L’insostenibile pesantezza del calcio

Quindi fatemi capire bene, oggi si gioca Italia – Spagna? Vi comunico che sto scrivendo questo post dal divano di casa perché, udite udite, manager, con la sua solita aplomb, ieri sera mi ha comunicato che avrebbe gradito la mia presenza in occasione della succitata partita.

Ma si potrà annullare tre lezioni per una partita? Ebbene sì, e lui lo sa, manager sa benissimo che quando sfodera quei begli occhioni nocciolosi io difficilmente dico no. Che volete farci, c’è chi ama gli occhi azzurri, verdi, io adoro quelli del mio compagno di giochi. La verità è che ho gli occhi azzurri e devo far credere a manager che preferisco i suoi ai miei .

Comunque, dicevamo … ah sì, la partita. In casa nostra l’atmosfera si sta già scaldando, le postazioni di fronte alla televisione sono quasi pronte (manca appunto il divano perché ci sono seduta sopra in questo momento – infatti manager sta sbuffando perché vorrebbe aver già sistemato tutto – ogni tanto lo chiamo Geoffrey, il maggiordomo di Will il principe di Bel Air), birretta al fresco, ventilatore posizionato: manca solo il fischio di inizio (fra 2 ore).

Insomma, siamo pronti, speriamo solo che la Nazionale vinca altrimenti si prospetta una serata molto, ma molto noiosa. Perché il calcio può essere pesante. Se anche qualcuno di voi dovesse trovarsi nella mia stessa situazione, si può sempre organizzare un mojito da qualche parte qui in Romagna lasciando a casa i  “derelitti” post-partita nella loro valle di lacrime.

Ah, Forza Azzurri, siempre!

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