Cosa vedere (e cosa evitare) ad Aracena in un giorno: natura, gastronomia e meraviglie.

aracena

Aracena non può essere considerata un vero e proprio pueblo blanco, anche se a guardarlo bene è così che si presenta: una cittadina monocolore che, grazie al suo patrimonio naturalistico e storico, è diventata un punto di riferimento per chi ama il trekking e intende intraprendere un viaggio on-the-road nella provincia di Huelva.

Da Siviglia, è sufficiente un’ora circa in auto per raggiungere questa cittadina che è diventata una meta imperdibile per gli escursionisti (da qui e dai villaggi circostanti si snodano numerosi sentieri) e per chi, come noi, non resiste al fascino di castelli e grotte.

Cosa vedere ad Aracena: la Gruta de las Maravillas

Se chiedete a qualunque andaluso cosa vedere ad Aracena, la prima risposta che vi darà sarà sempre e comunque la Gruta de las Maravillas. È un po’ come chiedere a un qualunque turista qual è il primo monumento che intendono visitare una volta a Roma: quasi tutti risponderanno il Colosseo.

La Grotta delle Meraviglie di Aracena si trova sotto la collina del castello e si merita il nome che le hanno attribuito. La visita guidata si svolge lungo un percorso di 1km dalla bellezza straordinaria, dove le luci sapientemente posizionate non fanno altro che esaltare le mille sfumature di blu, arancione e bianco delle formazioni: stalattiti, stalagmiti e colonne dalle forme più strane, createsi grazie all’infinita pazienza della natura. A tratti ci si ritrova di fronte ad un dipinto. Le sale che più ci hanno colpito? El Gran Salón, el Lago de la Esmeralda e los Desnudos (quest’ultima non crediamo abbia bisogno di essere tradotta).

All’interno della grotta la temperatura media è tra i 16 e i 19 gradi, con un tasso di umidità del 98% ed è assolutamente vietato scattare fotografie e realizzare video (le foto che vedrete di seguito ci sono state gentilmente concesse dall’Ufficio del turismo di Aracena).

Consigli utili

  • Abbiamo visitato la grotta a gennaio, pertanto il flusso di turisti non era tale da dover giustificare una prenotazione anticipata. Se intendete farlo in primavera o in estate, vi consigliamo di prenotare l’entrata sul sito ufficiale.
  • La visita guidata è in spagnolo ma ci hanno confermato che sono disponibili audioguide.
  • Il biglietto costa €10 ma se acquistate il biglietto combinato “Tarjeta Turística de Aracena” a €12,50 avrete anche l’ingresso al Museo del Jamón e al Castello.
  • Indossate scarpe da trekking, il percorso a tratti può risultare un po’ scivoloso.
  • So che non ci stiamo rivolgendo a dei bambini ma, vista la nostra esperienza, ci sentiamo di ricordare che è assolutamente vietato toccare le formazioni, così come non si possono scattare fotografie. Se volete farle, potete prenotare una sessione fotografica al di fuori degli orari di visita turistici alla “modica” cifra di €300,00.

Castillo de Aracena

Del forte voluto dai re di Portogallo e Castiglia nel XII secolo sono rimaste solo delle rovine ma la visita guidata, se realizzata da una persona davvero innamorata della propria città come Álvaro, riuscirà a scatenare la vostra immaginazione e a farvi apprezzare anche un patrimonio più scarno dal quale, tuttavia, si gode una vista a 360 gradi su Aracena e sulla Sierra.

arco castello aracena

La visita guidata (in spagnolo) include anche l’Iglesia Prioral de Nuestra Señora del Mayor Dolor, in pieno stile gotico-mudéjar, sede della Hermandad de la Vera Cruz e contenente l’immagine della patrona di Aracena, la Virgen del Mayor Dolor.

iglesia prioral nuestra senora del mayor dolor aracena
Interno della chiesa

Informazioni utili: il biglietto singolo per il castello di Aracena costa €2,50 ed include la visita guidata. Se non siete interessati al castello, è possibile visitare anche solo la chiesa senza guida. Fate riferimento all’ufficio del turismo per gli orari perché cambiano a seconda della stagione.

Cosa evitare: il Museo del Jamón

Aracena non è solo famosa per la sua grotta ma anche per lo jamón ibérico de Bellota, un prosciutto molto gustoso (e piuttosto caro). Il cerdo ibérico, infatti, viene allevato nella Sierra, più precisamente nella dehesa, un territorio ricco di sugheri, lecci e querce destinato al pascolo dove i maiali possono nutrirsi di ghiande e godere di una superficie di almeno 100m² ciascuno. Qui, insieme ad un clima ideale e a una lunga tradizione di produzione artigianale, si riesce ad ottenere un prodotto di altissima qualità che meriterebbe di essere celebrato con un museo ben più interessante di quello che attualmente si trova ad Aracena.

Sei sale con qualche pannello informativo, un video e qualche attrezzo del mestiere a fare da contorno a due pannelli che mostrano, con dovizia di dettagli, la macellazione dei maiali con metodi antichi e moderni (vegetariani e vegani, è meglio che saltiate quella sala, sempre che vogliate visitare il museo). A meno che non abbiate acquistato il biglietto combinato, ci dispiace dirvi che non vale assolutamente i 3,50€ dell’entrata singola.

👉 Orari (con audioguida anche in italiano): lunedì – venerdì dalle 11.15 alle 13.15 e dalle 16.15 alle 18.15. Sabato, domenica e festivi dalle 11.15 alle 13.30 e dalle 16.15 alle 18.30.

Visitare Aracena a piedi

Aracena è una piccola cittadina, non è necessario spostarsi in auto per raggiungere i vari punti della città, anzi! Tutto ciò che merita di essere visto può essere scoperto camminando e in un giorno (trekking escluso).

aracena case bianche

Camminare lungo le vie fiancheggiate dalle case imbiancate a calce vi permetterà di ammirare, ad esempio, le sculture del Museo de Arte Contemporáneo al aire libre Andalucía (MACA). Inaugurato nel 1986, conta circa 50 opere che non fanno altro che abbellire ulteriormente il paese.

Cercate parcheggio nei pressi del Lavandero de la Fuente del Concejo, un luogo riservato solo alle donne fino agli anni ’70. Da lì, in soli due minuti a piedi vi troverete all’ingresso della grotta.

lavadero publico aracena

Consigli utili

  • Se non parlate spagnolo e/o non volete rischiare di rovinare la vostra esperienza a causa della lingua, il comune di Aracena ha creato una serie di brevi audioguide in inglese scaricabili per ogni luogo turistico della cittadina.
  • A pranzo o a cena fermatevi alla Mesón El Postigo, una trattoria con appena 7/8 tavoli che prepara piatti tradizionali della zona come, ad esempio, lo stufato con zampe di maiale.
  • Se vi piace fare trekking o hiking, pianificate almeno un weekend nella zona: la Sierra de Aracena y Pico de Aroche è un parco naturale immenso e ricco di sentieri di vari livelli che vi permetteranno di scoprire piccoli pueblos dall’atmosfera ancora autentica. Non c’è bisogno che vi diciamo che ci torneremo, vero? 😃

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10 commenti

  1. La Gruta de las Maravillas rende davvero onore al suo nome! Mi piaccioni le stradine acciottolate circondate da casette bianche! Insomma mi butto sul prosciutto ma lascio perdere il museo. Ottimo consiglio 😉

  2. Trovo davvero affascinante il luogo in cui ci hai trasportati oggi! La grotta mi ispira davvero molto… ed ho trovato anche utile il cosa evitare” perché tante volte non si sa decidere e dai siti del turismo sembra tutto luccicante…mentre la vera opinione di chi ci è stato è la cosa migliore!

    1. Sono contenta che ti sia piaciuto l’approccio, ci è sembrato corretto segnalare cose che non ci sono affatto piaciute perché al di là di quello che si spende per acquistare il biglietto, è il tempo che si perde l’aspetto che più ci interessa. Ne abbiamo sempre troppo poco quindi sprecarlo per un qualcosa per cui non vale la pena è irritante!

  3. Ma che spettacolo la Gruta de las Maravillas!! 0_0
    Questi sono i luoghi meno conosciuti che meritano di essere raccontati e l’Andalusia ne nasconde tantissimi. Oh ragazzi, noi veniamo a trovarvi eh!? 🙂

  4. Ciao ragazzi,

    non avevo mai sentito parlare di questa cittadina. Io vivo di natura per cui sapere che esistano questi luoghi eccezionali, fuori dal circuito turistico di massa, non può che rendermi felice!
    La grotta mi ha ovviamente conquistata, ma se poi da lì partono sentieri di trekking bellissimi devo assolutamente andarci! Sì, prometto che eviterò il museo del jamon 🙂

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