Tallinn e le leggende della Torre della Porta Gamba Corta e della Torre della Vergine

copertina post Tallinn

Tante sono le storie e le leggende che interessano la città di Tallinn, molte piuttosto inquietanti e, come da tradizione, aventi il diavolo come protagonista. Quelle che colpirono maggiormente la nostra coppia di viaggiatori furono quella della Torre della Porta Gamba Corta e della Torre della Vergine.

Capitolo I

I nostri audaci giovani arrivarono alla Torre della Porta Gamba Corta con l’intenzione di trascorrere alcune ore a spasso per i vicoli della collina di Toompea. Una volta arrivati ai giardini del Re di Danimarca sembrò loro strana la presenza di tre tetre statue di frati incappucciati. I loro manoscritti, d’altronde, non menzionavano nulla.

Inquietanti, li fissavano quasi a voler controllare ogni singolo loro passo. Se avessero potuto parlare, avrebbero loro chiesto: “Dove credete di andare?” Il giovane cercò di sviare l’attenzione di lei sul magnifico panorama della città, ma oramai la frittata era fatta.

panorama su Tallinn

La curiosità di lei doveva essere soddisfatta. Sì, ma come? Coloro che fornivano informazioni ai viandanti si trovavano lontano da lì, la neve scendeva lenta e leggera e non vi era anima viva. Lei continuò a godersi la vista, volgendo di tanto in tanto lo sguardo alle statue, quasi a voler controllare che non si muovessero.

Il fato giocò in suo favore quando, in lontananza, si vide avvicinarsi un uomo. Lei ebbe l’impressione di trovarsi di fronte ad un grande saggio di un villaggio, di quelli con la barba bianca e lunga, con il bastone per aiutarsi a camminare e un grande cappello scuro a proteggergli il capo dalla neve.

A lui avrebbe chiesto informazioni, era lui che avrebbe soddisfatto la sua curiosità, ne era certa. Nonostante il suo compagno di viaggio non la ritenesse una buona idea, lei si avvicinò al (saggio) uomo con la (fondata) speranza che parlasse la sua lingua.

Al suo “Excuse me, do you speak English?“, egli rispose con “Of course!

Giubilo, gioia infinita. Senza alcuna esitazione, gli chiese dunque di raccontarle il motivo di queste statue. Lui la guardò con sguardo compiaciuto, probabilmente non era abituato a giovani così curiosi. Questo ciò che raccontò loro:

“Queste statue rappresentano dei frati domenicani, i cui fantasmi – la leggenda narra – vagano ancora qui perché uccisi durante la distruzione del monastero che un tempo sorgeva nella città alta. Uno di questi fantasmi, Justinius, è colui che tutti ancora temiamo. Justinius non era un frate, o meglio, aveva intrapreso il noviziato dopo essere stato per anni un boia. Morì nel 1233 in un massacro che ebbe luogo lì dove sorge la torre, senza aver il tempo di pentirsi dei suoi peccati. Tanti peccati, considerato il suo lavoro, uno dei più temuti in epoca medievale. La leggenda racconta ancora che Justinius non se ne sia mai veramente andato da qui. Per decenni, coloro che lavoravano o abitavano nella torre raccontarono di aver visto un frate pregare con in mano una croce luminosa e di essere stati presi a pugni nelle costole proprio da lui, o addirittura di aver visto un galeone fantasma galleggiante attraversare le mura della torre con le sue vele trasparenti”.

Un frate proprio caritatevole, pensò lei.

Capitolo II

torre della vergine Tallinn
Torre della Vergine

Il grande saggio continuò: “Se ciò vi ho appena raccontato non è sufficiente a farvi andare via di qui, vi racconterò anche la leggenda della Torre della Vergine“. A lei non parve vero e si considerò la persona più felice del mondo.

“La Torre della Vergine, in epoca medievale, fu la prigione per le donne di facili costumi” (ironico il nome, non credete?)

“Successivamente, all’interno della stessa si dice furono anche rinchiuse le figlie grandi ma single appartenenti a famiglie nobili, nell’attesa che si trovasse loro un marito nella città bassa. Tornando a noi, la leggenda narra di un accordo che una fanciulla di brutto aspetto, rinchiusa nella prigione, fece con il diavolo“.

Il saggio fece una breve pausa e proseguì: “In cambio della sua anima, la ragazza avrebbe ottenuto la bellezza tanto desiderata. Ella avrebbe altresì dovuto condurre tanti più uomini possibile sulla via del peccato”.

La viaggiatrice pendeva letteralmente dalle labbra dell’anziano saggio e non riusciva a proferire parola, cosa alquanto inusuale per una persona loquace quale era.

“Mi duole dirvi che la ragazza fu infine accusata di stregoneria ed impiccata”. Superfluo affermare che il finale deluse la ragazza che si aspettava, da orgogliosa amante di Barbie, un finale alla “vissero tutti felici e contenti“, come nelle migliori favole.

I due viaggiatori ringraziarono il grande saggio offrendogli un caffè caldo alla taverna all’interno della Torre della Vergine dove, a quanto afferma l’oste, ancora oggi i fantasmi lo aiutano a tenere il locale in ordine.

(Foto di copertina: Marko Blazevic – Unsplash)

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30 commenti

    1. Ho avuto incubi solo dopo aver visto l’Esorcista, per fortuna queste leggende mi hanno fatto dormire sonni tranquilli 😂Quel che è certo è che non guarderò mai più un frate o un monaco con gli stessi occhi 😂

  1. Non ho ancora capito perché in epoca medievale le donne dovevano essere tutte noiosissime monache oppure streghe dai facili costumi. Probabilmente fossi vissuta in quell’epoca mi avrebbero bruciata alla prima conversazione!!! PS: le Barbie dovevano essere liberal per forza perché con un solo Ken a disposizione finivano per essere tutte delle donnacce, altro che vergini rinchiuse nella torre 😉

    1. Ti giuro che sto ancora ridendo al pensiero di Barbie e Ken nel Medioevo!
      In effetti la combo donna-monaca o donna-prostituta è piuttosto “monotona” ma devo ammettere che ogni volta che leggo o scopro questo tipo di storie viene fuori sempre qualche dettaglio inusuale e, talvolta, piccante!

  2. WOW! Che storie interessanti e che… “fortuna” ad aver trovato un saggio pronto a narrare queste leggende. Bellissimo post, complimenti!

    1. Sarà l’atmosfera o anche il clima, fatto sta che ogni storia ambientata in questi paesi ha davvero un fascino tutto diverso!

  3. Ma io vi adoro! Erica che tu sia rimasta senza parole davanti al “saggio vecchietto” è la prova schiacciante che queste leggende ti hanno affascinata veramente! 😉 Bello scoprire le le credenze locali soprattutto quando capita in modo così improvviso e naturale. Bellissimi i vostri racconti da fiaba <3

    1. Sono rimasta estasiata di fronte a tanta fantasia ed immaginazione, magari ne avessi io, me ne basterebbe meno della metà! 😂 Credo tuttavia che continuerò il racconto di questo viaggio in questo modo, mi ha preso davvero tanto e rispecchia perfettamente l’atmosfera di quei 10 giorni 😍

  4. Non conosco molto le Repubbliche Baltiche.. ma con voi mi sto appassionando. Bellissimo racconto fiabesco, e anche l’impostazione che crea un’atmosfera affascinante e misteriosa. Mi state appassionando… ci sarà anche il capitolo 3?

  5. Oddio, che paura che mi fanno quelle statue! E dalla foto di voi due, si vede perfettamente dal tuo sguardo che non eri soddisfatta e aspettavi di capirci qualcosa in più..era, diciamo, dubbioso! ahahah
    Grazie per avercele raccontate! <3

  6. Probabilmente il nome della Torre della Vergine si riferisce al fatto che, lì dentro, si veniva torturati anche dentro la Vergine di Ferro, quella sorta di sarcofago puntellato che veniva usato spesso con le donne di facili costumi.

  7. bellissimo questo articolo, davvero, non sono mai stata a tallinn, ma mi hai fatto venir voglia di andare soprattutto attraverso queste leggende

  8. io ho una paura tremenda del buoio e dei fanstasmi. Quindi se un oste mi dice che i fanstasmi gli danno una mano..beh io li non metto piede!

  9. Io ci sono stata ad agosto di un paio di anni fa e mi è piaciuta tantissimo, nonostante il quantitativo immenso di turisti che la invadevano!

    1. Sicuramente andarci in pieno inverno ha evitato la calca dei turisti ma lo consigliamo solo a chi come noi non soffre troppo il freddo, diversamente sarebbe una tortura 😂 In estate i colori devono essere bellissimi e le temperature piacevoli!

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