Ci credereste se vi dicessi che Montottone, un borgo di nemmeno mille abitanti, è da oltre otto secoli il paese dei vasai? Il #virtuasoblogtour mi ha permesso di scoprire non solo prodotti enogastronomici unici e borghi da lasciare a bocca aperta, ma anche artigiani che si tramandano il mestiere di generazione in generazione. Nella Valle dell’Aso, a Montottone, è solo uno il laboratorio dove poter ancora ammirare la tradizione centenaria dei vasai: la bottega dei vasai Bozzi.
Ne “lu paese de li coccià”, Anna Maria ed Emanuele portano avanti con orgoglio, fatica e tanta dedizione la tradizione di famiglia, la passione di papà Mario, “il vasaio”. Anna Maria cresce in bottega, osserva suo padre lavorare l’argilla e creare oggetti meravigliosi. Ci prova a imitarlo anche se i primi risultati, ovviamente, non sono perfetti. Quando prova a creare piccole brocche – racconta – non riesce a “far star su la pancia”, facendo conseguentemente pendere verso il basso anche il becco. “Vedi che le mie ridono e le tue piangono?”, commenta papà. Emanuele, al contrario, lavora in fabbrica fino ai 25 anni, poi torna in bottega ed impara il mestiere. Oggi è lui IL vasaio.
La danza del vasaio
Quando si osserva lavorare un vasaio, il movimento delle sue mani dà vita ad una vera danza. Prima di arrivare a questo, tuttavia, va fatta sull’argilla un’opera di educazione, come se si avesse di fronte un bambino: “prima devi dimostrare autorevolezza, poi una volta centrata, una volta sotto le tue mani, diventa docile, quindi puoi allentare la forza, creare il vuoto e dare la forma. È lì che arriva la delicatezza”. È lì che inizia la danza.
Non vi nascondo che vederli creare vasi e brocche è stato emozionante – oltre a rendermi ancor più consapevole di quanto la creatività sia una dote a me sconosciuta, per lo meno quando si tratta di manualità. Come musica di accompagnamento mi sono immaginata un bel valzer viennese, di quelli che si ascoltano al concerto di Capodanno. D’altronde la brocca “è una gran signora” e come tale va trattata.
in collaborazione con l’Associazione DiversoInverso
(Foto di copertina Canva)
4 commenti
Una storia davvero emozionante di passione e duro lavoro. Quello che riescono a creare queste mani è stupendo!
Io poi che sono negata posso solo che provare profonda ammirazione
Sono scontatissima ma che vuoi da me, non mi è partito il valzer viennese ma la solita unchained melody di Ghost! 😛
Sono bravissimi questi artigiani e che bello quando diventa un vero e proprio affare di famiglia! 😉
Oddio non ci avevo pensato! 😂 Sono due persone speciali, appassionate e con un senso della famiglia ormai scomparso oggi. A questo aggiungi la bravura….