Creatività … o sconosciuta!

La Bellezza è una forma del Genio, anzi, è più alta del Genio perché non necessita di spiegazioni. (Oscar Wilde)

Uno degli aforismi di Oscar Wilde che amo maggiormente è proprio quello che “inaugura” questo post e mi è venuto in mente dopo essere stata ieri pomeriggio a casa di una mia studentessa/amica a prendere un bel caffè. La adoro perché, al di là delle sue innumerevoli qualità come persona, possiede uno dei tanti geni che il mio DNA rifiuta letteralmente: il gene della creatività.

creatività sconosciuta
Credits: Alphaspirit

Non ce la posso fare, evidentemente in una vita passata sono stata un commercialista o chissoio: resta il fatto che i miei sprazzi di creatività avvengono più o meno con la stessa cadenza con cui si può assistere in una vita intera ad un’eclissi solare totale. Tirate voi le vostre conclusioni!

E pensare che mia madre si può definire una persona piuttosto creativa, soprattutto quando si tratta di decorare casa o di cucinare/testare nuovi prodotti. Niente da fare, è evidente che nel parto si deve essere tenuta queste perle per sé.

Non immaginate neanche la solfa che sento puntualmente a Natale e Pasqua quando si tratta di decorare la casa. “Ma non metti mai niente” – “La casa è spoglia” – “Dovresti cambiare quella candela, togliere questo soprammobile, buttare questo e appendere quell’altro”, insomma la storia infinita. Oltre ai due appuntamenti fissi annuali, bisogna anche aggiungere un paio di puntate durante l’estate e in autunno nelle quali si sente di volermi spostare un vaso (“perché lì dov’è non mi piace”), togliere una cornice (“non c’entra niente con i colori delle tende”), cambiare il centrotavola (“ce l’hai già da tre mesi”). In pratica si trasforma in Paola Marella, ma almeno riesco a non farmi vendere la casa.

È tanto difficile da capire che la mia casetta mi piace così com’è? Già devo combattere con manager e le sue manie di precisione e ordine (e questo già meriterebbe un post a sé), non posso nemmeno creare le collezioni home ornaments primavera/estate e autunno/inverno! Nemmeno fossi una stilista!

Vabbè, io nella mia pseudo-confusione ci vedo sia bellezza che un pizzico di genialità.

Come direbbe il mio amico Paul Valéry, “definire il Bello è facile: è ciò che fa disperare”.

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