Museo dell’Insurrezione di Varsavia: visita, biglietti e orari

Varsavia è la classica capitale europea trasversale che può essere scoperta percorrendo filoni storici completamente diversi. Uno di questi è sicuramente legato al suo recente passato, in particolare alla Seconda Guerra Mondiale. Un periodo che ha visto la capitale e l’intero paese invasi dalle truppe tedesche e sovietiche fino all’estate del 1944. E sono proprio i giorni che portarono all’insurrezione della popolazione contro l’occupazione nazista ad essere raccontati all’interno del Museo dell’Insurrezione di Varsavia, chiamato anche Museo della Rivolta.

Museo dell'Insurrezione di Varsavia documenti

Il museo

Sono tante le date che noi italiani ricorderemo sempre, sia perché le abbiamo imparate (a memoria) a scuola, sia perché rappresentano un momento importante nella storia del nostro paese. Per gli abitanti di Varsavia, il 1 agosto 1944, alle ore 17:00 è senza alcun dubbio una di quelle date da ricordare.

È in quel giorno che iniziarono i tumulti che portarono i varsoviani, unici in Europa, a lottare per ben 63 giorni contro l’occupazione nazista. Una vera e propria lezione di resistenza da parte di Varsavia, ricostruita meticolosamente all’interno e all’esterno di questo museo. Situato nella ex centrale elettrica dei tram, fu inaugurato in occasione del 60° anniversario dello scoppio della insurrezione.

Due mesi di eroiche rivolte che ebbero conseguenze nefaste sia in termini di vite perse che di risultati, poiché il 2 ottobre 1944 Varsavia fu rasa al suolo. Un’insurrezione raccontata attraverso le 63 pagine di calendario che ne raccontano gli eventi giorno per giorno, fino ad arrivare al momento in cui l’occupazione nazista fu sostituita da un’altra altrettanto soffocante, quella del regime comunista che aveva inizialmente sostenuto l’insurrezione.

Il percorso espositivo

Il museo è un vero viaggio multimediale attraverso una pagina di storia di cui, personalmente, non conoscevamo tutti questi dettagli. È un’esperienza interattiva adatta a tutti che permette di scavare più a fondo in una delle parentesi storiche ancor oggi piuttosto sentite dagli abitanti di Varsavia.

Il percorso espositivo riunisce numerosi documenti e testimonianze, oltre a ben 800 oggetti, registrazioni audio e video e circa 1.500 fotografie che immortalano le condizioni di vita e di lotta nei giorni dell’insurrezione.

museo dell'insurrezione di Varsavia fotografie

Oltre ai racconti che scaturiscono da oggetti “classici” quali uniformi, lettere e armi, tipici di tanti musei dedicati a guerre e rivolte, è una la voce che spicca nettamente sulle altre. Si tratta della voce del popolo di Varsavia, il protagonista assoluto della rivolta.

Il museo racconta i momenti difficili vissuti dalla popolazione, dall’approvvigionamento del cibo e delle armi, ai pericolosi spostamenti nella rete fognaria per sfuggire ai tedeschi. A tal proposito, è possibile ripercorrere, al buio, alcuni condotti fognari ricostruiti: siamo ben lontani da quelle che dovevano essere le condizioni vere dei condotti del 1944 ma è un ottimo modo per provare, anche se vagamente, a immedesimarsi nella situazione. Pensate che erano le donne che facevano da guida (e, visto che eravamo al buio, guarda caso sono stata io la capofila della coppia…).

Uno dei momenti più toccanti della visita è senza alcun dubbio la stanza conservante le copie dei verbali di riconoscimento di militari e civili uccisi e, successivamente bruciati, dall’esercito tedesco. Ogni verbale è inserito in una piastra trasparente del peso indicativo delle ceneri della vittima, a rendere ancor più reale, se non lo fossero già abbastanza, le conseguenze nefaste della guerra.

Museo dell'insurrezione di Varsavia foto

All’esterno si trova il Muro del Ricordo, recante i nomi degli oltre 10.000 insorti, mentre all’interno si trova il muro in acciaio che attraversa verticalmente tutti i piani. Abbiamo detto che è la voce del popolo di Varsavia il protagonista indiscusso del museo. Ebbene, in questo monumento si esprime al massimo. Le sue pareti, infatti, emettono un battito cardiaco costante e, se si avvicina l’orecchio, si possono udire le grida e le sofferenze delle persone. Noto come “il cuore del museo”, il muro testimonia l’anima tenace della città nel suo momento più buio, simboleggia la “vita” che continuava a battere nonostante le difficoltà e riporta, incisi, gli eventi più importanti di quei 63 giorni.

Il Museo dell’Insurrezione di Varsavia offre un quadro storico complessivo accurato e che non può non far scattare la voglia di conoscere più a fondo la storia di questo paese. Uno spaccato dettagliato di come la vita della popolazione di Varsavia fu spezzata per sempre. Una visita coinvolgente e ad alto impatto emotivo.

Organizzare la visita: informazioni utili

Se c’è un museo che vi consigliamo di visitare durante un weekend a Varsavia è sicuramente il Museo dell’Insurrezione (Muzeum Powstania Warszawskiego).

La durata della visita dipende innanzitutto dalla scelta se effettuare o meno una visita guidata (disponibile anche in italiano). Noi abbiamo optato per l’audioguida in italiano perché non avevamo prenotato in anticipo la visita guidata. Indicativamente, possiamo confermarvi che il museo merita una visita di circa due ore.

👉 Oltre alla visita in presenza, è possibile, grazie alla collaborazione con la Topographie des Terrors di Berlino, ripercorrere la storia di Varsavia dal 1918 fino alla fine della Seconda Guerra Mondiale attraverso filmati, dati e testimonianze. Il progetto si chiama Warsaw Rising ed è nato in occasione del 70° anniversario dell’inaugurazione del Museo dell’Insurrezione.

Orari di visita

Al momento, vista la situazione sanitaria mondiale, il museo rispetta i seguenti orari:

  • giorno di chiusura: martedì
  • Lunedì, mercoledì, giovedì, venerdì, sabato e domenica: 10:00 – 18:00

Per eventuali chiusure temporanee e per qualunque informazione aggiornata, consultate sempre il sito ufficiale.

Biglietti

I biglietti sono acquistabili fino a 30 minuti prima dell’orario di chiusura e possono essere acquistati sia presso la sede del museo che online.

  • Biglietto intero: 25 PNL (€5,5)
  • Biglietto ridotto: 20 PNL (€4,40)
  • Ingresso gratuito il lunedì
  • La visita alle celle dei Servizi Segreti costa 10 PNL (€2,20 – 8 PNL biglietto ridotto – €1,80)
  • Audioguida 10 PNL (€2,20)
  • Visita guidata in lingue diverse dal polacco: 150 PNL a gruppo (€34,00)

Come raggiungere il Museo dell’Insurrezione

Il Museo dell’Insurrezione si trova in via Grzybowska 79 e può essere raggiunto utilizzando sia la metropolitana che il tram.

  • Metropolitana: linea M2, fermata Rondo Daszyńskiego. Il museo si trova a circa 300m a piedi.
  • Tram: diverse sono le linee di tram che fermano nelle vicinanze del museo. La fermata più vicina si chiama Muzeum Powstania Warszawskiego 06. Consultate il sito ufficiale del trasporto pubblico della città per calcolare tragitto e costi.

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4 commenti

  1. Incredibile la cosa dei battiti del muro! E sì, è vero che le condizioni non erano le stesse del 1944, ma percorrere un condotto fognario al buio potrebbe rendere benissimo l’idea, soprattutto alle menti più giovani. Mi sono sempre piaciuti i musei che promettono una vera e propria esperienza e con un’esposizione ragionata di manufatti, foto e documenti. Interessante anche il racconto i 63 giorni. Grazie per averlo condiviso, Erica! Ora vado ad approfondire il progetto  Warsaw Rising.

    1. In (un lontano) passato ero davvero fissata con i musei, non me ne perdevo uno. Oggi sono molto più selettiva (o vecchia, dipende dai punti di vista) e cerco sempre di includere i musei che realmente mi potrebbero interessare o scatenare la mia curiosità. Il museo dell’Insurrezione rientra in questa categoria, ero sicura che non sarebbe stata una delusione e così è stato. Sono felice di constatare che pian piano i musei stanno modificando il loro modo di comunicare, diventando più “user-friendly” (fa figo dire così, no?) invece di essere meri contenitori di opere/documenti, ecc. Personalmente, questo cambiamento di visione mi sta riavvicinando al mondo museale dopo un periodo di quasi odio. Vabbè, momento confessionale finito 😂

    1. Personalmente, dopo essere uscita dal museo, ho chiesto a mio marito di andare in hotel perché non me la sentivo più di andare in giro per la città, quindi capisco perfettamente la sensazione. Poche volte è capitato che un museo suscitasse in me tali emozioni. Pensa che ho dovuto trascinare mio marito dentro perché non era convinto di visitarlo e quando è uscito mi ha ringraziata.

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