidente che non si aspettasse tanti clienti quel giorno.

(Foto di copertina Jusch – Pixabay)

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10 commenti

  1. Alcune delle tue tappe io non le feci. Però in compenso andai sia all’Adam’s Peak originario che al Little Adam’s Peak! Mi sarebbe piaciuto vedere gli altri templi di Kandy anche perché a dire il vero a me il Tempio del dente ha un po’ deluso. Troppa folla, troppa confusione,non ebbi neppure il tempo di vederlo veramente il tempio perché continuavano a dirmi di procedere, di camminare, di seguire la fila. Forse sono capitata nel momento sbagliato, magari in una celebrazione o qualcosa del genere non so però a me non è rimasto per niente impresso!

    1. Mi dispiace, forse noi abbiamo avuto più fortuna perché di gente ce n’era ma non tanta da impedirne la visita con calma e senza spintoni. Ho letto il post sull’Adam’s Peak, siamo stati tentati fino all’ultimo di provare a scalarlo ma dopo Sigiriya, Pidurangala e il Little Adam’s Peak abbiamo detto basta 😂

  2. Che meraviglia i Giardini di Peradeniya! Tappa davvero imperdibile, avete fatto benissimo ad inserirla nell’itinerario, ragazzi! Quel ficus è uno spettacolo che da solo vale “il prezzo del biglietto”, o meglio la seconda notte a Kandy…che al primo sguardo mi ha fatto venire in mente le mitiche lavatrici!!!ahahha sarà la stanchezza…oppure i due nonnetti hanno ipnotizzato anche me con i loro tamburi! 😆
    Comunque ragazzi ci avete dato dentro con i trekking! Grandi! Per noi una vacanza non è tale senza almeno una tappa zaino in spalla! Anche se il Little Adam’s Peak merita, Sigiriya vince a mani basse, per quanto mi riguarda: è una meraviglia e non me la perderei per nulla al mondo, se dovessi partire per lo Sri Lanka! 😉
    Peccato per il mancato safari, ricordo bene le vicessitudini di quel giorno, oltre all’incazzatura più che giustificata.
    Ad ogni modo, è stato un viaggio davvero affascinante amici e vi ringraziamo per averci fatto conoscere questo splendido Paese! 😊

    1. Sono assolutamente d’accordo con te, Sigiriya non si batte, vale ogni singolo pericolo di embolo!
      Quanto a Kandy, possiamo dire con certezza che mai abbiamo visto dei giardini botanici così belli e grandi! Solo al ritorno abbiamo scoperto che in Sri Lanka ce ne sono altri, anche se non sappiamo se della stessa dimensione e bellezza. Di una cosa siamo certi: lo Sri Lanka sa accontentare qualunque viaggiatore!

  3. Che colori vibranti Erica! Ecco adesso che ho visto un po di #cosebelle forse forse potrei soprassedere sul fatto che questo luogo non si trovi a Nord e che soprattutto sia caldo umido! 😛 Ma ora sono curiosa sul perché di quella sensazione che hai descritto nel tempio!Complimenti ancora per le foto ragazzi! *_*

    1. Abbiamo visitato tanti templi durante il viaggio in Sri Lanka, molti dei quali alla presenza di fedeli raccolti in preghiera, ma solo in quello di Kandy ci siamo sentiti fuori luogo. Ho avuto a tratti la sensazione di essere di troppo, di disturbare e di “invadere” un luogo privato. Nessuno dei presenti ha fatto o ha detto nulla, magari è stata solo una mia sensazione, ma forse è per questo motivo che non sono rimasta molto tempo all’interno del tempio.

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