La guerra delle ricette

Guerra delle ricette medico di famiglia
Che la guerra abbia inizio!

Andare dal medico è una delle cose che odio e amo di più, non tanto per la fila che devi fare quanto per la gente che incontri nella sala d’attesa. Anche se fortunatamente dal medico vado al massimo cinque volte in un anno, giusto per farmi fare le ricette, ogni volta va in scena Cabaret misto a So che cosa hai fatto. Sì, perché nella sala di attesa di un medico di base, per me che amo il people watching, c’è “trip for cats” (giusto per farvi impallidire con un po’ d’itanglish). Abbiamo:

  • i “soliti noti”, ossia quelli che incontri ogni volta, indipendentemente dal giorno o dalla stagione, e che sono sempre, costantemente malati (si ritiene fondamentale sottolineare come questi individui nella sala d’aspetto sembrino essere sempre sul punto di stramazzare al suolo e appena usciti dalla visita – o meglio ancora dopo aver semplicemente fatto delle ricette – saltellino come degli stambecchi sulle Dolomiti). Questa categoria è ovviamente composta al 99,9% da anziani;
  • le mamme, che comprensibilmente alle 10 hanno ancora una lista di cose da fare prima di pranzo lunga come i rotoloni Regina e che iniziano a sbuffare ancor prima di entrare perché vedono la fila stile “anteprima di Star Wars” al cinema;
  • i 30/40enni che magari hanno preso un permesso dal lavoro per andare dal medico per una cavolo di ricetta e si ritrovano a dover, ogni volta, discutere con la prima categoria.

Personalmente, rientro nella terza, non solo per l’età, ma perché ogni volta devo prendermi almeno 3-4 ore dal lavoro. Questo perché:

  • in genere, i medici di base tengono l’ambulatorio aperto 4 ore al giorno (raramente fanno mattina e pomeriggio). E secondo voi gli orari combaciano con le vostre pause? No
  • siamo così arretrati che ancora non abbiamo un sistema elettronico per contattare il medico (sì, dai, hanno la mail ma ditemi voi chi la legge e chi vi ha mai risposto) e farsi prescrivere quei medicinali che magari prendi ogni singolo giorno della tua vita o delle semplici analisi che magari fai ogni anno come controllo. Quanto mai ci vorrà? Mandi una email al medico e lui ti fa trovare a pausa pranzo le ricette già pronte e imbustate in bacheca. Semplice, no? Nessuno pretende che il drone ti consegni le ricette e/o medicinali a casa.

Come se non bastasse, il mio medico ha deciso che prima delle ore 9.00 devi prendere il bigliettino con il numero (stile supermercato) se hai bisogno di fare una ricetta ma non per le visite.

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è lui il colpevole

Al suo arrivo (di solito non prima delle 10 – e qui già un’ora di attesa) prima fa tutte le ricette poi le visite. Se per disgrazia ti capita di arrivare alle 9.15, l’esercito dei “soliti noti” ti si rivolta contro iniziando a borbottare fra di loro (come se tu non li sentissi in una stanza 4×4) o peggio se la prende con te facendoti notare che sei in ritardo ASTRONOMICO (15 minuti, sia mai!) e che ormai devi fare la fila delle visite, il che significa altre 3 ore come minimo.

Soluzione? Se l’opzione email non vi piace ce n’è un’altra altrettanto semplice: una segretaria che risponde al telefono (altro motivo di ritardi), PREPARA le ricette e le fa firmare al medico. Tempi di attesa? 10 minuti al massimo. Già alcuni medici lo fanno, come quello che avevo a Roma (basti dirvi che io, il medico di Roma, non l’ho mai visto in faccia).

Se poi ti azzardi a prendere il bigliettino entro le 9 per poi uscire a prenderti un caffè per ingannare l’attesa… BOOM! Lapidazione, lettera scarlatta, rogo, insomma decidete voi quale sia la punizione adeguata, basta che sia sufficientemente cruenta. Devi restare lì, ad aspettare in loro compagnia, ad ascoltare sempre le stesse lamentele sul medico (“è sempre in ritardo”, “oh, è arrivato, domani nevica”, “se aspetti lui fai in tempo a morire” – tutto rigorosamente in dialetto, dettaglio che rende le mie mattinate dal medico ancora più entusiasmanti).

Più volte ho pensato di cambiare medico ma sono sempre tornata sui miei passi perché, onestamente, non credo che cambiando troverei una situazione diversa. Comunque, questa mattina ho preso il bigliettino, sono andata a fare colazione al bar, sono tornata, sono stata quasi insultata, ho risposto in modo “quasi gentile” e ho fatto le mie ricette passando davanti ad alcune vecchiette megere. Come direbbe George Clooney … What else?

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