Di coccole e visite mediche

Quando sei cresciuta giocando con le Barbie tendi ad avere una visione romantica della vita. Questo almeno fino all’adolescenza, periodo in cui o continui con questa filosofia (altamente improbabile) o diventi un cinico top di gamma. Non ci sono vie di mezzo: o si è bianco o nero, il grigio non è una sfumatura, tantomeno il titolo di un libro.

Mi rivolgo in particolare al pubblico femminile, quello che per antonomasia subisce, ma soprattutto manifesta, i maggiori cambiamenti. Non cambia solo il corpo, con trasformazioni che danno il via alla terza guerra mondiale in famiglia con sbalzi d’umore degni de l’Esorcista.

Noi del “gentil sesso” vogliamo essere coccolate, vezzeggiate e, talvolta, venerate e questo non cambia con il passare del tempo, anzi! Nemmeno se vai a fare una visita medica. Sì, avete capito bene e sono convinta che alla fine del post non potrete che essere d’accordo con me.

coccole e visite mediche

Quando parlo di visita medica mi rivolgo ovviamente alla visita delle visite: quella dal ginecologo

Non so voi, ma personalmente ho sempre avuto un “lui”, fatta eccezione per un anno in cui ho voluto provare l’ebbrezza del “contatto” femminile e il risultato è stato talmente disastroso che sarei voluta uscire nel bel mezzo della visita.

Durante i miei due anni e mezzo di vita studentesca a Roma ho optato per un ginecologo del posto: non mi sembrava così logico dover aspettare il mio ritorno in terra romagnola per il controllo di routine. E così mi faccio consigliare dalle mie coinquiline un ginecologo di loro fiducia.

Un’esperienza di vita. Gli studi medici privati a Roma spesso e volentieri si trovano all’interno di brutti e vecchi palazzi e condomini, quindi il primo impatto non è stato esattamente dei migliori.

Detto questo, una volta entrata la sensazione è stata quella di trovarmi in una spa: luci soffuse, musica di sottofondo, colori pastello, molto rilassanti, anche la suoneria del telefono era bassa e gradevole. Poi lui, il segretario. Diciamocelo, normalmente si tratta di un lavoro svolto da donne, lui invece mi ha accolta con un sorriso e un “calore” mai visti prima in uno studio medico.

coccole e visite mediche

Comunque, dopo avermi offerto un caffè mi fa accomodare nello studio. E lì la spa continua, con aggiunta dell’incenso. Sì, avete capito bene, incenso. Una voce molto calda e gentile mi invita ad accomodarmi e subito dopo compare il gyno, un uomo piuttosto attraente, sulla quarantina, compagno del bel ragazzone-segretario. Inizia la visita così come la mia adorazione per lui nel momento in cui, con voce che vi lascerò immaginare, pronuncia questa frase: “ma cosa abbiamo qui?”. Ok, non ricordo bene come abbia fatto a trattenere la risata ma, per farla breve, ho avuto la migliore visita ginecologica della mia vita, con contorno “teorico” di coccole.

Poi torno nella provincia di Rimini e torno dal mio “vecchio” ginecologo. Sì, carino, simpatico, professionale, mai lamentata, ma non aveva e non ha tutt’oggi lo stesso appeal di quello di Roma. Rientra nella categoria “sono un ginecologo quindi sono più gentile di un cardiologo ma resto pur sempre un medico. Quando entri, ti trovi davanti il classico studio medico fatto di mobili antichi, qualche sprazzo di tecnologia (siccome sono sboroni sono solitamente dotati di Mac, Ipad, Iqualunquecosa ma non sanno effettivamente usarli), strumenti del mestiere (che non starò qui a descrivere per il vostro bene, uomini), un bagno e due sedie. Visita, un paio di battute, stampa del referto, due minuti di medichese e fattura. Esattamente l’opposto del suo collega romano.

Non ci piace, quindi se ne conoscete uno nella provincia di Rimini che assomiglia anche vagamente al mio idolo romano fatemi sapere!

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